Tangenti sugli appalti Anas, Armani: «Licenzierò i dipendenti coinvolti»
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Argomenti: Graziano Delrio | Dama nera | Radio24 | Anac | Raffaele Cantone | Luigi Giuseppe Meduri | Gigi Meduri | Firenze | Sergio Serafino Lagrotteria
Un fermo immagine tratto da un video della Guardia di Finanza nell'ambito dell'inchiesta 'Dama Nera', Roma, 22 ottobre 2015. Protagonista Antonella Accroglianò, dirigente responsabile del coordinamento tecnico amministrativo di Anas, donna chiave della vicenda denominata la “dama nera”. (Ansa)
La dirigente Anas Antonella Accroglianò, la cosiddetta «Dama nera» (perno dell'organizzazione del presunto giro di mazzette scoperchiato ieri dall’inchiesta della procura di Roma) « l'avevo conosciuta tempo fa, l'ho incontrata una volta sola e mi ha fatto un'impressione pessima. L'ho inserita in un processo di valutazione esterna (come tutti i dirigenti), in modo da poter avere elementi per poter allontanare persone inadeguate dal punto di vista manageriale dall'azienda e lei era una di queste». Così a Radio 24 il presidente dell'Anas Gianni Vittorio Armani, che ha aggiunto: «Sulla base di eventi corruttivi ho licenziato i dipendenti di Firenze e licenzierò anche questi di quest'ultima inchiesta». Un’affermazione fatta anche ieri da Armani, che aveva assicurato che i dirigenti dell'Anas (non solo Antonella Accroglianò, ma anche Oreste De Grossi e Sergio Serafino Lagrotteria) finiti nell'inchiesta che ha portato agli arresti del 22 ottobre «verranno licenziati senza indennizzo».
Armani (Anas): avviata rotazione dirigenti
«Quando sono entrato all'Anas - ha dichiarato ancora Armani a Radio 24 - sapevo di entrare in un'azienda disorientata con problemi di organizzazione tecnica. Controlli su ponti e gallerie e queste sono questioni tecniche su cui ci si può organizzare e lavorare. Ma quando si parla di corruzione invece i fenomeni sono difficilmente intercettabili se non si ha l'aiuto delle procure». A Firenze, ad esempio «abbiamo avviato, su basi anonime, un progetto di audit interno, che però non ha portato a nulla perchè le carte alla fine, quando si ha a che fare coi corrotti, sono sempre prodotte perfettamente e ad hoc per coprire la corruzione. Quindi - è l’appello di Armani - io chiedo aiuto alle procure per identificare con urgenza le figure implicate. Per quanto mi riguarda intanto ho avviato una rotazione di tutte le figure chiave. E questo lo avevo deciso prima dell'inchiesta sugli appalti».
«Quando sono entrato all'Anas - ha dichiarato ancora Armani a Radio 24 - sapevo di entrare in un'azienda disorientata con problemi di organizzazione tecnica. Controlli su ponti e gallerie e queste sono questioni tecniche su cui ci si può organizzare e lavorare. Ma quando si parla di corruzione invece i fenomeni sono difficilmente intercettabili se non si ha l'aiuto delle procure». A Firenze, ad esempio «abbiamo avviato, su basi anonime, un progetto di audit interno, che però non ha portato a nulla perchè le carte alla fine, quando si ha a che fare coi corrotti, sono sempre prodotte perfettamente e ad hoc per coprire la corruzione. Quindi - è l’appello di Armani - io chiedo aiuto alle procure per identificare con urgenza le figure implicate. Per quanto mi riguarda intanto ho avviato una rotazione di tutte le figure chiave. E questo lo avevo deciso prima dell'inchiesta sugli appalti».
«La Dama nera non voleva farsi valutare»
Un altro particolare Armani lo ha rivelato a Radio Anch’io in mattinata, dicendo che la «Dama nera» «non voleva essere valutata». «Appena insediato - ha detto Armani - mi ero attivato, con gli strumenti che consentono alla pubblica amministrazione di non incorrere in ricorsi, avevo avviato una valutazione oggettiva da parte di aziende esterne di tutto il mio top management, 50 dirigenti tra cui anche la Accroglianò che non voleva essere valutata. Il colloquio sarebbe stato utile per me per poterla rimuovere, risultando la peggiore dei 50». Per un'azienda, ha poi specificato «le intercettazioni sugli atti e le azioni messe in campo sono una prova più che sufficiente per licenziare per giusta causa. Il lavoro del dirigente é un lavoro fiduciario e in questa fase la perdita di fiducia é istantanea».
