La fuga degli under 40 dall’Italia
di Maghdi Abo Abia - 15/05/2014 - Dalle analisi dei dati diffusi dall'Aire emerge che nel 2013 hanno lasciato il nostro Paese quasi 100.000 persone tra i 20 ed i 40 anni dirette sopratutto nel Regno Unito ed in Germania spinti dalla ricerca di opportunità che l'Italia non è più in grado di garantire loro
«Basta, mollo tutto e vado all’estero!» Spesso negli ultimi anni è capitato di sentire giovani italiani ormai mortificati dalle ridotte possibilità lavorative garantite dal loro Paese che hanno deciso di tagliare i ponti con il passato, con la propria famiglia, gli amici e gli affetti per cercare fortuna all’estero, emigranti del terziario avanzato desiderosi di un nuovo futuro per sfuggire da un’Italia patrigna che non valorizza i giovani.
NON SI TORNA INDIETRO - «Goodbye Màlinconia», cantavano Caparezza e Tony Hadley, già voce degli Spandau Ballet, nel 2011. Ed è quello che accade davvero, con migliaia di italiani che abbandonano il nostro Paese perché ormai ritenuto buono per farci le vacanze e basta, visto che il futuro è altrove, possibilmente al di là delle Alpi.
I DATI DELL’AIRE - I numeri che certificano l’esodo sono dell’Aire, Anagrafe Italiani Residenti all’Estero, e sono stati diffusi in anteprima nella trasmissione di Radio 24 «Giovani Talenti». Ed è emerso che nel 2013 gli italiani fuggiti all’estero hanno sfiorato quota 100.000, con una crescita del 19 per cento. Il maggior balzo in avanti l’ha fatto l’Inghilterra. Gli italiani in arrivo nel paese anglosassone rispetto al 2012 sono aumentati del 71,5 per cento. Di conseguenza nel 2013 la Gran Bretagna è diventato il primo Paese per l’emigrazione nostrana con totale di 12.904 uscite ufficiali, segnalate all’ufficio Aire, cosa che implica un’assenza dall’Italia di almeno un anno. Dati ribaditi poi nel corso della trasmissione radiofonica, durante la quale si è sottolineato come per la prima volta tra le prime tre regioni, per numero di emigranti, non ce n’è una del sud.
IN TESTA ALLE PARTENZE LA LOMBARDIA - A lasciare il Paese per raggiungere il Regno Unito sono sopratutto coloro che hanno tra i 20 e i 40 anni. Sono 8.487 gli italiani di quest’età che hanno scelto di andare via, con un incremento dell’81 per cento rispetto al 2012. Ed analizzando i vari sottogruppi emerge che sono stati più numerosi coloro che appartengono alla fascia d’età 20-30 anni, 4.351, rispetto ai 30-40enni, 4136. In generale nel 2013 sono espatriati 94.126 italiani con un incremento negli ultimi due anni del 55 per cento, visto che nel 2011 gli italiani che se ne andarono furono 60.635. Si emigra più dal nord, con la Lombardia in testa, forte di 16.418 espatri, seguita dal Veneto, 8.743, e dal Lazio, 8.211. Insomma, non è un’emigrazione di disperazione, di chi cerca “un posto di lavoro” perché il meridione non offre opportunità, ma di giovani, magari di talento, alla ricerca di un altro sistema paese.
QUASI QUATTRO MILIONI E MEZZO GLI ITALIANI ALL’ESTERO - La Sicilia si piazza al quarto posto con 7.818 persone espatriate. A seguire ci sono Piemonte, 7.267, Emilia-Romagna, 6.682, Campania, 6.249, Toscana, 5.159, Calabria, 4.716 e Puglia, 4.665. Italents ci propone altri dati che ci aiutano ad avere una idea più chiara del fenomeno in questione. Al 31 dicembre 2013 gli italiani residenti all’estero sono 4.482.000. Due milioni e quattrocentotrentamila di loro vivono in Europa, un milione 396mila in America Meridionale, 408mila in America Centrosettentrionale, 246mila nel resto del mondo. E rispetto all’anno precedente i connazionali oltreconfine sono aumentati di 140.000 unità.
106.000 CANCELLAZIONI NEL 2013 - Consola sapere che molti di quelli che partono poi ritornano. Ma non sono tutti. Nel 2012 sono rientrate in Italia 29.000 persone. Un dato in calo rispetto ai 31.000 connazionali tornati nel 2011. Questo significa, nel confronto con le 68.000 partenze, sempre del 2012, che l’Italia si trova improvvisamente con un deficit di 39.000 abitanti, un valore doppio rispetto al 2011
Per 14.526 laureati andati via dall’Italia nel 2012, ne sono rientrati dall’estero 5.697, per un saldo negativo in questo caso di 9.000 unità. È anche giusto sottolineare che questo trend è partito nel 2008. Fino al 2007 il numero dei laureati italiani rientranti dall’estero superava quello dei partenti. Secondo Eurispes, poi, nell’ultimo decennio si è assistiti ad una crescita nelle richieste di cancellazione all’Anagrafe nostrana da parte di cittadini andati a vivere all’estero. Dalle 50.000 domande del 2003 si è arrivati alle 106.000 del 2013. Tra gli under-35 si è assistito poi ad un’impennata visto che negli ultimi 10 anni le loro domande sono aumentate del 54,1 per cento rispetto al periodo precedente, dati confermati da Giovani Talenti.
IN FUGA DA ROMA - I dati dell’Aire proposti dalla trasmissione Giovani Talenti sono arricchiti da un’ulteriore analisi condotta sempre dall’Anagrafe degli italiani all’estero che propone un’analisi più ampia del fenomeno migratorio, considerando la fascia d’età compresa tra 18 e 45 anni, dividendola a sua volta in tre sottogruppi. Gli iscritti nella fascia d’età 18-24 anni sono in totale 312.169, quelli della fascia 25-35 614.686 e quelli della fascia 35-45 699.140. Un altro dato interessante è quello legato alle province di provenienza. La prima in termini di emigranti in Italia è Roma con 305.278 iscritti all’Aire. Al secondo posto Cosenza, con 154.584 persone. Al terzo posto compare Agrigento, con 145.742 individui registrati all’Aire. La provincia meno interessata da fenomeni migratori è invece Lodi, con 2.787 persone, su una popolazione di 229.401 abitanti.
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