A piedi nudi per i diritti dei migranti. Oggi a Venezia e non solo "La marcia delle donne e degli uomini scalzi"
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Cammineranno senza scarpe fino alla Mostra internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, i partecipanti alla Marcia delle donne e degli uomini scalzi. Il corteo, lanciato da un gruppo numeroso di artisti, giornalisti, scrittori e personalità politiche, è animato dalla volontà di prendere posizione, di chiedere che le condizioni di accoglienza per i migranti. Manifestare il bisogno, l'urgenza, della regolamentazione di un sistema unico d'asilo, compenetrandosi - per quanto si possa - nella marcia, nella difficoltà del cammino.
L'iniziativa, che ha preso le mosse grazie all'appello iniziale di 20 promotori, ad oggi gode dell'appoggio di esponenti politici e sindacali quali Don Luigi Ciotti, Susanna Camusso, Nichi Vendola, Livia Turco, Stefano Fassina, Pippo Civati, Kalid Chaouki, Cecile e Nicola Fratoianni. Ma al di là del sostegno profondo del mondo istituzionale, la marcia, con la sua connotazione simbolica nel procedere a piedi nudi, ha raccolto il plauso di personalità afferenti al mondo dell'arte, della musica, dello spettacolo in generale. I nomi dei promotori dell'evento rimandano alla connessione con il mondo del cinema e la Mostra in sé, infatti, (oltre agli artisti Ascanio Celestini e Fiorella Mannoia) risaltano i registi Ettore Scola, Roberto Giannarelli, Francesca Comencini, Francesco Munzi.
L'appuntamento veneziano è alle ore 17 in Piazza Santa Maria Elisabetta. Da lì il corteo si muoverà verso il Lido di Venezia, fino al cuore della Mostra. Ma la marcia non si fermerà qui, non si limiterà alla città veneta. Saranno 67, infatti, le manifestazioni organizzate in contemporanea in altrettante città italiane.
Il successo, e lo scopo principe, della marcia si rintracciano nelle parole di Giulio Marcon, Deputato Sel tra i 20 promotori iniziali: "La risposta alla nostra organizzazione è stata straordinaria. Oggi decine di migliaia di persone manifesteranno in tutta Italia - spiega Marcon - per dire no ai muri e alla Fortezza Europa, per dire che ci vogliono dei corridoi umanitari, che vanno chiusi i centri di detenzione, che serve un'organica normativa europea sul diritto di asilo, che va superato il regolamento di Dublino".
Le dichiarazioni avvolgono, chiaramente, la sfera politica internazionale, dopo il gesto d'apertura portato avanti dalla Merkel in quanto all'accoglienza di chi scappa da conflitti. Nonostante questo spiraglio, continua Marcon: "La Merkel ha detto ad Orban che l'apertura delle frontiere è stata e sarà “una tantum” ed il premier ungherese ha ripreso a costruire il muro ai confini della Serbia". E su Renzi il deputato commenta così: "Dovrebbe fare qualcosa di più delle sue roboanti dichiarazioni. Dovrebbe chiudere i centri di detenzione, rifare una Mare Nostrum solamente umanitaria, introdurre il diritto di voto alle elezioni amministrative per i migranti residenti. Senza se e senza ma".
Tra le varie marce in programma in giornata, rintracciabili sulla pagina Facebook dell'evento, 3 sono da segnalare. Il corteo di Roma, prenderà vita dal Centro Baobab di via Cupa, organizzazione nota per l'accoglienza e l'assistenza dei migranti nella Capitale. A Napoli l'appuntamento è alle 17 a piazza Plebiscito e il corteo si dirigerà verso piazza Municipio. In serata, inoltre, la marcia partirà anche a Milano. Alle ore 21 alla Stazione di Porta Genova si raggrupperanno i manifestanti, diretti - naturalmente a piedi scalzi - fino alla Darsena.
Marciare per chiedere il rispetto, per la dignità e le condizioni d'accoglienza dei migranti, dunque. E farlo adesso, senza lasciar passare del tempo che l'Europa, tutta, sembra non avere più. Per dirla con Andrea Segre e Marcon: "Altro che 'aiutiamoli a casa loro'. Ora, si tratta di aiutarli a casa nostra o, meglio, di aiutarci tutti insieme su questa terra, che è di tutti".
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