Il 65% delle imprese italiane non è in regola
di Redazione - 11/02/2014 - Secondo l'Inps nel 2013 «sono state ispezionate 235.122 imprese, un numero pari al 15% con dipendenti registrate». Quelle irregolari sono state 152.314, il 64,8% del totale
Il 65% delle imprese ispezionate dall’Inps l’anno scorso non è in regola. Lo afferma il ministero del Lavoro, secondo cui nel 2013 «sono state ispezionate 235.122 aziende, un numero pari al 15% delle imprese con dipendenti registrate all’Inps». Le imprese irregolari sono state 152.314, il 64,8% del totale delle aziende ispezionate, contro il 63% rilevato nel 2012, «a sua volta in crescita rispetto all’anno prima, a conferma di una più attenta capacità di selezione preventiva delle imprese “a rischio” di irregolarità».
- 3,6% DI AZIENDE ISPEZIONATE - Rispetto al 2012, sottolinea il dicastero guidato da Enrico Giovannini, c’è stata una leggera diminuzione (-3,6%) del numero delle aziende ispezionate. L’ammontare dei contributi e dei premi evasi, «oggetto di recupero da parte del personale ispettivo nel corso del 2013, è stato pari a circa 1,4 miliardi di euro, con una flessione del 13% rispetto al 2012». Questo è quanto emerso oggi alla riunione della Commissione centrale di coordinamento, della quale fanno parte tutti i soggetti che effettuano attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale. Durante l’incontro è stata valutata l’attività svolta lo scorso anno e programmata quella del 2014 assieme al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini, con l’obiettivo di assicurare un efficace coordinamento tra le attività di competenza del Ministero del Lavoro, dell’Inps e dell’Inail.
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IL LAVORO IN NERO - In relazione al personale identificato in occasione degli accessi ispettivi, il numero dei lavoratori irregolari è stato pari a 239.020 unità (-19% rispetto al 2012), mentre quello dei lavoratori totalmente “in nero” è stato pari a 86.125, anch’esso inferiore (-13%) rispetto a quello riscontrato nell’anno precedente. Tali risultati sono direttamente legati alla crisi occupazionale, che si ripercuote anche sui fenomeni patologici legati alla gestione del rapporto di lavoro, anche se il fenomeno del lavoro “nero”, nonostante l’impegno degli ispettori, costituisce ancora un fenomeno rilevante nel sistema economico italiano, al punto tale che la percentuale dei lavoratori “in nero” (36%) sul totale dei lavoratori irregolari individuati nel corso delle verifiche svolte nel 2013 registra un incremento di due punti percentuali rispetto al 2012.
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