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Paola Muraro è indagata dal 21 aprile 2016. E lei ne era a conoscenza fin dal 18 luglio. Così ha detto in apertura all'audizione fiume in commissione Ecomafie il presidente Alessandro Bratti, dove si sono presentate la sindaca di Roma Virginia Raggi e l'assessora all'ambiente Paola Muraro. L'audizione è iniziata alle 17.20. La sindaca Raggi incalzata dalle domande ha ammesso di aver saputo che ci fosse un fascicolo aperto a nome di Muraro dalla fine di luglio, anzi "dal giorno successivo, probabilmente il 19 luglio": "Ma si tratta di una contestazione generica e non c'è ancora alcun avviso di garanzia e soprattutto abbiamo fatto questa valutazione in una riunione dove era presente anche l'ex capo di gabinetto che ci ha confortato dicendoci che era tutto troppo generico per sapere di cosa si stava parlando. Non appena si saprà qualcosa di più preciso si prenderanno provvedimenti. Le carte sono state chieste alla procura dall'assessora e dal suo legale".

Roma, Muraro: "Ho saputo a luglio di essere indagata"

La richiesta formale. "Informo la commissione di aver inoltrato oggi alla procura di Roma" ha detto il presidente "una richiesta formale per conoscere se Paola Muraro sia persona sottoposta ad indagini. La procura ci ha risposto che si procede nei suoi confronti per il seguente reato: art. 256 comma 4, legge 152/2006. Muraro è stata iscritta nel registro degli indagati il 21/4/2016. Non sussiste segreto investigativo visto che il 18/7/2016 è stato rilasciato a Muraro il certificato attestante l'iscrizione e che la stessa ha nominato difensore l'avvocato Salvatore Sciullo".

I due faldoni. E ciononostante l'avvocato Sciullo ha detto che: "Noi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria. Ma siamo a disposizione della magistratura - prosegue l'avvocato - e siamo pronti a consegnare ai pm i due faldoni che la Muraro presenterà in commissione Ecomafie".l dossier. E infatti la procura di Roma è intenzionata ad acquisire l'intervento dell'assessora Muraro. Il pm Alberto Galanti chiederà di allegare al fascicolo di indagine anche l'ampio dossier che Muraro ha annunciato di voler depositare. Riguardo all'intervento di Muraro in commissione, l'avvocato Sciullo precisa che: "Comincia l'operazione verità. L'assessora è intenzionata una volta per tutte a fare chiarezza su questa vicenda e non a parlare di cose prive di riscontro".

Le reazioni. Durissime le reazioni alla notizia che l'assessora è iscritta nel registro degli indagati: "Paola Muraro ha mentito. Sapeva da tempo di essere indagata e ha continuato, con sangue freddo, a sostenere di non sapere nulla di indagini della procura nei suoi confronti", ha per esempio dichiarato Stella Bianchi, deputata e componente Pd nella Commissione sul Ciclo dei rifiuti. Il senatore Fi Francesco Giro dice: "Fuori dalle stanze del Campidoglio gente indagata per reati ambientali gravissimi. Muraro se ne vada via subito. Fuori! È indagata dal giorno del Natale di Roma? Evidentemente una data provvidenziale". E poi su Twitter il senatore pd Stefano Esposito scrive: "Muraro in commissione ecomafie: sapevo di essere indagata da luglio. Quindi ieri suo legale ha mentito. Raggi sapeva? #bastabugiea5s". Alessia Morani, vicepresidente del gruppo pd alla camera, sempre su Twitter ha scritto: "Muraro ha ammesso che sapeva di essere indagata dal 18 luglio. Fino ad oggi ha sempre negato. Raggi sapeva?". Anche Pizzarotti, sindaco di Parma sospeso dal Movimento, ha commentato su Twitter scrivendo: "In effetti stando seduti in riva al fiume passa un sacco di gente", con l'hashtag #noleggiosalvagenti.
"Sotto attacco mediatico". E se la sindaca nel suo intervento iniziale dice: "Dobbiamo intervenire unitamente alla regione e al ministero per ammodernare il nuovo piano di smaltimento rifiuti, attualmente fermo al 2012", il senatore Augello chiede: "Perché - pur essendo a conoscenza di illeciti riguardo allo smaltimento dei rifiuti, come documentato da articoli giornalistici - la sindaca non si è recata subito in procura per denunciare il fatto?" Raggi ha risposto che "non sempre quello che viene scritto sui giornali è vero". Se fosse vero tutto quello che scrivono i giornali "dovrei essere in procura ogni giorno". Mentre la Muraro ha specificato di essere "sotto attacco mediatico". La senatrice pd Miriam Cominelli chiede poi alla sindaca se avesse informato i suoi superiori circa le indagini a carico di Muraro. E Raggi risponde: "Sì. Ho informato tutti". La smentisce subito Carla Ruocco, deputata e componente del direttorio 5 Stelle, che su Twitter scrive:"Preciso di non conoscere la dottoressa Muraro e che apprendo da fonti giornalistiche le sue vicende giudiziarie".

