25mila migranti bloccati a Lesbo
Da giorni hanno scarso accesso a cibo e cure mediche e vivono praticamente per strada, mentre attendono di partire per Atene: il governo greco sta provando a rimediare
Lesbo è una delle isole della Grecia molto vicine alla costa della Turchia dove da settimane arrivano quotidianamente migliaia di migranti e dove – come a Kos – le autorità locali hanno grosse difficoltà a gestire la situazione. Secondo un articolo pubblicato l’8 settembre da BBC, attualmente sull’isola ci sono circa 25mila migranti. Da giorni le persone che man mano arrivano sull’isola vivono in stato di semi abbandono, con poco cibo e assistenza, nel migliore dei casi ammassati in centri di accoglienza estremamente sovrappopolati e nel peggiore lasciati a dormire all’aperto, in improvvisate baracche di cartone. Il governo greco e l’Alto commissariato ONU per i rifugiati hanno intensificato la propria presenza sull’isola, finora con scarse conseguenze.
Negli ultimi giorni questa situazione di diffuso degrado ha prodotto tensioni e scontri tra i migranti e la (poca) polizia presente sull’isola. La sera di domenica 6 settembre la polizia ha dovuto respingere un gruppo di circa 2.500 persone che voleva salire a forza su uno dei traghetti usati per portare i migranti verso Atene, e lunedì due migranti adolescenti sono stati arrestati per aver fabbricato e fatto esplodere due bombe artigianali, ferendo un rifugiato siriano di 30 anni. Da circa una settimana, comunque, ci sono scontri quasi giornalieri fra migranti e polizia.
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