Un altro particolare Armani lo ha rivelato a Radio Anch’io in mattinata, dicendo che la «Dama nera» «non voleva essere valutata». «Appena insediato - ha detto Armani - mi ero attivato, con gli strumenti che consentono alla pubblica amministrazione di non incorrere in ricorsi, avevo avviato una valutazione oggettiva da parte di aziende esterne di tutto il mio top management, 50 dirigenti tra cui anche la Accroglianò che non voleva essere valutata. Il colloquio sarebbe stato utile per me per poterla rimuovere, risultando la peggiore dei 50». Per un'azienda, ha poi specificato «le intercettazioni sugli atti e le azioni messe in campo sono una prova più che sufficiente per licenziare per giusta causa. Il lavoro del dirigente é un lavoro fiduciario e in questa fase la perdita di fiducia é istantanea».
Delrio: scandalo aiuta a fare pulizia
«La vicenda dell'Anas lascia l'amaro in bocca ma, per paradosso, credo che dovremmo definirlo un giorno positivo perché stiamo facendo pulizia». Così, intervistato dal Corriere della Sera, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha commentato i provvedimenti per i funzionari Anas e per l'ex sottosegretario Pd Gigi Meduri. La corruzione non è invincibile, secondo Delrio. «In questi giorni è in discussione in Aula la riforma del codice degli appalti pubblici. Una vera rivoluzione. Sono convinto che con le norme che ha fatto questo governo sconfiggeremo la corruzione» ha assicurato il ministro, che ha definito «essenziale» la collaborazione con il presidente dell'AnacRaffaele Cantone.
«La vicenda dell'Anas lascia l'amaro in bocca ma, per paradosso, credo che dovremmo definirlo un giorno positivo perché stiamo facendo pulizia». Così, intervistato dal Corriere della Sera, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha commentato i provvedimenti per i funzionari Anas e per l'ex sottosegretario Pd Gigi Meduri. La corruzione non è invincibile, secondo Delrio. «In questi giorni è in discussione in Aula la riforma del codice degli appalti pubblici. Una vera rivoluzione. Sono convinto che con le norme che ha fatto questo governo sconfiggeremo la corruzione» ha assicurato il ministro, che ha definito «essenziale» la collaborazione con il presidente dell'AnacRaffaele Cantone.
L’inchiesta «Dama Nera» della procura
L'inchiesta Dama Nera della Procura della Repubblica di Roma ipotizza i reati di associazione per delinquere, corruzione e voto di scambio. Per i magistrati inquirenti il Coordinamento tecnico amministrativo di Anas era diventato la «“scuola” della corruzione». Il reparto viaggiava su un doppio binario: da una parte c'era quello di facciata. Dall'altra la logica criminale, che dietro tangenti veicolava favori agli imprenditori anche sponsorizzati dall'ex sottosegretario Pd Luigi Giuseppe Meduri. Azzerata un'organizzazione radicata in Anas, che fino a settembre scorso avrebbe manipolato le decisioni dell'ente. A capo ci sarebbe stata Antonella Accroglianò, responsabile del Coordinamento in «rapporti poco trasparenti con la criminalità organizzata calabrese»
L'inchiesta Dama Nera della Procura della Repubblica di Roma ipotizza i reati di associazione per delinquere, corruzione e voto di scambio. Per i magistrati inquirenti il Coordinamento tecnico amministrativo di Anas era diventato la «“scuola” della corruzione». Il reparto viaggiava su un doppio binario: da una parte c'era quello di facciata. Dall'altra la logica criminale, che dietro tangenti veicolava favori agli imprenditori anche sponsorizzati dall'ex sottosegretario Pd Luigi Giuseppe Meduri. Azzerata un'organizzazione radicata in Anas, che fino a settembre scorso avrebbe manipolato le decisioni dell'ente. A capo ci sarebbe stata Antonella Accroglianò, responsabile del Coordinamento in «rapporti poco trasparenti con la criminalità organizzata calabrese»
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