Le mail. Poco prima il deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Marcello Taglialatela, componente della commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, ha rivolto al sindaco di Roma Virginia Raggi e all'assessore all'ambiente tre domande: "Il sindaco Raggi ha avuto modo di leggere o ha chiesto di leggere le email che il suo assessore Muraro, in qualità di consulente dell'Ama, aveva inviato all'azienda nel corso di questi ultimi 12 anni? Perché l'assessore Muraro, per rendere trasparente il suo operato prima della chiamata in Giunta, non pubblica tutto il carteggio avvenuto nel corso della sua esperienza in Ama? Che cosa ha intenzione di fare nel caso in cui arrivasse un avviso di garanzia?".

Le domande. Virginia Raggi alle domande: intende riconfermare l'impianto di 50mila tonnellate di Rocca Cencia oppure no? A Roma c'è un'elevata quantità di utenze che non sono iscritte a ruolo e molte non pagano la Tari e incombono sulle casse: cosa intende fare come amministrazione per diminuire fino ad azzerare questa evasione? L'assessore Muraro è indagata dal 21 aprile e lei ha detto che è venuta a conoscenza alla fine di luglio di queste indagini: ma appena l'assessore ha saputo di essere indagata ha comunicato al suo sindaco questi fatti che sono di grande rilievo? E poi: il 27 giugno era con il presidente Fortini e gli ha chiesto report giornalieri e settimanali? E ha chiesto a Fortini di trasmetterli alla dottoressa Muraro che allora non era ancora assessore e poi anche al deputato Vignaroli?

I report. Raggi ha risposto di aver "scoperto solo successivamente che questi report erano inviati all'assessore Muraro. Ma io non l'ho mai chiesto. Ne tanto meno li ho chiesti per Vignaroli. Ho chiesto dei report soltanto per me, in qualità di sindaco. Per quanto riguarda la notizia delle indagini, lo ribadisco: mi sono trovata con il vicecapo di gabinetto e abbiamo ritenuto che l'articolo 335 del codice penale non contenesse sufficienti riferimenti. Venendo poi alle utenze non trasmesse, stiamo incrociando i dati con Acea. È questo però un fatto gravissimo di cui ancora non abbiamo piena contezza. Vorrei però prima delimitare bene la questione e poi informare la autorità. E poi venendo alla questione sugli impianti" ha concluso la sindaca. "Sicuramente è stata una mia dimenticanza quella di comunicare di voler incrementare gli impianti di compostaggio e di volerli fare anche di quartiere. Ribadisco però che non vogliamo aprire inceneritori nel Lazio".

