domenica 4 settembre 2016

Informate Travaglio che gli amministratori cacciati dalla Raggi non erano “targati Pd”

Il Fattone
Marco Travaglio al convegno "Partiti per le tangenti", Milano, 20 ottobre 2014. 
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Nessuno dei dimissionari è targato Pd, il povero Travaglio si conferma prima di tutto una persona poco informata
 
Qualcuno, per favore, si armi di tanta pazienza e spieghi a Marco Travaglio che cosa è successo a Roma. Sentite un po’ che cosa scrive oggi il piccolo Suslov della Casaleggio Associati srl: “Chi passa per Roma sa bene che fogna sono i trasporti e i rifiuti. Eppure basta che quanti han contribuito a ridurli così, cioè gli ad di Ama e Atac targati Pd, vengano accompagnati alla porta o si dimettano nel giorno giusto per diventare i beniamini dei giornaloni. […] Se la Raggi se li fosse tenuti – conclude il povero Travaglio – sarebbe accusata di continuità col passato”.
Ora, anche i gatti del Colosseo sanno che l’amministratore unico di Ama, Alessandro Solidoro, è stato scelto da Virginia Raggi meno di un mese fa. Specialista di crisi aziendali, ex bocconiano e ufficiale dell’Esercito, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Milano e vicepresidente degli esperti contabili di Bruxelles, Solidoro, dichiarava la Raggi lo scorso 4 agosto, “è stato scelto da me insieme ai due assessori Muraro e Minenna e sicuramente traghetterà l’Ama in una nuova era, un’era che vede l’economia circolare come il punto di arrivo di una nuova concezione del ciclo dei rifiuti”.
Armando Brandolese, amministratore unico di Atac, era stato invece chiamato dal commissario Francesco Paolo Tronca nel dicembre 2015 e aveva accettato di lavorare a titolo gratuito per un anno. Laureato in Ingegneria meccanica e professore emerito del Politecnico di Milano, Brandolese svolge da vari decenni attività professionale rivolta alla valutazione delle prestazioni e alla razionalizzazione degli impianti industriali, nonché al monitoraggio dei processi e dei sistemi produttivi dal punto di vista strategico, impiantistico-tecnologico e organizzativo-gestionale.
Marco Rettighieri, direttore generale di Atac, è stato invece nominato a febbraio dopo aver superato la selezione, durata alcune settimane, della commissione mista Atac-Campidoglio, come previsto dal relativo bando pubblicato alla fine dello scorso dicembre. Rettighieri, due lauree, insegna alla Business School della Luiss ed è noto per l’esperienza maturata in Italia e all’estero nella gestione di processi complessi di natura trasportistica e industriale, nonché di progettazione e di società di servizi. Fra i motivi delle dimissioni, una lettera all’assessore ai Trasporti Linda Meleo in cui la accusa di ingerenze sul trasferimento di un ingegnere della linea Roma-Viterbo iscritto al M5s e cugino di un assessore municipale grillino.
Nessuno dei tre dimissionari è dunque legato all’amministrazione Marino, nessuno ha avuto responsabilità di alcun tipo nelle passate gestioni di trasporti e rifiuti, nessuno di loro è “targato Pd”. Due sono stati nominati da Tronca, il terzo da Virginia Raggi.
Il povero Travaglio, di cui comprendiamo la disperazione al cospetto del fallimento dei suoi amichetti a cinque stelle, si conferma dunque, prima di tutto, una persona poco informata.

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