Caso Raggi-Muraro: sui social scatta la rivolta della base grillina
Boom di proteste tra i militanti dopo le rivelazioni sulla sindaca, che ha ammesso che era a conoscenza dell'inchiesta sull'assessora. E Pizzarotti intanto chiede le dimissioni del direttorio
ROMA - L'amaro risveglio a Cinque stelle corre sui social. La base del Movimento - la stessa dei sondaggi, delle consultazioni via web, del consenso grillino trasformato in voti alle elezioni - ora è in rivolta contro la sindaca Raggi al corrente dell'indagine sull'assessora Muraro e contro lo stesso M5S: "Siete come i vecchi partiti". I tanti scivoloni negli ottanta giorni di amministrazione romana lasciano il segno sullo stesso blog di Beppe Grillo già dalle 8 del mattino, il day after è un gioco di fuoco nei commenti al video-post autoassolutorio della prima cittadina, mentre da Parma il sindaco Pizzarotti chiede le dimissioni del direttorio.
L'ANALISI L'obbligo di lasciare, il dovere di spiegare
"Leggo commenti da parte di qualcuno secondo cui questa sarebbe un'operazione premeditata del circuito mediatico asservito ai poteri forti. Probabilmente lo è! Ma a nessuno può sfuggire che negare l'evidenza, sostenere l'insostenibile, ha come effetto finale proprio quello di ridare credibilità all'apparato mediatico" sostiene chi si firma "Nayrobi". Il più moderato, a leggere il resto. "Io sono esterrefatto da come siete cambiati in peggio in un paio di mesi. Parlo dello scandalo Raggi, ovviamente. La Muraro indagata da mesi e Virginia che tace. E anche beppegrillo.it tace. Siete diventati come gli altri. Non me l'aspettavo proprio. Sono imbarazzato e molto deluso", scrive Mario C. sempre nella pagina commenti del blog del leader. E Andrea Pirro da Cagliari: "Anche se la sindaca di Roma fosse assolutamente certa dell'integrità della Muraro, il Movimento viene fuori a pezzi. Primo: dire la verità".
VIDEO Quando la sindaca chiedeva trasparenza a Pizzarotti
Bisogna scorrerne a decine di commenti di questo tenore prima di scovare uno dei reduci difensori che dica almeno qualcosa del tipo: "Cari romani, da quando l'Italia è una repubblica non siete mai stati informati così bene come dall'avvento del M5S, il vostro voto non è stato dato invano", sottolinea Ernesto La Habana.
C'è chi si rammarica, rivolgendosi alla Raggi. "Basta chiacchiere, vediamo i fatti se sei in grado, altrimenti dimettiti. E' da non credere, come si possa distruggere il consenso per il Movimento in neanche due mesi", scrive Carlo di buon mattino. Come Maurizio Galeone da Grottaglie: "Mi associo alle perplessità di altri sostenitori. Osservando le scelte fatte, quello accaduto e che sta accadendo, il movimento appare tale e quale ad un normalissimo vecchio partito politico in decadenza".
Quanto accaduto e perfino l'orda di post potrebbe sempre essere frutto di un complotto per sporcare la pagina del leader, un classico della narrazione grillina, se ne fa portavece Oreste 5*: "Lanciato ieri sera, dopo la diretta della Commissione Ecomafia, l'ordine dei segretari Pidioti d'Italia, di postare cazzate sul blog".
Il fatto è che stavolta è un fiume in piena, di dissenso e protesta. Che dal blog travasa in Twitter passando per Facebook. "La cosa più grave à l'immobilismo della giunta #Raggi, capace però di tagliare le corse dei bus soprattutto in periferia", twitta Laura Coccia. "Raggi e Muraro hanno mentito, benvenute nel Palazzo. Non pervenuti i cori #dimissioni e #onestà" attacca Ugo Maria Tassinari. Cinguetta, va detto, anche qualche fan della sindaca. "Sembra che l'azione di Raggi sia incisiva, lasciamola lavorare", la difende Enzo Casamento. E "Brava #Raggi" la incoraggia ancora Franco Trax. In minoranza ma ci sono anche loro.