Lo sciopero. La ex governatrice del Lazio Renata Polverini ha poi chiesto a Virginia Raggi chiarimenti sullo sciopero che si prospettava appena insediata. La sindaca ha risposto: "Quando sono arrivata e mi è stato prospettato un imminente sciopero di tutti gli operatori ecologici nazionali: uno sciopero di questo tipo può portare a gravi disagi per la ccittadinanza, in quel momento già incisa da un'amministrazione non capace di far fronte ai bisogni dei cittadini. Volevo perciò capire se fosse possibile evitare che tutto questo ricadesse sui cittadini. Non volevo precettare o impedire l'esercizio del diritto di sciopero: volevo insomma evitare che si paralizzasse la città per i rifiuti".

Avviso di garanzia. Renata Polverini ha voluto chiarimenti anche all'assessore Muraro sul motivo per il quale "si è ostinata a negare, non ultimo ieri in un'intervista al Fatto Quotidiano di essere indagata". E lei ha risposto: "I giornalisti mi chiedono: hai avuto un avviso di garanzia? questo è quello che mi chiedono. A una domanda così cosa posso rispondere? No, non ho ricevuto un avviso di garanzia. Essere indagato o ricevere un avviso di garanzia sono due cose molto diverse".

Roma, Muraro: "Attacco mediatico. Mai mentito su indagine, mi chiedono solo di avviso"


L'impianto sulla Salaria. Polverini ha anche chiesto: "Con l'impianto della Salaria che intendete fare?". L'assessore Muraro ha risposto: "Sul Salario è un tema pesante perché va fatta la modifica dell'autorizzazione per non prendere in giro ancora una volta i cittadini, entro fine anno dobbiamo depositare un progetto e su quella base si va a modificare la collocazione. L'impianto tmb del Salario però è di proprietà Ama e non possiamo chiuderlo definitivamente, ma verrà utilizzato per quei materiali tipo materassi, o per gli ingombranti che oggi sono bloccati per i quali Ama paga molto. Diventerà un polo tecnologico di materia prima e seconda. Diventerà un polo tecnologico di materie prime e seconde".

La differenziata. "Attualmente la raccolta differenziata a Roma e" del 41-42%, come ha sempre detto Fortini; stiamo valutando ma i conti non tornano perché Ispra dice altro", sottolinea poi Muraro in risposta a un'altra domanda. "Stiamo facendo un audit - ha spiegato Muraro - non ci accontentiamo della percentuale, dobbiamo verificare dove va a finire il materiale e come è organizzata la raccolta. Sulla base di quello che troveremo vedremo le volumetrie necessarie. Il tema è delicato, si potrebbe configurare anche un danno erariale anche in relazione ai premi percepiti" in relazione agli obiettivi.

L'opportunità. Alla domanda del presidente della commissione Bratti: "Non ha ritenuto a luglio che fosse inopportuno mantenere la delega e l'attività della gestione rifiuti a un assessore sottoposto a indagine proprio nel suo settore?", la risposta della sindaca è stata: "Per il fascicolo Muraro, fino alla chiusura delle indagini non è possibile sapere quali sono le questioni per cui si sta indagando. Se lei mi chiede un giudizio di opportunità politica, io le rispondo che fino a che non leggo le carte non so quali sono i fatti che vengono contestati all'assessore Muraro, non so le date, non sappiamo niente, l'unico che conosce il fascicolo è il pm e nessuno ha il potere di andare a vedere quel fascicolo".

Mafia Capitale. "Se mi avessero chiesto se la Muraro era stata rinviata a giudizio, e nessuno l'ha fatto, avrei risposto di no. Se mi avessero chiesto che era indagata avrei detto di sì" ha specificato poi la sindaca Raggi. E un senatore le chiede: "Ma si è sentita tradita nella fiducia quando ha saputo che Paola Muraro parlava con Buzzi?". Le intercettazioni (tra l'assessore Muraro e Salvatore Buzzi, ndr) "sono state ritenute penalmente irrilevanti, quindi non credo ci sia nulla da aggiungere" spiega Raggi. "Nel bene o nel male - e abbiamo scoperto il male con Mafia Capitale - Buzzi, che era un operatore economico che operava con il comune di Roma, era invischiato in fatti illeciti. Chi non era direttamente invischiato nelle operazioni finite nell'inchiesta lo considerava, ritengo, un operatore come gli altri. Altrimenti questi contatti avrebbero determinato effetti che poi sarebbero finiti in Mafia Capitale. Se erano interlocutori abituali non si può pretendere che tutti fossero a conoscenza dei fatti che sono poi stati svelati. Bisogna chiedersi perchè Buzzi era un interlocutore privilegiato del pd".

