John Elkann: “Giovani disoccupati perché stanno bene a casa, non sono ambiziosi”
Pubblicato il 14 febbraio 2014 16.02 | Ultimo aggiornamento: 14 febbraio 2014 16.02
di Redazione Blitz
TAG: disoccupazione, fiat, john elkann
SONDRIO – I giovani non lavorano? Dipende anche dal fatto che stanno bene a casa e che hanno poca ambizione. Parola di John Elkann, presidente Fiat, nipote di Gianni Agnelli. Il giovane presidente era aSondrio dove ha incontrato alcuni studenti delle scuole superiori. E ha risposto così a chi gli chiedeva lumi sulla disoccupazione giovanile.
”Il lavoro c’è ma i giovani non sono così determinati a cercarlo. Se guardo a molte iniziative che ci sono, non vedo in loro la voglia di cogliere queste opportunità perché da un lato non c’è una situazione di bisogno oppure non c’è l’ambizione a fare certe cose”. Secondo Elkann ”ci sono tantissimi lavori nel settore alberghiero, c’è tantissima domanda di lavoro ma c’è poca offerta perché i giovani o stanno bene a casa o non hanno ambizione”.
Dopo i famosi “bamboccioni” dell’ex ministro dell’Economia Padoa Schioppa, dopo i giovani “choosy” di Elsa Fornero, dopo lo “sfigati” ai laureati con più di 28 anni pronunciato dall’ex viceministroMichel Martone, ecco i “poco ambiziosi” di John Elkann.
Sull’argomento il presidente Fiat ha poi intrattenuto due scambi di battute con gli studenti della provincia di Sondrio. A Nicola che si è presentato come ”studente dell’ultimo anno della scuola per elettricisti ed idraulici” e gli ha chiesto di poter lavorare in Fiat, Elkann gli ha replicato: ”prima diventa un elettricista e poi ne parliamo”. Infine a Mika che gli ha domandato cosa lo spingesse a lavorare pur avendo la possibilità di vivere senza doverlo fare, il rampollo di casa Agnelli ha replicato: ”io, Lapo e Ginevra abbiamo la grande fortuna di essere stati stimolati a fare delle cose e abbiamo tutti il desiderio di fare”.
A suo avviso ”è meglio fare una vita in cui hai interessi e fai cose che fare una vita in cui sei in vacanza tutto il tempo”. Infin John Elkann ha confessato di aver ”studiato al Politecnico perché interessato alla materie scientifiche” mentre il nonno lo avrebbe voluto ”veder studiare alla Bocconi, un’università che lui conosceva bene”.
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