PROPOSTA
Ospite degli studi di Ballarò, il premier Matteo Renzi ha nuovamente rilanciato i suoi moniti dopo la bufera che investito l'Expo 2015. «Sarà bene che chi prende le tangenti inizi a pagare con l'interdizione dai pubblici uffici. Devono pagare per sempre», ha dichiarato il capo del governo.
«Frigerio e Greganti», ha aggiunto, «sono nomi del '93, dell'era Tangentopoli. Ti cade il mondo addosso quando le stesse persone tornano a fare le stesse cose di prima, ma io vi assicuro che lo Stato non si arrende». E ancora: «Può darsi che perda un po' di voti a mettere la faccia sull'Expo. Ma di fronte a una situazione del genere non cerchi di lucrare sul consenso. Non cerchi il consenso dicendo 'non se ne fa più niente', ma provi a dire concretamente di mandare in galera i ladri e dare alle persone perbene il diritto di fare un Expo che dia lavoro, prestigio e anche bellezza».
BATTIBECCO CON FLORIS. Rivolto al conduttore Giovanni Floris, poi, Renzi ha detto: «Anche la Rai deve partecipare ai sacrifici, tocca anche a voi», aggiungendo che viale Mazzini «può vendere Rai Way ed eliminare sprechi clamorosi nelle 20 sedi regionali». Durante la trasmissione, il premier e il giornalista hanno battibeccato sul taglio dei 150 milioni decisi nella spending review per la Rai. A Floris, che paventava un rischio di indebolimento della tivù pubblica, Renzi ha ribattuto: «Per 20 anni c'è stato un duopolio fuori luogo, senza apertura, ora invece c'è anche La7, Sky e altre tivù. Se fossi un dirigente Rai mi preoccuperei di portare la Rai nel terzo millennio». «Io non ho mai incontrato», ha sostenuto Renzi, «né il presidente della Rai, né l'amministratore delegato. Voglio che sia di tutti e non dei partiti, perciò non metterò mai bocca su palinsesti, conduttori e direttori, ma anche la Rai deve fare la sua parte in questa operazione di redistribuzione».
«CI SONO 183 MLD DI FONDI UE». Infine, ha ricordato il presidente del Consiglio, «ci sono 183 miliardi di fondi Ue da spendere, perché la classe politica del passato ha pensato solo al consenso immediato e li ha spesi male o non li ha utilizzati».
«Frigerio e Greganti», ha aggiunto, «sono nomi del '93, dell'era Tangentopoli. Ti cade il mondo addosso quando le stesse persone tornano a fare le stesse cose di prima, ma io vi assicuro che lo Stato non si arrende». E ancora: «Può darsi che perda un po' di voti a mettere la faccia sull'Expo. Ma di fronte a una situazione del genere non cerchi di lucrare sul consenso. Non cerchi il consenso dicendo 'non se ne fa più niente', ma provi a dire concretamente di mandare in galera i ladri e dare alle persone perbene il diritto di fare un Expo che dia lavoro, prestigio e anche bellezza».
BATTIBECCO CON FLORIS. Rivolto al conduttore Giovanni Floris, poi, Renzi ha detto: «Anche la Rai deve partecipare ai sacrifici, tocca anche a voi», aggiungendo che viale Mazzini «può vendere Rai Way ed eliminare sprechi clamorosi nelle 20 sedi regionali». Durante la trasmissione, il premier e il giornalista hanno battibeccato sul taglio dei 150 milioni decisi nella spending review per la Rai. A Floris, che paventava un rischio di indebolimento della tivù pubblica, Renzi ha ribattuto: «Per 20 anni c'è stato un duopolio fuori luogo, senza apertura, ora invece c'è anche La7, Sky e altre tivù. Se fossi un dirigente Rai mi preoccuperei di portare la Rai nel terzo millennio». «Io non ho mai incontrato», ha sostenuto Renzi, «né il presidente della Rai, né l'amministratore delegato. Voglio che sia di tutti e non dei partiti, perciò non metterò mai bocca su palinsesti, conduttori e direttori, ma anche la Rai deve fare la sua parte in questa operazione di redistribuzione».
«CI SONO 183 MLD DI FONDI UE». Infine, ha ricordato il presidente del Consiglio, «ci sono 183 miliardi di fondi Ue da spendere, perché la classe politica del passato ha pensato solo al consenso immediato e li ha spesi male o non li ha utilizzati».
Martedì, 13 Maggio 2014
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