domenica 27 aprile 2014

Grillo sciacallo come sempre.

Piombino, Grillo flop
nella piazza operaia

Grillo Piombino TW
listen this page
A - A
«Il lavoro si può anche perdere ma non si può perdere il reddito». Beppe Grillo spera così, giocando la carta del reddito di cittadinanza, di conquistare la piazza di operai della Lucchini di Piombino, che giovedì ha spento l’altoforno. Una città di 36 mila abitanti cresciuta nel culto dell’etica del lavoro identificato in questa fabbrica e che ora rischia di perdere la dignità, anzitutto.

Perché il reddito viene dopo. Sono duemila i lavoratori, tra diretti e indiretti, da ieri senza più la certezza del futuro. Venir qui a barattare il reddito di cittadinanza con l’orgoglio della professionalità operaia è un errore che crea un gelo abissale tra il comico e un pubblico che non era il suo e di sicuro non lo è diventato ieri. Nei viali della fabbrica davanti alla Direzione saranno in millecinquecento a sentire Beppe Grillo. È una bella giornata, di quelle che da queste parti si dedicano al mare qualsiasi cosa debba o possa accadere. Le quattro sono un orario compatibile.

Un rigido servizio d’ordine divide, stranamente, gli ingressi tra pubblico e stampa. Il palco è davanti agli uffici. Lì sopra e intorno si stanno scaldando alcune senatrici Cinquestelle, Nunzia Catalfo, Sara Paglini, Laura Bottici, che spiegano a modo loro perché l’accordo di programma siglato l’altro giorno da governo e regione è «una bufula», il trionfo del «solito cinismo delle parole».

Le prime file sono tutte rigorosamente Cinquestelle. Il resto, il grosso, è di uomini e donne con le braccia conserte e i visi scuri. Perché pretendono soluzioni. Concrete. Sicché uggiano e mormorano e si danno di gomito quando la senatrice Catalfo comincia a parlare di reddito di cittadinanza.

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...