venerdì 5 giugno 2015

Vai Cantone. Vai a tutta.

Mafia Capitale, Raffaele Cantone annuncia all'HuffPost: "Situazione esplosiva. Commissarierò il centro di Mineo"

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CANTONE AGF
Per la prima volta Raffale Cantone lo dice senza giri di parole. Commissarierà il centro accoglienza profughi di Cara di Mineo. Nel corso della sua intervista all’HuffPost, dice: “Abbiamo già acquisito l’ordinanza di custodia cautelare e i presupposti giuridici ci sono perché l’appalto è stato vinto con la corruzione”. Dunque, il commissariamento: “Direi di sì”. Anche perché così il presidente descrive il quadro che viene fuori dall’intreccio tra emergenza immigrazione e business venuto fuori dall’inchiesta su Mafia Capitale: “La situazione è esplosiva”.
Presidente Cantone, non giriamoci attorno. A Roma ci sono i presupposti per lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose? 
Guardi, io ho cominciato a leggere ieri l’ordinanza. E credo che la vicenda emersa sia di una gravità enorme. Siamo di fronte a un livello pesante di infiltrazione corruttiva della politica. Addirittura ci sono consiglieri che si vanno a proporre loro al gruppo mafioso di Buzzi-Carminati, attorno a cui si sviluppa un sistema corruttivo che riguarda la politica e l’amministrazione.
Dunque, come avviene per altri Comuni, non è bizzarro dire che andrebbe sciolto il Comune di Roma?
Non è questione di essere cauto sullo scioglimento, normativa che conosco bene e istituto fondamentale per il contrasto alle mafie, però lo scioglimento richiede una serie di presupposti precisi. Voglio dire: non bastano glia arresti, ma è necessario dimostrare una infiltrazione sulla macchina comunale. 
Non si può escludere, mi pare.
Non si può escludere, ma esattamente questo è il punto. Opportunamente il prefetto ha mandato la commissione d’accesso per una verifica a tutto tondo sul livello di infiltrazione. Quella commissione a cui, come Anticorruzione, abbiamo fatto avere gli esiti della nostra attività ispettiva ora fornirà un esito della sua indagine. E quello bisogna aspettare per lo scioglimento. Un giudizio complessivo lo potremo dare non solo sulla scorta dell’indagine giudiziaria, ma anche sulla base dell’attività ispettiva che dura da sei mesi. E proprio perché è una questione delicata io credo che bisogna lasciare il prefetto, persona che stimo molto, nella condizione di valutare serenamente, dandogli fiducia.
Che idea si è fatto di questa seconda puntata di Mafia Capitale? La mia impressione è che siamo di fronte a un’inchiesta devastante.
È così. Il livello di infiltrazione della corruzione nella politica è impressionante. Ed è impressionante il livello di pervasività dei poteri criminali di Mafia Capitale nel sistema amministrativo e istituzionale di Roma e il profondo coinvolgimento della politica. 
Politica che, a livello nazionale su Roma, è arrivata per ultima: dopo le inchieste dei giornalisti, dopo la magistratura. Parliamoci chiaro: chi non ha visto quello che accadeva su Roma o è complice o è un incapace. Io la vedo così.
Cosa vuole che le dica, è stesso discorso fatto a proposito dell’Antimafia. Alcuni ambiti non possono essere delegati all’azione della magistratura. E la politica dovrebbe assumersi le sue responsabilità. E dovrebbe arrivare prima dei giudici. 
Pure nel caso del centro di accoglienza per rifugiati di Cara di Mineo. Sono mesi che ci sono inchieste giornalistiche sul business dei migranti.
In verità lì arrivammo per primi noi dell’Anticorruzione. Il mio ufficio, dopo gli arresti di dicembre, controllò quell’appalto ed emersero palesi e gravi incongruenze.
Lei lo disse pubblicamente. Però?
Però non fu revocato. Noi lo segnalammo ma per ben due volte il Consorzio Calatino Terra d’accoglienza non ha revocato. Ora avvieremo le pratiche per il commissariamento del Consorzio con la stessa procedura usata per l’Expo. 
Finora non ha mai detto esplicitamente: “Commissarierò Cara Mineo”.
Abbiamo già acquisito l’ordinanza di custodia cautelare e i presupposti giuridici ci sono perché l’appalto è stato vinto con la corruzione. Tendenzialmente le condizioni ci sono. 
Ma pare che la sua intenzione sia di intervenire.
Direi di sì.
Senta, il sottosegretario Castiglione è indagato per turbativa d’asta e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, in quanto soggetto attuatore per la gestione del Cara di Mineo. Dovrebbe lasciare?
Su questo terreno, che è tutto politico, non entro.
Castiglione dichiara: "La gara su Cara Mineo aveva tutti i crismi della legalità".
Le ho già detto che su quella gara ho ravvisato palesi irregolarità. 
Presidente Cantone, dia un suggerimento a Renzi su questa vicenda. 
Non spetta a me dare suggerimenti alla politica… Però una considerazione di carattere generale la voglio fare: sono preoccupato, molto preoccupato. E credo che siamo di fronte una situazione pericolosa, perché è pericoloso l’intreccio tra tensioni legate all’arrivo di immigrati e affari colossali che qualcuno ci costruisce sopra. È, semplicemente, una questione esplosiva, di fronte alla quale va alzato il livello di attenzione e di controllo. 

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