Le tre telefonate con Buzzi. "Si tratta di tre telefonate in tutto, di cui un messaggio in cui gli do del lei e gli comunico il mio numero di telefono" dice Muraro, "perché ero stata chiamata a seguire la documentazione tecnica e le ditte che avevano partecipato e dovevano fare un sopralluogo: era un mero lavoro di segreteria ed era stato affidato a me perché bisognava correre, a ottobre chiudeva Malagrotta e bisognava procedere. Era una questione tecnica: Buzzi mi da del lei e tutto si chiude lì". Alla domanda, poi, di quale sia stato il ruolo dell'onorevole Vignaroli e del non ancora assessore Muraro, nella trattativa Colari?, la sindaca ha risposto che "Vignaroli è stato indicato da Fortini, dovreste chiedere a lui".

Le consulenze. "Non so se il 335 è riconducibile all'Ama, ho lavorato anche per altri", ha detto in audizione l'assessore comunale di Roma all'ambiente, Paola Muraro, elencando poi la serie di consulenze tecniche da lei svolte nel corso degli anni. Specificando anche che si trattava solo di consulenze, senza poteri decisionali, neanche di scegliere i tecnici o i laboratori i analisi preposti alle varie verifiche. "La decisione è in capo alla direzione". "Nelle analisi può succedere che il campionamento non sia stato preso bene e quindi bisogna rifarlo: io in quel caso mi pronunciavo, ma la responsabilità secondo la norma che è molto stringente ed è del dirigente". Muraro ha ripercorso il suo impegno di consulente in Ama, iniziato, ha raccontato, nel 1996, "incaricata di svolgere una indagine sul conpost di qualità". La consulenza però inizia a pieno titolo nel 2004 con ruoli via via diversi.

Le calunnie. Quanto alle affermazioni di Fortini secondo il quale Muraro "rappresentava" l'Ama a pieno titolo, l'assessore ha negato e precisato. "Il mio contratto era in quattro punti - ha affermato - tra cui anche la presenza in conferenza di servizi. Ma in conferenza non bastava il contratto ma andavo con una delega precisa. Non andavo a nome della Azienda, non mi intrufolavo, come sostiene Fortini". E tra l'altro "quello che ha detto Fortini nelle sue accuse, lo ha detto per distogliere l'attenzione dalla sua persona. Non sono altro che calunnie e ho già detto ai miei legali di preparare una denuncia a carico di chi ha detto queste cose". Infatti "il problema dei rifiuti a giugno e luglio era dovuto anche a un problema di manutenzione e di intasamento degli impianti Tmb. Abbiamo chiesto a Fortini di far leva sulle penali ai fornitori. Per noi è stato un danno molto forte: quando un impianto non riesce a ricevere o i rifiuti restano per strada o viene avvantaggiato il Colari", azienda che fa capo a Manlio Cerroni. Ancora: "Facciamo un'audit sulla percentuale della raccolta differenziata. Questo è il tema perché si potrebbe aprire un danno erariale anche riferito al premio che Fortini ha percepito. E non solo Fortini, un'intera commissione... Ciò che ha detto Fortini nelle sue accuse, per distogliere l' attenzione dalla sua persona, non sono altro che calunnie e ai miei legali ho chiesto di preparare una causa", annuncia.

