sabato 15 febbraio 2014

E' incredibile che persone così irrispettose delle regole istituzionali parlino sempre del mancato rispetto istituzionale degli altri.

Consultazioni per il nuovo governo, M5S in piazza: fischi a Colle e pernacchie a Renzi

Consultazioni per il nuovo governo, M5S in piazza: fischi a Colle e pernacchie a Renzi
Protesta dei grillini in piazza Montecitorio per il mancato passaggio in parlamento della crisi. Ma a lanciare il monito e a chiedere il "rispetto delle prerogative delle Camere" è la presidente Boldrini
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ROMA - Dal governo Letta al governo 'Renzi 1' senza alcun passaggio parlamentare. Senza, cioè, chiedere alle Camere di votare la sfiducia a un Esecutivo su cui, in queste ore, ai vertici del Pd si sta lavorando senza sosta con l'obiettivo di rinnovare - e non semplicemente rimpastare - la squadra dei ministri (foto). La 'non parlamentarizzazione' della crisi, però, ha scatenato le reazioni furibone dell'opposizione, Movimento 5 Stelle in primis. E ha indotto la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini (che ieri ha aperto le consultazioni al Quirinale assieme al presidente del Senato, Pietro Grasso) a sottolineare "il rispetto delle prerogative del parlamento".

La staffetta tra Letta e Renzi alla presidenza del Consiglio dei ministri, infatti, è stata innescata da una sfiducia che il Pd ha votato giovedì scorso nel corso di una direzione di partito convocata al Nazareno: al termine della riunione, Letta ha preso atto 'dell'ammutinamento' e ufficializzato il passo indietro. L'indomani è salito al Colle, e a stretto giro di posta il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha dato il via alle consultazioni-lampo con l'obiettivo di rassicurare i mercati più la Ue, e per colmare il vuoto a Palazzo Chigi prima che lunedì riapra la Borsa.

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La replica del M5S è stata immediata. Le polemiche sono subito esplose furiose. E stamani i grillini hanno dato vita a una sorta di 'contro-consultazioni' in segno di protesta. "Noi abbiamo il 'vizio' di consultarvi, di chiedere alla gente cosa ne pensa. E allora voglio farvi alcune domande". Paola Taverna, senatrice del Movimento 5 Stelle, parla ai militanti radunati in piazza Montecitorio davanti alla Camera dei deputati dove sono state organizzate le 'consultazioni' alternative. "Renzi vi sembra un esponente del centrosinistra? Vi piace questo nuovo presidente del Consiglio? Vi sentite garantiti da questa presidente della Camera?", domanda. E ogni risposta è uguale: un crescendo di fischi all'indirizzo di Renzi e di Laura Boldrini. Infine, l'affondo: "Vi sentite garantiti da questo presidente della Repubblica?". La piazza risponde fischiando con entusiasmo. Taverna allora riassume: "Vogliamo consegnare al Paese queste consultazioni, le più democratiche possibili".

Dopo di lei prende la parola Andrea Cioffi e citando Eduardo De Filippo invita la piazza, che risponde all'unisono, a lanciare una pernacchia all'indirizzo diMatteo Renzi.

E nel giorno in cui al Colle è attesa la delegazione di Forza Italia con Silvio Berlusconi (condannato per frode fiscale) in testa, Beppe Grillo tuona dal web: "Italia impazzita, Napolitano monarca medievale. Oggi un 90enne e un condannato in via definitiva decideranno, tra un caffè e un biscotto, il futuro". Fi è attesa al Quirinale per le 18.30: il Cav si ritroverà faccia a faccia con Napolitano dopo la decadenza da senatore e l'accusa al presidente della Repubblica di aver tramato - nel 2011 - contro il suo governo. Un'accusa che Berlusconi ha rilanciato ancora ieri dalla Sardegna, dove si è recato (video) per sostenere la campagna elettorale di Ugo Cappellacci in vista del voto regionale.

Ma in un video pubblicato sul proprio blog è la Boldrini a lanciare il monito e a dire che "in questa crisi di governo a me, come presidente della Camera, stanno a cuore due cose. Innanzitutto, che dalle consultazioni si esca con un Esecutivo capace di mettere al centro della sua azione le risposte alla pesantissima situazione economica e sociale del paese. E poi mi interessa il rispetto delle prerogative del parlamento. Le Camere - prosegue Boldrini - sono il luogo dove governo e partiti motivano le loro scelte e assumono le loro responsabilità di fronte all'opinione pubblica. La trasparenza non si fa soltanto con le dirette streaming o con i social media, che pure sono importanti. Si fa in primo luogo dibattendo in modo aperto nelle istituzioni democratiche".
 

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