CENTROSINISTRA
Matteo Renzi ha fatto tappa in Emilia Romagna, sabato 17 maggio, per lanciare la volata del Partito democratico nella settimana che precede le elezioni europee.
Dopo una visita allo stabilimento Technogym di Cesena, durante la quale si è fatto immoratalare tra tapis roulant ecyclette, il premier è tornato sullo scandalo Expo con toni perentori, tornando a chiedere massima severità per i protagonisti degli episodi di corruzione.
«DASPO PURE AI POLITICI». «Fanno il daspo ai tifosi, va fatto il daspo ai politici che prendono le tangenti: mai più», ha ribadito Renzi da Forlì, «non lasceremo l'Expo in mano ai tangenti».
«SE CE LA FACCIAMO TORNA LA SPERANZA». Quindi, una spruzzata di ottimismo sul futuro prossimo del Paese. «Se ce la fa il governo, ce la fa l'Italia», ha detto il presidente del Consiglio, «e se ce la fa l'Italia torna la speranza. Scommettere sulla sconfitta dell'Italia non è una cosa da italiani, salveremo questo Paese dai gufi, dai disfattisti».
«BEPPEGUFO, NON SI FISCHIA L'INNO». Disfattisti tra i quali ìil premier non ha avuto timore di annoverare Beppe Grillo. «Caro Beppegufo», è stata la punzecchiatura del premier, «non si fischia l'inno nazionale perché noi vogliamo bene all'Italia, siamo italiani prima che democratici e noi l'inno lo portiamo nelle scuole». Una replica alle parole del leader del Movimento 5 stelle, secondo il quale i tifosi avevano fatto bene a fischiare l'inno prima della finale di Coppa Italia.
«GLI ITALIANI NON CHIEDONO L'ELEMOSINA». Sulla proposta di redditto di cittadinanza portata avanti dal Movimento 5 stelle ha, invece, commentato: «Gli italiani non chiedono l'elemosina di stato, chiedono di lavorare e per questo bisogna mettere le aziende in condizioni di assumere».
Dopo una visita allo stabilimento Technogym di Cesena, durante la quale si è fatto immoratalare tra tapis roulant ecyclette, il premier è tornato sullo scandalo Expo con toni perentori, tornando a chiedere massima severità per i protagonisti degli episodi di corruzione.
«DASPO PURE AI POLITICI». «Fanno il daspo ai tifosi, va fatto il daspo ai politici che prendono le tangenti: mai più», ha ribadito Renzi da Forlì, «non lasceremo l'Expo in mano ai tangenti».
«SE CE LA FACCIAMO TORNA LA SPERANZA». Quindi, una spruzzata di ottimismo sul futuro prossimo del Paese. «Se ce la fa il governo, ce la fa l'Italia», ha detto il presidente del Consiglio, «e se ce la fa l'Italia torna la speranza. Scommettere sulla sconfitta dell'Italia non è una cosa da italiani, salveremo questo Paese dai gufi, dai disfattisti».
«BEPPEGUFO, NON SI FISCHIA L'INNO». Disfattisti tra i quali ìil premier non ha avuto timore di annoverare Beppe Grillo. «Caro Beppegufo», è stata la punzecchiatura del premier, «non si fischia l'inno nazionale perché noi vogliamo bene all'Italia, siamo italiani prima che democratici e noi l'inno lo portiamo nelle scuole». Una replica alle parole del leader del Movimento 5 stelle, secondo il quale i tifosi avevano fatto bene a fischiare l'inno prima della finale di Coppa Italia.
«GLI ITALIANI NON CHIEDONO L'ELEMOSINA». Sulla proposta di redditto di cittadinanza portata avanti dal Movimento 5 stelle ha, invece, commentato: «Gli italiani non chiedono l'elemosina di stato, chiedono di lavorare e per questo bisogna mettere le aziende in condizioni di assumere».
Sabato, 17 Maggio 2014© RIPRODUZIONE RISERVATA
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