Aziende controllate, il tango dei nomi. Matteo Renzi difende le "quote rosa". Via Scaroni e Conti
L'Huffington Post | Pubblicato: 11/04/2014 09:17 CEST | Aggiornato: 11/04/2014 16:54 CEST
Matteo Renzi ha confermato che lunedì renderà pubbliche le nomine dei vertici di circa trecento società pubbliche, la lista è quasi completata ma il premier vuole attendere il ministro Padoan in viaggio a Washington. Il responsabile dell'Economia ha rivelato alla stampa che i nuovi incarichi riguarderanno "persone competenti e in alcuni casi nuove", mentre Renzi preme per una consistente "quota rosa".
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A questo proposito, rivela il quotidiano La Repubblica:
E così spuntano tre "presidenti rosa" di grande peso: Paola Severino, ministro della Giustizia per il governo Monti, Emma MArcegaglia, ex numero uno di Confindustria, che sono in corsa per i vertici dell'Eni e dell'Enel, e Patrizia Grieco, numero uno di Olivetti.
Secondo il quotidiano Il Messaggero, invece, "i nomi che circolano sono sempre gli stessi" per quanto riguarda i top manager che prenderanno in mano Finmeccanica, Eni ed Enel:
Monica Mondardini del gruppo Cir-Espresso, che tuttavia avrebbe più il profilo dell'amministratore delegato, l'ex vice ministro della Difesa Marta Dassù, l'ex amministratore di Italtel Patrizia Grieco, l'attuale numero uno di Poste Vita Bianca Maria Farina, Marina Broggi, docente universitario già nei cda di Impregilo e A2A.
Per quanto riguarda l'Eni sembra che il governo voglia dettare una totale discontinuità con il passato. Anticipa La Repubblica:
"Via Paolo Scaroni, come ad salirebbe Claudio Descalzi, attuale direttore generale. All'Enel come capo azienda viene dato in pole Francesco Starace, attuale ad di Enel Greenpower, la cui nomina al posto dell'uscente Fulvio Conti sarebbe anche la soluzione più gradita all'interno dell'azienda. Per Finmeccanica sembra allontanarsi il trasferimento dalle Fs di Mauro Moretti, mentre il più accreditato per ricoprire il ruolo di ad è Giuseppe Giordo di Alenia. Alle Poste dovrebbe andare Francesco Caio, il "Mister agenda digitale" nominato dal governo Letta. Resterà invece alla Rai il direttore generale Luigi Gubitosi, entrato nel toto nomine delle grandi aziende nonostante il suo desiderio di restare alla tv di Stato".