lunedì 5 settembre 2016

Voterò Sì, avrei voluto farlo restando nell’Anpi. Lettera a Smuraglia

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Se chiede ospitalità alla sue tesi, dia l’esempio facendo altrettanto con chi nella sua associazione non è allineato
 
Caro Presidente Smuraglia, 
chi le scrive è un ormai ex tesserato ANPI che ha deciso di non rinnovare la sua adesione perché già iscritto ad un partito.
Apprendo dalla stampa che dalle sue parti la situazione non è delle migliori. Perché vietare ogni voce a chi, tra i suoi iscritti, dovesse sostenere il Sì pur pretendendo di promuovere il No nelle feste di chi della riforma è madre e padre, stride con quella che comunemente definiamo coerenza. 
Del resto, giocare a fare il partito aggiunto non credo che rientri nelle prerogative dell’ANPI. Libera di esprimere le sue opinioni ma con il dovere, per ciò che dovrebbe rappresentare, dell’onestà intellettuale.
La storia ha espresso i suoi verdetti, con riletture che nulla cambiano rispetto ai fatti. Ma che aiutano a comprendere i percorsi di talune figure, affascinate da una politica a cui si approda in tanti modi. Anche attraverso un’associazione.
Resto però perplesso di fronte all’idea che in questo paese nulla possa cambiare. Un po’ come ammettere che fin qui vi siete sbagliati, tanto più quando i comportamenti assomigliano a quelli di chi per decenni s’è contestato.
Se chiede ospitalità alla sue tesi, dia l’esempio facendo altrettanto con chi nella sua associazione non è allineato. Senza giocare a fare i preziosi per un dibattito in cui sarà chiamato a portare dei contenuti. Un qualcosa che va oltre il sapore strumentale di rivendicazioni che – me lo lasci dire – c’entrano zero con la Costituzione, intatta nei principi a cui ci ispiriamo.
Da antifascista non posso, perciò, sentirmi rappresentato da chi non mi racconta la verità o cerca di farlo con maldestra complicità ad un sistema. Quello del gruppone di “sinistra” che nel segno della Costituzione fa massa critica con Casa Pound, Forza Nuova, Fratelli d’Italia, Lega, Movimento Cinque Stelle e Forza Italia. Non proprio, almeno spero, tra i soggetti a cui ispirarsi nel dovere di una memoria, che avrà futuro se verranno meno gli atteggiamenti equivoci di chi se ne fa paladino. La Resistenza è un valore universale a cui offrire il rispetto di una condotta. Una condotta che dev’essere all’altezza anche da parte sua, una cosa che i partigiani sanno e che forse dovranno sapere anche i giovani vicini alla sua associazione. Un po’ più di una semplice testimonianza, ma un tesoro di coscienza storica ed umana nonostante tutto e, mi permetta, nonostante lei.
Io nel frattempo voterò Sì. Avrei voluto farlo restando nell’ANPI.

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