Questo e tanto altro passa al risveglio sotto gli occhi di un incredulo Beppe Grillo e di un irritato Davide Casaleggio. Resta ora da capire quanto la massa critica della base, le contestazioni senza precedenti via web -
ovvero dalla stessa linfa vitale del Movimento - inciderà in queste ore sulle decisioni del direttorio del Movimento, sulla spinta alle dimissioni dell'assessora indagata Paola Muraro o sull'eventuale ritiro forzato delle deleghe da parte della stessa sindaca Raggi.
L'ANALISI L'obbligo di lasciare, il dovere di spiegare
"Leggo commenti da parte di qualcuno secondo cui questa sarebbe un'operazione premeditata del circuito mediatico asservito ai poteri forti. Probabilmente lo è! Ma a nessuno può sfuggire che negare l'evidenza, sostenere l'insostenibile, ha come effetto finale proprio quello di ridare credibilità all'apparato mediatico" sostiene chi si firma "Nayrobi". Il più moderato, a leggere il resto. "Io sono esterrefatto da come siete cambiati in peggio in un paio di mesi. Parlo dello scandalo Raggi, ovviamente. La Muraro indagata da mesi e Virginia che tace. E anche beppegrillo.it tace. Siete diventati come gli altri. Non me l'aspettavo proprio. Sono imbarazzato e molto deluso", scrive Mario C. sempre nella pagina commenti del blog del leader. E Andrea Pirro da Cagliari: "Anche se la sindaca di Roma fosse assolutamente certa dell'integrità della Muraro, il Movimento viene fuori a pezzi. Primo: dire la verità".
VIDEO Quando la sindaca chiedeva trasparenza a Pizzarotti
Bisogna scorrerne a decine di commenti di questo tenore prima di scovare uno dei reduci difensori che dica almeno qualcosa del tipo: "Cari romani, da quando l'Italia è una repubblica non siete mai stati informati così bene come dall'avvento del M5S, il vostro voto non è stato dato invano", sottolinea Ernesto La Habana.
C'è chi si rammarica, rivolgendosi alla Raggi. "Basta chiacchiere, vediamo i fatti se sei in grado, altrimenti dimettiti. E' da non credere, come si possa distruggere il consenso per il Movimento in neanche due mesi", scrive Carlo di buon mattino. Come Maurizio Galeone da Grottaglie: "Mi associo alle perplessità di altri sostenitori. Osservando le scelte fatte, quello accaduto e che sta accadendo, il movimento appare tale e quale ad un normalissimo vecchio partito politico in decadenza".
Quanto accaduto e perfino l'orda di post potrebbe sempre essere frutto di un complotto per sporcare la pagina del leader, un classico della narrazione grillina, se ne fa portavece Oreste 5*: "Lanciato ieri sera, dopo la diretta della Commissione Ecomafia, l'ordine dei segretari Pidioti d'Italia, di postare cazzate sul blog".
Il fatto è che stavolta è un fiume in piena, di dissenso e protesta. Che dal blog travasa in Twitter passando per Facebook. "La cosa più grave à l'immobilismo della giunta #Raggi, capace però di tagliare le corse dei bus soprattutto in periferia", twitta Laura Coccia. "Raggi e Muraro hanno mentito, benvenute nel Palazzo. Non pervenuti i cori #dimissioni e #onestà" attacca Ugo Maria Tassinari. Cinguetta, va detto, anche qualche fan della sindaca. "Sembra che l'azione di Raggi sia incisiva, lasciamola lavorare", la difende Enzo Casamento. E "Brava #Raggi" la incoraggia ancora Franco Trax. In minoranza ma ci sono anche loro.
Questo e tanto altro passa al risveglio sotto gli occhi di un incredulo Beppe Grillo e di un irritato Davide Casaleggio. Resta ora da capire quanto la massa critica della base, le contestazioni senza precedenti via web -
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