venerdì 11 aprile 2014

Ma sbaglio o i grillini avevano detto che non andavano in TV e che la televisione non contava niente perché era la rete quella che contava? Poveri diavoli sempre più Berlusconizzati.

M5S, esposto ad Agcom contro Rai: “C’è troppo Renzi in tv”

ROMA – “C’è troppo Matteo Renzi in televisione, i tg fanno campagna per lui”. Questa l’accusa delMovimento 5 stelle alla Rai e al governo Renzi, contro cui ha presentato un esposto la mattina dell’11 aprile all’Agcom.
L’obiettivo di Beppe Grillo, leader M5s, sarebbe quello di contrastare Renzi, reo di fare campagna elettorale in televisione senza contraddittorio, specialmente con l’arrivo il prossimo 25 maggio delleelezioni europee.
deputati e senatori M5s hanno presentato il dossier basandosi sui dati dell’osservatorio di Pavia, istituto di ricerca che monitora il pluralismo politico sulle televisioni nazionali per conto della commissione di Vigilanza Rai, in piena campagna elettorale il governo ha ecceduto gli spazi informativi messi a disposizione dalla tv pubblica.
Monitorando le trasmissioni nel mirino del Movimento 5 stelle finiscono soprattutto i telegiornali, accusati di aver dato tra il 22 e il 28 marzo maggiore spazio al governo: Renzi ha avuto possibilità di parola per il 45,4% dei tg Rai, contro l’appena 7,2% concesso al movimento di Grillo.
Una sovraesposizione di Renzi, non solo premier ma anche segretario del Pd, cioè del partito di maggioranza, che ha potuto secondo l’accusa M5s fare campagna elettorale senza contraddittorio.
Roberto Fico, presidente della Commissione Vigilanza Rai e parlamentare M5s, scrive su Facebook:
“Ho presentato un quesito alla Rai sulla sovraesposizione del Presidente del Consiglio e del governo nel suo complesso nei tg e nei programmi di informazione della tv pubblica.
Nelle ultime settimane, che coincidono con l’inizio della par condicio, abbiamo assistito a una massiccia presenza di Renzi, e dei suoi ministri, nei notiziari e nei talk show Rai. Guardiamo per esempio la settimana che va dal 22 al 28 marzo (i comizi elettorali sono stati convocati il 18) con dati dell’Osservatorio di Pavia alla mano: il tempo destinato al governo è pari al 45,1% nei tg, al 29,2% nelle rubriche di approfondimento, al 18% nelle trasmissioni di informazione e al 50% nei programmi di Rai Parlamento.
Anche con riferimento al periodo pre-elettorale (durante il quale l’Agcom raccomanda di osservare con particolare cura l’equilibrio delle presenze dei soggetti politici) il dato della sovraesposizione è evidente specialmente tenendo conto della sola presenza televisiva del Presidente del Consiglio.
Un esempio per tutti: la puntata di Porta a Porta del 13 marzo che ha visto Renzi protagonista assoluto per due ore senza contraddittorio e senza traccia di provvedimenti governativi da illustrare in grado di giustificare uno spazio così esteso. Tutto questo ha portato a una sproporzione rispetto al tempo fruito da tutti gli altri soggetti politici, squilibri che non si giustificano semplicemente con esigenze di cronaca. Dall’entrata in vigore della par condicio, il Presidente del Consiglio avrebbe dovuto limitarsi all’informazione relativa alle funzioni istituzionali svolte e non a presenziare in tv con contenuti propagandistici.
C’è da chiedersi allora come venga considerato il tempo destinato a Renzi nella tv pubblica: parla in qualità di capo del governo o come segretario di un partito che partecipa alle elezioni europee e amministrative?
La Presidente Tarantola dovrà fornirci al più presto una risposta, tenendo ben presente il rispetto del pluralismo politico in Rai, e in caso di violazione del principio, bisognerà ricorrere in tempi stretti al ripristino dell’equilibrio e della parità di trattamento tra i vari soggetti politici.
Come presidente della Commissione di Vigilanza Rai ho l’assoluto dovere di tutelare TUTTI i partiti, i movimenti politici e, in particolar modo, tutti i cittadini. Ed è quello che intendo fare fino alla fine”.

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