“Se e quando Pier Luigi Bersani ci chiamerà per chiedere di incontrarci, gli risponderemo cortesemente che la nostra posizione sulla fiducia ad un suo governo è nota. Se vorrà un incontro di persona, ovviamente lo manderemo in streaming”.
Se il segretario del Pd nella girandola di incontri iniziati per verificare una maggioranza parlamentare si aspetta un cambio di passo da Movimento 5 stelle, sbatterà contro il secco ‘no grazie’ dei grillini. È Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera, che, raggiunta al telefono subito dopo il discorso di Giorgio Napolitano, conferma la linea: “A Bersani diremo quello che abbiamo sempre detto”.
Vale a dire?
Che voteremo contro la fiducia.
Se il segretario Democratico non ce la facesse, si potrebbe trovare un’altra soluzione, magari con un esecutivo del presidente?
Non vedo all’orizzonte altre soluzioni. Non esistono super tecnici piovuti da Marte e completamente super partes. Qualunque nome avrebbe il tacito od esplicito appoggio dei partiti. Dunque la nostra posizione non cambia.
Napolitano ha parlato di “affermazioni infondatamente polemiche” sui tempi di avvio della legislatura. In molti hanno immediatamente pensato alle critiche del M5s.
Nessuno ha mai messo in dubbio la normale procedura istituzionale e democratica. Abbiamo semplicemente messo in evidenza la ritualità troppo antica di questi passaggi, ancora caratterizzati da un’enorme mole di laboriose votazioni con fogliettini in un epoca in cui la tecnologia consentirebbe di abbattere le lungaggini.
Rimproverate qualcosa al Colle o alle presidenze delle Camere?
Nessuno vuole saltare alcun passaggio necessario, anzi. Denunciamo la totale insensibilità del Parlamento nel voler snellire certi riti ormai senza senso. Quando diciamo queste cose non vogliamo attaccare nessuno oggi, se non chi nella precedente legislatura ha avuto quattordici mesi per mettere mano a questi problemi e non ha fatto nulla.
Dunque il vostro non è stato un rimprovero a Napolitano.
Non era assolutamente un attacco al presidente della Repubblica. È sotto gli occhi di tutti il problema strutturale: giornate interminabili passate dai deputati a scrivere dei nomi sulle schede, mentre una normale procedura elettronica avrebbe potuto rendere le votazioni questione di qualche decina di minuti, mantenendo ferma la segretezza del voto.
A proposito di segretezza: chiederete a Bersani se e quando vi chiederà un incontro di trasmetterlo in streaming?
Direi proprio di sì. Tra l’altro la nostra posizione è chiara da tempo. Se non gli bastasse una risposta telefonica e volesse incontrarci di persona saremo disponibili. Nel caso sia d’accordo con la diretta web, ovviamente.