"L'unica cosa da non fare è cancellare Expo. Sarebbe la più grande sconfitta per la democrazia, sarebbe come ammettere che l'illegalità ha vinto. Bisogna andare avanti e il governo ci mette la faccia". Lo afferma il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, chiamato dal premier Matteo Renzi a seguire i lavori dell'Expo, in un'intervista al Mattino in cui chiede alla politica di "rialzare la guardia". Cantone ravvisa un "filo comune" tra le vicende Expo, Berlusconi, Scajola e Dell'Utri.
"La politica tarda a liberarsi da un diffuso malcostume. Non so se si tratta di un fallimento politico. Di certo in questi anni si è sbagliato a non lavorare abbastanza sulla prevenzione. Si è clamorosamente abbassato il livello di guardia di fronte a certi fenomeni. L'abbassamento della guardia - aggiunge l'ex magistrato - è anche il frutto di un'opinione pubblica spesso distratta".
"Tangentopoli non ci ha insegnato nulla. Tornano alla ribalta personaggi già condannati: il peggio poteva essere scongiurato", dichiara Cantone, secondo cui "i partiti hanno grandi responsabilità perchè non hanno saputo attrezzarsi con delle regole chiare di finanziamento trasparente. La trasparenza - sottolinea - è l'anticorpo più potente nei confronti del malaffare. Si può tranquillamente mettere in campo una rete di controlli efficace, intelligente, agile e non burocratica, purchè ci sia davvero trasparenza".
Sulla legge Severino, "ha il merito di alzare il livello di attenzione nella Pa, e la parte migliore è quella riguardante la prevenzione", osserva Cantone. Tuttavia "sta creando problemi lo sdoppiamento del reato di concussione".
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