domenica 18 ottobre 2015

Ogni sacerdote dovrebbe mettere un cartello così davanti ad ogni chiesa.


Gesù cacciò i mercanti dal Tempio, don Gianfranco ha chiuso le porte della sua chiesa ai razzisti. Gridando loro dietro che chi se oggi la prende con i profughi, negando loro l’accoglienza, si comporta come i fascisti e i nazisti nel secolo scorso. 
È andato ben oltre gli angusti confini della parrocchia il cartello affisso ieri all’entrata di S. Angelo di Mercole, a Spoleto. "In questa chiesa – ha scritto il sacerdote Gianfranco Formenton - è vietato l'ingresso ai razzisti. Tornate a casa vostra". Sopra, un anatema di Gesù: “Ero straniero e non mi avete accolto… Lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno…”
A far perdere le staffe al prete, le scene che arrivavano dal Veneto, di cui è originario, e dalla Capitale, con le rivolte dei residenti all’arrivo di profughi sulle quali soffiano Lega Nord, Forza Nuova e Casa Pound. 

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