Beppe Grillo contro il MoVimento 5 Stelle per il voto a Grasso
17/03/2013 - Il Semplice Portavoce all'attacco dopo l'elezione del presidente del Senato
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Ha aspettato un po’, prima ha parlato d’altro con il post su Papa Francesco. Poi non ce l’ha fatta più e ha sbottato sul suo blog: se qualcuno ha votato per Grasso “ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze”. E così Beppe Grillo va all’attacco delMoVimento 5 Stelle per il voto che al Senato ha premiato Pietro Grasso, grazie anche a 13 voti in più che potrebbero essere arrivati, come da ammissione del capogruppo Vito Crimi, anche dai grillini. Il post di Grillo sul suo blog:
Nella votazione di oggi per la presidenza del Senato è mancata la trasparenza. Il voto segreto non ha senso, l’eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale, per il MoVimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto. Nel “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato:
- Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S.
Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze.
BEPPE GRILLO E IL MOVIMENTO 5 STELLE – Dopo i conti sui voti a Grasso, Vito Crimi aveva convocato una conferenza stampa dopo la riunione dei grillini, affermando tra le altre cose che:
- “Avevamo deciso all’unanimita’ di non votare per Schifani, nell’urna il voto e’ segreto, ciascuno ha deciso secondo coscienza”. Cosi’ il capogruppo del Cinque Stelle al Senato, Vito Crimi, ha commentato con i giornalisti al Senato i voti dei senatori del M5S che sono confluiti su Piero Grasso.
“Qualcuno – ha aggiunto Crini – non se l’e’ sentita di vedere rieletta alla presidenza del Senato una persona come Schifani”, ha aggiunto.
In realtà, alla fine della riunione prima del voto, Crimi non aveva parlato di “unanimità nel votare Schifani e libertà”, ma aveva soltanto affermato che il MoVimento non sarebbe stato “la stampella di nessuno”, e lasciato indicazioni per votare il candidato Orellana (nel frattempo escluso dal ballottaggio) oppure scheda bianca. Ma c’è stato anche chi ha pubblicamente chiesto libertà di coscienza, come il senatore Bartolomeo Pepe su Facebook:
I SENATORI E LA LINEA – Beppe Grillo, nel minacciare l’espulsione dei senatori che non si sono attenuti alle decisioni del gruppo di Palazzo Madama, fa riferimento al punto 4 del regolamento, quello sulla trasparenza, dove si legge che le ‘votazioni in aula sono decise a maggioranza dei parlamentari del M5S’. Immediato il riferimento alla norma sulle espulsioni dal gruppo, il punto 6 del Codice. ‘I parlamentari del M5S riuniti, senza distinzione tra Camera e Senato, potranno per palesi violazioni del Codice di Comportamento, proporre l’espulsione di un parlamentare del M5S a maggioranza. L’espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch’essa a maggioranza’. Da parte dei senatori non è però passata la proposta di sostenere formalmente che tutti avevano rispettato la consegna di votare bianca o di annullare la scheda con il nome del candidato di bandiera Luis Alberto Orellana, fuori gioco al ballottaggio. “Questo – ha urlato qualcuno – non potete chiedercelo”. Anche perché – ha osservato un altro parlamentare – i giornalisti stanno studiando le immagini per calcolare i tempi medi di votazione (e contare chi ha votato scheda bianca senza fermarsi, ndr), perciò si capisce il giochino…”. Così alla fine la linea tenuta dal capogruppo di fronte alla stampa è stata di non negare l’evidenza: cioé che qualcuno, per motivi “di coscienza”, possa aver scelto di votare Grasso “per non ripetere l’elezione di una persona come Schifani”.
COME L’HANNO PRESA DA BEPPE – Beppe però l’ha presa davvero male. E i commentatori sul suo blog non sembrano essere da meno:
E oggi scatta la caccia all’uomo?
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