lunedì 18 agosto 2014

Qualcuno può passare a Di Battista qualche giornale o qualche libro in maniera che prima di dire sciocchezze sia informato almeno superficialmente?

Iraq, donne rapite e vendute come schiave sai miliziani Is. L'appello straziante: "Meglio la morte: gli Usa ci bombardino"

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DONNE IRAQ
La chiamata è arrivata nelle prime ore, la voce soffocata, furtiva e tremante di paura. "Se mi vedono parlare con qualcuno, mi uccideranno di sicuro, forse uccideranno tutti noi". Questo ha detto Nisreen, una 17enne sequestrata dalle forze fanatiche dello Stato islamico che stanno seminando terrore e paura in Iraq e Siria, al giornalista del Daily Mail.
Ha raccontato di essere una delle 96 ragazze yazide rapite quando le loro città e villaggi sono state assaltati dai fanatici. Ora, queste adolescenti aspettano nel terrore di essere vendute come schiave o costrette a sposarsi con i militanti islamici. "So che questo numero è esatto perché li sento parlare" ha detto Nisreen. "Siamo sicure che ci hanno vendute. Non temiamo per la nostra vita, ma per la nostra dignità di donne". Una telefonata coraggiosa di una donna disperata.
"Il mondo ha sentito le storie orribili di profughi in fuga dai jihadisti ma qui, per la prima volta, c'era una voce dall'altra parte: la voce di una vittima di un rapimento intrappolata in un territorio appena conquistato dai miliziani dell'Isis. Il marito di un'altra donna adolescente, incinta, tenuta prigioniera dai miliziani dell'Isis mi ha raccontato come lei avrebbe preferito che gli USA bombardassero la sua prigione piuttosto che divenire proprietà di un combattente estremista. "Lasciate che ci bombardino, salvandoci da questa situazione, che ci uccidano pure". Aggiungendo che la morte sarebbe un destino migliore rispetto all' "essere obbligata a darsi a un uomo straniero'".
Testimonianze, raccolte dal DalyMail, che rivelano la terribile realtà della vita dei prigionieri detenuti nelle prigioni dell'IS in Iraq. Ancora. Un medico conduce test di verginità per garantire che le donne siano 'pure' abbastanza per i jihadisti. I leader di lS hanno inventato la 'Jihad al Niqah', una forma estrema di guerra santa del sesso che permette ai combattenti di prendere tutte le donne che vogliono. Le donne sequestrate vengono consegnate come regali ai combattenti dell'Isis, sottomesse e vendute come schiave, mentre i bambini vengono rubati per essere allevati come musulmani e decine di uomini affrontano la conversione o la morte.
I prigionieri hanno quattro possibilità per convertirsi. Due volte gli verrà chiesto educatamente; la terza volta vengono frustati con un cinturino in pelle; se ancora rifiutano alla quarta volta affrontano la morte. La prova dettagliata viene da donne prigioniere che parlano dalle loro prigioni, decine di famiglie disperate, da un rapporto delle Nazioni Unite trapelato e dagli attivisti che raccolgono le informazioni in mezzo al caos del Kurdistan iracheno con 200.000 profughi cacciati dalle loro case dai militanti.
"Ci sono anche fonti che non posso rivelare per timore di mettere in pericolo informatori coraggiosi", scrive il giornalista del Daily Mail. "Le loro storie sono scioccanti e sorprendentemente simili"
"Migliaia sono stati sequestrati quando Sinjar, un centro storico per la setta Yazidi, è caduto due settimane fa. Molti altri sono fuggiti per le montagne vicine, terrorizzati dalle storie delle barbarie perpetrate dai miliziani dell'Isis, come la decapitazione e la crocifissione dei loro nemici, e si sono ora rifugiati nel Kurdistan iracheno. Gli ostaggi - due terzi dei quali sono donne, secondo gli attivisti yazidi - sono detenuti nelle carceri, scuole, centri sportivi, moschee, ospedali e case private, anche nelle zone sotto il controllo Isis".
Nisreen è stata fatta prigioniera nel suo villaggio natale di Mosul, la seconda città dell'Iraq. È stata condotta in autobus in un carcere iracheno per tre giorni, poi spostata in una posizione che ho promesso di non rivelare da dove ha fatto quella coraggiosa chiamata. Lei è solo una tra i tanti.

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Ap

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