venerdì 14 febbraio 2014

Mentre nella CGIL si discute anche con elevata passione nella Cisl e Uil non si discute. Anzi si discute solo di come arraffare poltrone.

Il video incredibile dell’incontro della Cgil che finisce in rissa

di   - 14/02/2014 - Ecco cosa è successo

Il video incredibile dell'incontro della Cgil che finisce in rissa
Non erano stati invitati all’attivo regionale della Cgil Lombardia a Milano, così l’ex leader della Fiom Giorgio Cremaschi e alcuni attivisti vicini alle sue posizioni hanno deciso di fare irruzione nell’assemblea per contestatel’accordo sulla rappresentanza. Non sono mancate le tensioni al teatro Parenti del capoluogo lombardo, dove sono volati spintoni e schiaffi quando gli organizzatori hanno impedito all’ex dirigente dei metalmeccanici (che ha abbandonato la carica in Fiom nel 2012 ed è ora nel direttivo nazionale della Cgil con il sindacato dei pensionati, ndr) di prendere parola, sotto gli occhi della segretaria Susanna Camusso. Nella rissa, dove sono rimasti coinvolti alcuni sindacalisti e il servizio d’ordine della Cgil, è rimasta ferita una persona, poi trasportata all’ospedale Gaetano Pini con un trauma alla caviglia, come ha spiegato Repubblica.it. La Fiom ha però precisato in una nota come non avesse organizzato alcun blitz, prendendo le distanze dai disordini: «Non è stata una nostra iniziativa. Abbiamo criticato pubblicamente la decisione di Cgil Lombardia di non coinvolgere la categoria dei metalmeccanici, ma non essendo stati invitati non c’eravamo proprio. Nessuna irruzione. Noi siamo la Fiom: dissentiamo, rivendichiamo, non provochiamo”. Nella precisazione, affidata a una nota, si aggiunge anche: «Non permettiamo a nessuno di strumentalizzare le nostre posizioni, trascinandoci su un terreno che non ci appartiene. Detto questo, consideriamo grave e preoccupante che a un componente del direttivo nazionale della Cgil e primo firmatario della mozione congressuale “Il sindacato è un’altra cosa”, sia stata negata la parola», ha concluso la Fiom, difendendo Cremaschi.
Photocredit: Repubblica.it
TENSIONI E DISORDINI TRA CGIL E FIOM ALL’ASSEMBLEA DI MILANO CON SUSSANNA CAMUSSO – Tra Cgil e Fiom lo scontro resta comunque aperto: già negli scorsi giorni, come aveva riportato Radio Onda d’Urto, la Fiom lombarda aveva denunciato il mancato invito all’attivo “Estendere gli accordi su democrazia e rappresentanza a tutti i luoghi di lavoro”, organizzato per le categorie ”non industriali”. Quindi, senza prevedere la partecipazione della Fiom stessa e di altre categorie. Per i metalmeccanici una scelta «senza precedenti nella storia del sindacato» e in grado di «spaccare la confederazione». «Incredibile come si sia deciso di escludere dal dibattito pre-congressuale alcune categorie, mentre il giorno dopo, a Bologna, ci sarà un attivo di delegati di tutte le categorie, che si sono autoconvocati da tutta Italia», avevano spiegato.  Durante l’attivo regionale, alcuni sindacalisti, insieme all’ex leader Cremaschi, hanno così deciso di irrompere nell’assemblea. Cremaschi ha attaccato: «L’accordo sulla rappresentanza sta distruggendo il sindacato», spiegando come verrà presentata una denuncia alla Procura della Repubblica. «Contestiamo l’accordo e volevamo intervenire», ha proseguito. Attaccata anche la Camusso: «Anche lei è responsabile perché è venuta da noi, le abbiamo chiesto di intervenire, ma non ha fatto nulla».

Videocredit: Repubblica.it
LE PRECISAZIONI DELLA FIOM  –  Dalla Fiom però, è stata precisata l’estraneità dall’iniziativa di Cremaschi: «Non essendo stati invitati non c’eravamo proprio. Nessun blitz, quindi, nessuna irruzione. Noi dissentiamo, rivendichiamo, non provochiamo», hanno spiegato in una nota. La Fiom ha però difeso l’ex leader Cremaschi: «Consideriamo grave e preoccupante che a un componente del Direttivo nazionale della Cgil e primo firmatario della mozione congressuale ‘Il sindacato e’ un’altra cosa’, sia stata negata la parola», hanno concluso i metalmeccanici nella nota. Dopo i disordini, il segretario generale della Cgil Lombardia, Nino Baseotto, ha invece condannato l’irruzione, replicando a Cremaschi: «Sarebbe meglio, tra noi dirigenti, evitare di alzare i toni per avere un po’ di notorietà in più. Sarebbe stato carino da parte di chi ha fatto questa buriana lasciare la parola ai rappresentanti dei luoghi di lavoro che oggi sono qui», ha concluso. Critiche anche dalla segretaria Camusso: «Credo che Cremaschi bbia perso la capacità di ascoltare e confrontarsi con opinioni diverse. L’irruzione è stata fatta soltanto per avere 30 secondi di celebrità in televisione, come già fatto in passato, il 30 aprile scorso a Roma», ha spiegato la segretaria. Camusso ha allontanato voci discissioni: «Penso che non sia prevista, né vicina né lontana». Eppure, in vista del congresso del maggio prossimo, resta alta la tensione all’interno del sindacato per il patto sulla rappresentanza siglato da Cgil, Cisl e Uil con Confindustria nel maggio del 2013, diventato operativo il 10 gennaio. Tra i punti contestati dai metalmeccanici spiccano soprattutto le sanzioni per chi non intende rispettare gli accordi e la decisione di introdurre l’arbitrato interconfederale al posto dell’autonomia delle singole categorie.

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