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Il Piemonte torna alle urne. Il Consiglio di Stato ha respinto l'ultimo ricorso del presidente della Regione Roberto Cota contro la sentenza del Tar che annullava le elezioni del 2010, confermando che quelle consultazioni sono state irregolari e sancendo così l'azzeramento dell'assemblea regionale e il ritorno al voto.

L'udienza di fronte al Consiglio di Stato era terminata attorno alle 16. I giudici, ai quali in prima istanza era stata richiesta la sospensiva della sentenza di primo grado, hanno invece deciso di entrare direttamente nel merito, dicendo a tutti gli effetti se le ultime elezioni regionali del 2010 sono legittime oppure no.

Motivazioni entro otto giorni. Dopo la sentenza, emessa intorno alle 21 al termine di cinque ore di camera di consiglio, è atteso nel giro di otto-nove giorni un provvedimento con le motivazioni.

Quattro anni di battaglia. È l'ultima tappa dell'odissea di ricorsi che da quattro anni tengono in bilico la giunta del governatore leghista, Roberto Cota. E che comunque non gli hanno impedito di governare. Il pronunciamento definitivo mette fine alla querelle e stabilisce, senza ulteriore possibilità di appello, che Cota ha occupato illegittimamente il suo ufficio di presidenza in piazza Castello.

Che cosa succede adesso. Dopo il clamoroso verdetto del Consiglio di Stato, sembrano non esserci più
 scuse: la sentenza è esecutiva e tocca proprio al presidente Cota darle applicazione convocando nuove elezioni. Se non dovesse farlo tempestivamente, tuttavia, i legali della sua avversaria, Mercedes Bresso, sono già pronti a chiedere che un commissario provveda al suo posto.