martedì 11 febbraio 2014

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Rcs, nuovo scontro Della Valle-Elkann
«Tod’s, azienda nana», «Scappati dall'Italia»

Scintille a distanza tra l’imprenditore marchigiano e il presidente Fiat. Della Valle: «Chi scappa non merita rispetto»

John Elkann e Diego Della ValleJohn Elkann e Diego Della Valle
«Non posso pensare che Della Valle abbia preoccupazioni su Rcs, penso che la Tod’s lo preoccupi. La Tod’s va male, è giù del 20% rispetto da inizio anno. Rispetto ai suoi concorrenti Prada, Armani, Lvmh e Kering è un nano. Un’azienda di dimensioni piccole e non sta andando bene»: sono le parole pronunciate da John Elkann, presidente di Fiat e primo azionista di Via Solferino, a margine di un convegno della Fondazione Agnelli, dopo la lettera inviata da Della Valle ai consiglieri di Rcs.
LA LETTERA DELL’IMPRENDITORE - Diego Della Valle si è detto pronto a varare la sua più volte annunciata azione di responsabilità contro il board di Rcs e l’ad Pietro Scott Jovane. Non gli sono piaciute le ultime operazioni del gruppo (la vendita degli immobili milanesi di via Solferino e via San Marco, sedi delCorriere della Sera e della Gazzetta dello Sport e il varo dell’aumento di capitale, tra tutte) e soprattutto ritiene che la gestione attuale sia troppo legata a Fiat e Intesa Sanpaolo, in particolare al presidente del consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli. L’azione di responsabilità chiederebbe conto di quanto fatto negli ultimi anni, ma soprattutto, ipotizza il quotidiano romano, potrebbe trovare d’accordo altri due soci di Rcs, ovvero Urbano Cairo e forse anche Mediobanca.
IL PRECEDENTE- Già lo scorso novembre l’imprenditore marchigiano aveva scritto una lettera al presidente della Rcs MediaGroup, Angelo Provasoli. In quella missiva Della Valle avrebbe richiesto l’azzeramento del consiglio d’amministrazione della società.
ELKANN: «SODDISFATTO» -Sull’operato del board del gruppo editoriale, Elkann ha dichiarato di essere «molto soddisfatto, come lo sono e dovrebbero essere tutti gli azionisti di Rcs, da quando l’aumento di capitale è avvenuto, il titolo è cresciuto del 25%, la società è gestita bene, le azioni del management sono state molto efficaci e il cda è indipendente e prende le decisioni nell’interesse della società».
LA CONTRO-REPLICA DI DE VALLE - Non sono passate molte ore dalle parole di Elkann che Della Valle ha risposto alzando i toni. Invitando il presidente della Fiat a vedere la Tod’s ha detto:«Potrebbe anche rimanere per uno stage, visto che ha molto tempo libero, così potrà imparare cosa vuol dire lavorare per davvero». Poi l’affondo contro la Fiat (che con Chrysler ha spostato la sede legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna) e la famiglia Agnelli: «Con un Paese che vive una situazione drammatica, invece di essere pronta a dare il massimo appoggio, è scappata nella penombra per sistemare al meglio i propri affari personali. Chi si comporta in questo modo non merita nessun rispetto».

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