mercoledì 21 ottobre 2015

La cosa straordinaria è che questo eroe invece di riflettere sul fatto che ha comunque ucciso un uomo saluto come se fosse Arafat.

Francesco Sicignano, ladro ucciso sulle scale fuori casa

MILANO – Ucciso sulle scale, fuori casa, senza che fosse armato. E’ questa la prima ricostruzione degli inquirenti sulla morte del ladro ucciso da Francesco Sicignano, pensionato di Vaprio d’Adda, in provincia di Milano. Il giovane ladro albanese, nemmeno trentenne, sarebbe stato colpito frontalmente con un proiettile al cuore, mentre si trovava sulle scale esterne dell’abitazione e non era ancora entrato dentro casa. Quanto emerso dalle indagini dei carabinieri contrasta quindi con la ricostruzione dei fatti fornita dal 65enne, che è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.
Dai primi accertamenti, quindi, sembrerebbe che la traiettoria del proiettile abbia avuto un percorso dall’alto verso il basso. Tanto che, da quanto si è saputo, il pm avrebbe contestato all’indagato, che sostiene di aver sparato al ladro nella cucina di casa, questo fatto chiedendogli: “Scusi ma lei è salito su una sedia per sparare?”. Inoltre, Sicignano ha raccontato che l’albanese, una volta colpito, sarebbe riuscito ad uscire di casa e poi sarebbe morto sulle scale esterne. Colpito da un proiettile al cuore, però, stando alla versione dell’indagato, l’uomo avrebbe dovuto prima uscire da una finestra per poi passare su una grondaia e su un terrazzo e, infine, arrivare alle scale. Cosa che gli inquirenti ritengono poco probabile. Serviranno, però, gli esami balistici per ricostruire meglio la traiettoria del proiettile, mentre allo stato non risulterebbero nemmeno segni di effrazione sulle porte o sulle finestre di casa. Intanto, l’autopsia sul corpo della vittima è stata fissata per lunedì prossimo, 26 ottobre.
La versione di Sicignano. Il pensionato ha raccontato ai pm di aver sparato al ladro d’istinto, non appena se l’è trovato davanti in camera da letto. Un colpo solo, dritto al cuore. La pistola, una calibro 38 special regolarmente denunciata, l’aveva chiesta e ottenuta dopo aver subito una serie di furti nella sua villetta. La ricostruzione però non convince i magistrati, tanto che l’ipotesi di reato iniziale, eccesso colposo di legittima difesa, dopo l’interrogatorio diventa il ben più grave omicidio volontario. Il corpo della vittima, un romeno di circa trent’anni, è stato trovato sulle scale fuori dall’appartamento.
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