FI e Lega all'attacco di Renzi volato a New York per gli Us Open
La finale tra Vinci e Pennetta diventa un caso politico
Roma, 12 set. (askanews) - La finale del torneo di tennis Us Open - che questa sera vedrà contendersi il titolo le italiane Flavia Pennetta e Roberta Vinci - è sicuramente per il nostro Paese un fatto eccezionale, un evento sportivo di portata storica. Nello stesso tempo, dopo la decisione del premier Matteo Renzi di annullare tutti gli impegni di oggi (a partire dall'inaugurazione della Fiera del Levante a Bari) per poter essere a New York in tempo per la partita, è diventata l'ennesimo terreno di scontro politico. Immediatamente si sono formati due schieramenti - uno a favore di Renzi (il Pd ovviamente) ed uno contro il suo viaggio (FI e Lega Nord su tutti) - che hanno cominciato a fronteggiarsi verbalmente in modo duro, a volte con lessico molto colorito. Non si è infatti risparmiato il segretario del Carroccio Matteo Salvini, che dopo aver definito "una vergogna" il viaggio del premier perché, ha spiegato, "se vuol guardare le partite di tennis o te le guardi in televisione o non fai il presidente del Consiglio", ha condito tutto con una parolaccia. "Un giornalista - ha detto rilasciando una dichiarazione in tv - mi ha chiesto cosa ne pensassi del fatto che Renzi sia volato a New York: mi viene un vaffanculo, perché io mi sento scemo". Il presidente dei deputati di Forza Italia Renato Brunetta, dal canto suo, ha dato al premier dell'"opportunista". "Renzi va a New York a vedere la partita Vinci-Pennetta - ha detto - Renzi è uno che scommette win-win, va a farsi comunque lo spottone. Chiunque vinca sarà un successo. Viva Pennetta, viva Vinci, abbasso Renzi l'opportunista". Maurizio Gasparri, FI, vicepresidente del Senato, ha visto in Renzi "il furbo esibizionista", che "vola in America dove l'Italia con due finaliste vince comunque. Il Sud può attendere. Lo spot continua". Che la finale Vinci-Pennetta a New York sia un grande momento per l'Italia, ha proseguito, "è evidente. Che il presidente del Consiglio voli lì per l'ennesimo spot pubblicitario a spese del contribuente, disertando un impegno istituzionale al Sud, è tipico del personaggio". Anche Giovanni Toti, presidente della Liguria e consigliere politico di Forza Italia, si è mostrato perplesso: "Anche io tifo per l'Italia agli US Open - ha detto - ma si può fare anche senza volare a New York". Critici Giorgia Meloni, presidente di FdI, e Italia Unica, la formazione politica che fa capo a Corrado Passera. "Nulla da dire sul fatto che il Presidente del Consiglio sia presente a una finale storica tutta italiana - ha detto Meloni - solo avrei voluto vedere in Renzi la stessa prontezza nell'andare in India dai marò Latorre e Girone o a Palagonia per incontrare la figlia dei coniugi Solano". E' un premier, ha aggiunto, che "non mette mai la faccia sui problemi: le uniche cose che fa è mettere cappello sulle vittorie degli altri e i selfie con i vip. Renzi è il Paolini dei successi altrui". Per Italia Unica invece la scelta di Renzi "non è condannabile. Ma un presidente del Consiglio, per il rilievo e il significato del proprio ruolo, non può legare la propria agenda solo a vicende positive (in ogni caso sventolerà una bandiera italiana su Flushing Meadows), con tweet o post di Facebook tutti incentrati su una narrazione da istituto Luce". Per il movimento di Passera "è doveroso saper essere presenti sui luoghi del successo esattamente come su quelli dei drammi e delle difficoltà che attanagliano il Paese. Solo in questo modo si rappresenta tutti e non si bada solo a costruire la sceneggiatura perfetta per una fiction degna di 'House of Cards'". Il leader di Conservatori e Riformisti, il pugliese Raffaele Fitto, ha sostenuto invece che "il premier abbia colto la palla al balzo per non essere a Bari per non dire con chiarezza qualcosa sul Mezzogiorno anche se oggi è una splendida giornata per la finale di tennis con le due pugliesi in gara". Di tenore diverso ovviamente le dichiarazioni di sponda Pd e da parte del governo. Per il senatore Andrea Marcucci "la polemica sulla partecipazione di Matteo Renzi alla finale degli US Open è da rancorosi". Secondo Alessia Rotta, responsabile comunicazione del Pd, "per inseguire Salvini, Brunetta e Gasparri superano il ridicolo: se Renzi, che ha anche la delega allo Sport, non fosse andato a New York, avrebbero strillato che il governo disertava l'appuntamento. Ora che è andato, polemizzano, come fanno ogni giorno su qualunque cosa. Penosi. Nel giorno della festa per tutti gli italiani, certa destra alza polveroni inutili e polemiche: si commentano da soli". Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, che ha sostituito Renzi all'augurazione della Fiera del Levante, "oggi due italiane, due splendide tenniste, due splendide donne pugliesi giocano la finale degli Us Open, un risultato storico per lo sport italiano, e in un momento come questo è doveroso che il presidente del Consiglio sia accanto a Flavia e a Roberta a far sentire il calore, la gioia, l'orgoglio del Paese intero. Di fronte a questo, onestamente, trovo ridicole le polemiche che ho letto qua e là sulle agenzia di stampa". Infine le parole del sindaco di Bari Michele Emiliano, da alcuni lette come una velata critica alla scelta del premier. "Mi sarebbe tanto piaciuto andare a New York per festeggiare questo evento che intendiamo sottolineare al loro rientro in Patria in modo adeguato - ha detto nel corso dell'inaugurazione della Fiera - ma il mio dovere me lo impedisce. Per noi qui in Puglia la partecipazione e la responsabilità verso i cittadini sono un metodo consolidato che presto diventerà una legge regionale, spero tra le più avanzate del mondo". Fdv-Plg
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