Bufera su Raggi, la rabbia
di Casaleggio. Summit
per chiedere l’uscita di Muraro
Giornata frenetica per i Cinque Stelle. All’orizzonte appare molto probabile
un invito all’assessora indagata a fare un passo indietro
Un vertice a tarda sera per capire come arginare gli effetti delle dichiarazioni di Paola Muraro e Virginia Raggi in commissione Ecomafie. I Cinque Stelle corrono ai ripari e dopo una giornata frenetica, fatta di continui contatti telefonici fin dalla mattina tra gli esponenti del direttorio, Beppe Grillo e Davide Casaleggio, cercano una soluzione. All’orizzonte appare molto probabile un invito a Muraro a fare un passo indietro. Possibile, in seconda battuta, che la sindaca revochi le deleghe all’assessora. Nel Movimento, però, si discute anche sull’opportunità politica di una richiesta lampo dopo oltre un mese di silenzi. E la stessa Raggi — in tensione con il direttorio secondo i rumors che si registrano tra i suoi fedelissimi — sarebbe comunque poco propensa a cambiare rotta improvvisamente. Di sicuro i pentastellati stanno cercando di organizzare un summit che coinvolga tutti i vertici al gran completo, un incontro che potrebbe tenersi già nelle prossime ore, forse anche con una conference call.
Intanto il clima tra i parlamentari (e non solo) è rovente. Sospetti, ira, fretta: su queste tre corde si muovono gli equilibri pentastellati. Anzitutto i dubbi. Le parole di sindaca e assessora hanno fatto scattare all’interno del gruppo parlamentare un tam tam alla ricerca di chi fosse davvero a conoscenza della situazione oltre agli esponenti del minidirettorio. C’è chi come Carla Ruocco prende posizione (smentendo ogni coinvolgimento) via Twitter. Informalmente c’è chi difende la linea: «Non ne sapevamo nulla: questo mostra solo quanto il gruppo autonomo». Ma intanto volano accuse. «Non possiamo prendere sottogamba certe cose: perché non abbiamo agito per tempo», si lamenta un pentastellato.
Le chat sono roventi, con continui rimpalli e richieste di chiarimenti. E incandescente è il clima anche a Milano: Davide Casaleggio sarebbe furente per essere stato mal informato sulla vicenda. Anche Beppe Grillo avrebbe espresso «forte preoccupazione». Si avverte la necessità di una svolta rapida: un pool di avvocati sarebbe già al lavoro per comprendere quanto sia grave la posizione di Muraro e a quali esiti potrebbe condurre l’indagine. Ora però la situazione sembra precipitare. «Serve una soluzione entro la fine di questa settimana: dobbiamo voltare pagina per ripartire».
Intanto anche la base si mostra divisa sul web. C’è chi riprende un’intervista in cui Virginia Raggi — a proposito della mancata comunicazione dell’avviso di garanzia da parte di Federico Pizzarotti al M5S — commentava: «Avrebbe dovuto renderlo noto ai suoi concittadini: la trasparenza è importante». Lo stesso sindaco di Parma — ancora sospeso per la questione dell’avviso di garanzia — prima punge — «Stando seduti in riva al fiume passa un sacco di gente» — poi entra in polemica sui social network con la deputata Giulia Di Vita. Sul blog si registra un numero esponenziale di commenti al post della sindaca. Anche qui il Movimento mostre le sue crepe. I commenti vanno dal dubitativo all’endorsement totale a sindaca. C’è chi commenta: «Virginia non capisco... la Muraro è indispensabile, Marra indispensabile. Indispensabile al bilancio un pensionato di lusso che non appartiene neppure al M5S. Virginia, ci sarà nel Lazio un cane Cinque Stelle degno di un ruolo assessoriale nel Comune di Roma?». Altri si lasciano andare a un attacco ai media: «Che governare Roma ci avrebbe messo nel mirino della macchina lancia-fango, unico esempio di iniziativa dal funzionamento ineccepibile dei partiti, ma così è troppo».
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