domenica 6 settembre 2015

Perché, come è noto, secondo i leghisti l'istruzione è riservata solo ai cittadini delle valli Bergamasche?

ISTRUZIONE SOTTO ATTACCO

Un rapporto dell'Unicef mette in luce le conseguenze del conflitto in Medio Oriente sull'istruzione nella regione, dove oltre 13 milioni di minori non vanno a scuola
Istruzione sotto attacco
Studentesse palestinesi seguono la lezione del primo giorno di scuola in un istituto nel sud della Striscia di Gaza. Credit: Ibraheem Abu Mustafa
Il conflitto in Medio Oriente sta privando oltre 13 milioni di bambini della formazione scolastica. Questo è quanto si evince da urapporto stilato dall'Unicef, l'organo sussidiario dell'Onu che promuove i diritti dei minori.
In Siria, Iraq, Yemen e Libia sono oltre 8mila gli edifici scolastici che non possono più essere utilizzati per l'istruzione, e circa il 40 per cento dei minori non frequenta la scuola. Nei prossimi mesi il numero potrebbe aumentare fino a raggiungere i 50 punti percentuali.
In questi Paesi si registrano centinaia di attacchi contro gli insegnanti e le strutture in cui lavorano. Il rapporto conferma infatti che "l'uccisione, il rapimento e l'arresto sistematico di studenti, insegnanti e personale educativo sono diventati comuni" in Medio Oriente.
A causa di questo trend migliaia di insegnanti hanno abbandonato i loro posti di lavoro e molto spesso i bambini, non potendo studiare, vanno a lavorare o combattere già in giovane età.
Nel 2014 ci sono stati oltre 200 attacchi indirizzati alle scuole della regione e soltanto in Siria, dall'inizio della guerra civile nel marzo 2011, almeno una scuola su quattro è stata costretta a chiudere.
I bambini siriani più fortunati, che riescono a fuggire dalle atrocità della guerra, finiscono spesso in campi profughi nei vicini Turchia, Libano, Giordania, Iraq e Egitto. Il 53 per cento di questi non frequenta la scuola.
Peter Salama, direttore della sezione Medio Oriente e Nord Africa dell'Unicef, a tal proposito non nasconde che ad essere rilevante "non è solo lo stato in cui versano gli edifici scolastici, ma anche la disperazione avvertita da una generazione di studenti che vede andare in frantumi le proprie speranze e il proprio futuro".

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