Matteo Renzi all’Expo: «Ecco come salveremo l’esposizione»
di Stefania Carboni - 13/05/2014 - Il presidente del Consiglio: "Expo deve diventare fiore all' occhiello del nostro paese"
“Lo Stato è più grande e forte dei ladri. Andiamo avanti, non si fermano le opere, ma si fermano i ladri”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, a Milano, in merito all’inchiesta su Expo 2015.”Expo deve diventare fiore all’ occhiello del nostro paese. Da qui al 2015 il governo dovrà fare le riforme che servono per diventare un paese orgoglioso del passato e geloso del proprio futuro”.
NESSUN PASSO INDIETRO – “Chi ruba va fermato – ha spiegato Renzi – ma non si fermano le opere. Non è accettabile che ci sia chi oggi in una logica disfattista dica “fermiamo Expo”. Di fronte al malaffare non si fermano i lavori pubblici. Lo stato e’ piu’ grande e forte dei ladri”. Per l’Expo c’è l’impegno da parte del governo a essere “operativi nel rispetto di tutte le scadenze, come l’Italia sa fare quando è “sotto pressione”, con “coraggio e grazia”.
“CHIEDO UNA MANO ALLE IMPRESE”- “Chiedo una mano al tessuto produttivo milanese, serve uno sforzo in più. Perché cambi il clima nel nostro paese e torni la speranza, non c’è dubbio che il governo centrale deve intervenire con sempre maggiore presenza ma chiedo una mano a voi”, spiega Matteo Renzi intervenendo alla Camera Commercio di Milano. Secondo Renzi “l’Expo deve essere considerata come una grande scommessa per l’Italia di mettersi in gioco”. Rivolgendosi quindi agli imprenditori li ha invitati “a non mollare adesso perché mollare adesso sarebbe una sconfitta”. Gli imprenditori, ha proseguito Renzi “se si danno da fare in un’Italia dove le tasse sul lavoro sono le più alte in Europa e le rendite tra le più basse lo fanno perché ci credono, perché sanno che c’è un valore sociale dietro a tutto quello che stanno facendo”. Renzi ha quindi chiesto al mondo dell’imprenditoria “una mano, a voi che solitamente siete un pezzo significativo dell’Italia che ce la fa. Sembra che in Italia non ci sia piu’ la possibilità di un futuro e ogni giorno si vive un derby tra chi immagina che sia tutto finito e chi invece si alza e continua a fare quello che deve fare”. “Da qui ai prossimi mesi diecimila cantieri nelle scuole”, ha aggiunto. Il presidente del Consiglio ha visitato stamane una scuola locale. “Pensiamo che dare un messaggio alla scuola voglia dire dare un messaggio all’intero Paese”. E sul fisco sottolinea: “Serve un fisco all’altezza delle aspettative, quello attuale non è pensabile”.
LA NOMINA DI CANTONE - Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, è stato chiamato da Renzi a vigilare sui lavori di Expo con una task force. «Rinunciare all’Expo? Soprattutto adesso significherebbe dimostrare che l’illegalità vince», ha detto lunedì a «24 Mattino» su Radio 24. «Dire no all’Expo – ha aggiunto – non a priori ma proprio ora significa dimostrare che siccome ci sono fenomeni corruttivi vasti, lo Stato non è in grado di porvi un argine».
IL VERTICE EXPO - Stamane, nella sede di via Rovello, a Milano, c’è stato l’incontro tra il premier Matteo Renzi, il Commissario Unico Giuseppe Sala, i ministri Maurizio Martina (Agricoltura) e Maurizio Lupi (Infrastrutture e Trasporti) e le istituzioni locali. Il presidente del Consiglio ha percorso il breve tratto che separa la sede di Expo 2015 s.p.a. e la Camera di Commercio, dove era previsto un incontro con gli imprenditori lombardi, a piedi, stringendo la mano a diversi sostenitori mentre, dalla metà di via Dante, gli antagonisti gli hanno lanciato, a gran voce, slogan di protesta.
Insieme a lui c’erano Sala e il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. A dispetto dei sondaggi, il premier in conferenza ha assicurato: “Il governo farà la sua parte. Non molleremo questa sfida e porteremo l’Italia non solo fuori dalla crisi ma anche fuori dalla paura”.
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