venerdì 22 marzo 2013

Ma Grillo non vuole governare. Non é capace di governare. E non sono capaci di governare quei quattro incompetenti eletti alla camera ed al senato. Grillo vuole una alleanza tra PD e PDL per passare altri sei mesi in tour e arrivare al 51%.


Grillo? Il miglior alleato di Berlusconi

La decisione dei 5 stelle di chiudere a qualsiasi possibilità di appoggio anche ad un governo guidato da una figura terza, rimette in gioco il Cav

Scritto da  il 22 marzo 2013 in Editoriale
grillogrillo 250x167 Grillo? Il miglior alleato di Berlusconi
Così ritornò Berlusconi. L’oltranzismo di Beppe Grillo rimette in gioco il Cavaliere. Infatti, il comico genovese, ricevuto ieri al Colle da Napolitano nell’ambito delle consultazioni per la formazione del governo, ha sbattuto la porta in faccia a Bersani: “Voteremo la fiducia solo ad un governo 5 Stelle”, hanno spiegato in un comunicato letto ai giornalisti i due capigruppo Vito Crimi e Roberta Lombardi. Quindi, non solo i 5 stelle non voteranno la fiducia a Bersani (che ha in serata spiegato di essere disposto ad un passo indietro), ma non voteranno nemmeno la fiducia ad un governo composto da persone di alto profilo istituzionale.

 
Il rischio di un nuovo “inciucio”. Potrebbe quindi rivelarsi inutile l’eventuale tentativo di Piero Grasso di sondare il terreno alla ricerca di una maggioranza per formare un governo del Presidente, anche perché il Pd si rifiuta di aprire a qualsiasi possibilità di governo con Silvio Berlusconi. La vecchia alleanza “ABC” ha dimostrato di essere elettoralmente distruttiva. Agli occhi di molti italiani apparirebbe come l’ennesimo “inciucio”, per usare la terminologia di Grillo.
Una strategia distruttiva. Il comico genovese, dal canto suo, rischia – con la completa chiusura a qualsiasi possibilità di fiducia – di rimettere in gioco Berlusconi, relegato nelle ultime settimane ad un ruolo politicamente marginale, nonostante la sorprendente rimonta elettorale. Anzi, la strategia è proprio quella: spingere il Pd a fare un’alleanza mortale. La decisione di Grillo mette fine a qualsiasi possibilità di rinnovamento attraverso l’azione politica del MoVimento nelle aule parlamentari, lasciando al Pd (se mai avrà i numeri) la possibilità di perseguire il cambiamento. Allo stesso tempo, il ritorno in campo del Cavaliere frenerà qualsiasi spinta positiva che i 5 stelle desiderano e di cui il Paese ha bisogno. D’altronde, il rischio è che si ripeta quel fine legislatura con un governo tecnico che non avrà la forza politica di tagliare nemmeno le province, dal momento in cui il Pdl si dovesse mettere di traverso. È avvenuto con Monti e si ripeterà ancora.
E la responsabilità? Insomma, mentre il Paese attende risposte concrete, il MoVimento chiede di pesare. Non nelle decisioni – visto che si è tirato indietro dalla possibilità di appoggio a qualsiasi governo di coalizione – ma nelle poltrone. Se Napolitano non dovesse darci l’incarico, chiederemo la presidenza delle commissioni Copasir e Vigilanza Rai”. Un “gesto di responsabilità”, dicono. Chissà cosa pensano i loro elettori sul fatto che Grillo e i suoi parlamentari stanno gettando il Paese nuovamente nelle mani di Berlusconi.

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