martedì 19 marzo 2013

Riceviamo e pubblichiamo.


PARTITI, GLI EX M5S: "DEMOCRAZIA IN MOVIMENTO", NO AL LEADERISMO

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(Public Policy) - Roma, 19 mar - Finora c'è una carta 
fondativa dei principi, ci sono 231 iscritti al gruppo su 
Facebook ma manca ancora uno statuto (e non perché non è 
previsto, come nel Movimento 5 stelle). Parliamo di 
"Democrazia in movimento", lanciata ai primi di febbraio da 
un gruppo di ex militanti ed epurati del M5s, tra cui il più 
noto è probabilmente il consigliere comunale di Ferrara 
Valentino Tavolazzi. 

Quest'ultimo è il fondatore della lista civica Progetto per 
Ferrara e venne espulso a marzo 2012 da Grillo a causa della 
sua partecipazione a una convention locale che discuteva 
delle forme d'organizzazione del Movimento. 

"Democrazia in movimento" ha come obiettivo quello di 
crescere e diventare - attraverso sito (ancora in versione 
beta), social network e incontri 'fisici' - un vero 
movimento politico, sulla falsariga del Movimento 5 stelle 
ma senza i difetti che secondo i promotori il M5s ha: 
leaderismo, democrazia solo apparente, scarsa trasparenza. 

LA CARTA FONDATIVA (E LE FRECCIATINE AL M5S) 
"Il Movimento" (così si autodefinisce) è "laico e si basa 
sulla democrazia diretta". L'obiettivo di Tavolazzi e degli 
altri promotori è "la partecipazione di tutti alla gestione 
della 'cosa pubblica' nel modo più capillare ed accessibile 
possibile". Vengono condannati "tutti i sistemi autoritari, 
liberticidi, totalitari, non democratici o di democrazia 
apparente". 

Il Movimento ripudia "la guerra e la violenza" e "riconosce 
e si impegna a tutelare le risorse naturali quali beni 
universali ai quali tutti devono accedere in modo equo, 
solidale e sostenibile". Per quanto riguarda l'iscrizione, 
"tutti, se non iscritti a partiti o movimenti politici 
nazionali, possono aderire al Movimento secondo i criteri 
stabiliti dallo statuto (che ancora non c'è; Ndr). 
L'esclusione è ammessa solo in presenza di violazione dei 
principi fondanti e dello statuto. 

Il Movimento riconosce 
inoltre a tutti gli aderenti "il ruolo di indirizzo e di 
governo ed è contrario a qualsiasi espressione o forma di 
leaderismo inteso come supremazia di uno o pochi sugli 
altri". I ruoli interni sono "a rotazione, secondo modalità 
stabilite con il metodo della democrazia diretta. 
Per quanto riguarda gli incarichi istituzionali, "il 
Movimento interpreta l'impegno in politica come servizio 
civile, con incarichi istituzionali da svolgere per un 
periodo limitato della propria vita. Tale impegno non può 
rappresentare fonte o occasione di arricchimento economico 
personale. Tutti coloro che si impegnano nelle istituzioni 
devono fruire di uguali tutele rispetto all'interruzione 
della propria attività lavorativa". 

"Democrazia in movimento" ispira "la propria attività 
interna ed esterna al principio della trasparenza e della 
tracciabilità", e rinuncia "al finanziamento pubblico ai 
partiti" ma solo "così come è regolato dalle attuali norme". 
Lo statuto determinerà infatti "modalità e limiti del 
finanziamento privato nel rispetto del principio di 
diffusività". 

Il Movimento è - si legge ancora - "favorevole alla 
promozione da parte dello Stato, che allo scopo mette a 
disposizione le necessarie risorse secondo principi di 
parità, equità e trasparenza, della libera associazione di 
cittadini finalizzata a concorrere, con metodo democratico, 
alla politica nazionale". (Public Policy) 

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