"Togliere l'acqua al pesce". "Nel 2015 c'è il problema degli impianti pieni" racconta ancora Muraro. "C'è poi l'incendio a giugno del Salario. Si sovraccarica Rocca Cencia. Nel frattempo, proprio per questo, viene utilizzato molto il Colari che è un tritovagliatore che insiste nel sito di Rocca Cencia ma non è di Ama. In quel caso Fortini dice con una delle sue espressioni colorite che 'bisognava togliere l'acqua al pesce', cioè l'avvocato Cerroni. Così bisogna comprare un tritovagliatore mobile, che viene trovato a Venezia. E Marino cerca di far credere che così si potesse risolvere ogni problema. Ma non era così perché il tritovagliatore acquistato con i soldi dei cittadini ha lavorato 14mila tonnellate, e dunque quasi niente. Il resto lo faceva Colari".
Infine una nota di colore: "Diceva Fortini che ai giornalisti e alle procure va dato da mangiare: e infatti sono stata massacrata perché poco avvezza a queste cose"

In procura. Dopo la sua relazione, a Muraro vengono rivolte molte domande. Per esempio le viene chiesto se avesse consultato gli atti che la riguardano in procura: "Possiamo aver accesso agli atti soltanto a fine indagine" risponde. "E già i primi di agosto avevo chiesto al pm di essere ascoltata anche se non so di cosa mi si accusa. Era in ferie. Ma vorrei andare in procura il prima possibile, sono assolutamente tranquilla".

La raccomandazione. "È vero che la sua nomina del 2004 è stata sollecitata da un maresciallo del Noe (come ha detto Fortini nella sua audizione, ndr)?" le viene poi chiesto. "A parte che non avevo nessuna necessità di essere perorata come consulente - si vede dal mio curriculum - sono andata a vedere dopo aver sentito Fortini, e lui faceva riferimento a un maresciallo che ho conosciuto nel 2011 quando ero consulente della provincia di Frosinone".

Il gruppo Cerroni. Un'altra domanda riguarda le consulenze: "Nel corso di questi anni ha mai avuto una consulenza con una società del gruppo Colari o che fa riferimento all'avvocato Cerroni?". E Muraro risponde: "Sono stata chiamata a far parte del comitato di esperti nominato dal cda nel novembre 2015 in seguito a un procedimento penale a carico della Gesenu (che era di proprietà al 55% di Cerroni). Sono stata nominata proprio per fare chiarezza all'interno dell'azienda ma non per mettere mano, tanto che i tre commissari erano nominati dal prefetto di Perugia. E abbiamo perciò relazionato al prefetto. E poi nel 1992, all'inizio della mia attività, ho fatto da consulente per un impianto nella provincia di Brescia che è stato poi acquisito da Cerroni".

In Ama. Muraro, a domande di altri senatori, spiega poi che in Ama: "Non avevo ufficio né postazione né cellulare, se non nel 2009 per due mesi, non avevo nessuna macchina e i compensi erano al lordo comprensivi di previdenza e di spese. Quando al mio avvocato penalista, Salvatore Sciullo, è l'avvocato anche di Fiscon, ha curato anche alcune vicende della mia famiglia, di mia madre, cose private, insieme a un civilista, e l'ho conosciuto perché seguiva l'azienda in procedimenti penali.

L'incontro. La sindaca Raggi spiega poi di aver "conosciuto la dottoressa Muraro il 10 giugno,
 mi è stata presentata da Stefano Vignaroli, avevo già visionato molti esperti in materia ambientale. Molti aveva la nostra stessa visione, ma non molti avevano conoscenza delle vicende romane: riscontrando poi che Muraro avesse condiviso tante battaglie che sono anche le nostre battaglie, ho scelto lei. Quanto alle indagini su Muraro, ne ho parlato con alcuni parlamentari, Paola Taverna, Stefano Vignaroli, un eurodeputato e un consigliere regionale. Ma non Ruocco o Di Maio".