sabato 23 marzo 2013

Ma voi pensate che gli italiani si ricorderanno tra due anni di persone così? Secondo me non ricorderanno né la faccia né il nome.


Pd, Lombardi smentisce Crimi
Che poi si autosmentisce...

crimi e lombardi m5s al quirinale 640
23 marzo 2013
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La linea ufficiale dei 5 stelle sul governo resta quella indicata dal leader al Quirinale: «Nessuna fiducia che non sia a uno dei nostri». Ieri per tutto il giorno l’hanno ribadita urbi et orbi i due capigruppo Crimi e Lombardi, anche se il primo a un certo punto è sembrato aprire a un’ipotesi di dialogo con Bersani. 

«Nel caso in cui rinunciasse ai rimborsi elettorali, sarebbe il primo atto di un cambiamento vero, reale, provato. Faccia questo gesto e poi ne riparliamo», ha detto Crimi. I grillini, del resto, hanno già fatto sapere che incontreranno il leader Pd nei prossimi giorni, naturalmente chiedendo la diretta streaming. E tuttavia lo stesso Crimi, che ormai passa gran parte del tempo a smentirsi (come è avvenuto con gli insulti al Colle e poi ai giornalisti seguite dalla scuse), si è rapidamente corretto via Facebook: «Nessuna fiducia ad un governo di questi partiti né politico né tecnico, è difficile da comprendere? In che lingua dovrei ripeterlo? Quindi pregherei di non forzare le mie parole, nessuna apertura al Pd». 

«Quando lo incontreremo, ribadiremo a Bersani il nostro no alla fiducia», rincara la Lombardi. E se Crimi aveva aperto anche a un’ipotesi di premiership a Gustavao Zagrebelsky («È un nome assolutamente stimato e impeccabile, ma messo lì e circondato da questa politica e da questo Pd, non so fino a che punto sarebbe un cambiamento. Vediamolo. Dopo ne parliamo»), la Lombardi si affretta subito a correggere il collega: «Non vedo all’orizzonte altre soluzioni. Non esistono super tecnici piovuti da Marte e completamente super partes. Qualunque nome avrebbe il tacito o esplicito appoggio dei partiti. Dunque la nostra posizione non cambia». 

Questo balletto, tuttavia, fotografa un certo malumore che in queste ore serpeggia tra i grillini in merito alla linea dura contro ogni ipotesi di governo voluta dal Capo. Una tensione che ha come epicentro alcuni parlamentari, soprattutto siciliani ma non solo. Nessuno vuole esporsi, tanto più dopo il processo cui sono stati sottoposti i reprobi mercoledì alla Camera, salvati dall’espulsione ma con un bel cartellino giallo. 

E tuttavia in queste ore la discussione è iniziata, possibile che qualche senatore chieda un voto dell’assemblea sul no a Bersani o ad altre ipotesi di governo. In ogni caso, i capi hanno già fatto sapere che la discussione sarà trasmessa su Internet, in modo che i ribelli si assumano la responsabiltà delle loro azioni davanti al tribunale dei militanti online. 

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