martedì 8 settembre 2015

Personalmente non mi limiterei a far pagare una multa all'Ungheria ma pretenderei l'esclusione di questa nazione dalla UE per palese violazione dei diritti umani.

Profughi, ecco le quote e le multe del piano Ue

08/09/2015 - di 

Dall'Italia partiranno circa 40mila persone su un totale di 115mila attualmente in accoglienza. Possibili sanzioni fino allo 0,1% del prodotto interno lordo


Giungono nuovi dettagli sul piano messo a punto dal Commissario europeo Jean-Claude Juncker per la gestione dell’emergenza profughi nel continente, un piano che comunque continua a suscitare più di una perplessità da parte di diversi Paesi (come la Gran Bretagna). Le nuove regole sembrano penalizzare l’Italia rispetto a Grecia e Ungheria, paesi che insieme al nostro inzialmente presenti nella lista di chi viene esentato dalla divisione degli stranieri da accogliere, di chi già superato le quote fissate. Il governo italiano è però intenzionato ad accettare le condizioni purché si arrivi ad un sistema permanente e obbligatorio per tutti. Ne parla Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera:
Inizialmente si pensava di poter far andare via circa 80 mila migranti. E invece siamo fermi a poco più di 15 mila, che sommati a quelli già calcolati nel luglio scorso portano la cifra a poco meno di 40 mila (su un totale di 115 mila persone al momento in accoglienza). Rispetto a Ungheria e Grecia si tratta di cifre notevolmente inferiori e il motivo è semplice: si è fissata una percentuale al 36 per cento ma riguarda soltanto gli stranieri giunti tra gennaio e agosto del 2015 e non quelli giunti precedentemente. Un criterio che si mira a far modificare sul lungo periodo, quando si andrà a regime e si potrà avere un quadro più preciso sui numeri nei vari paesi.

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È possibile una sanzione dello 0,1% del prodotto interno lordo. Continua Sarzanini sul Corriere:
I Paesi che decidono di avvalersi dell’«opt-out» dovranno versare una sanzione legata al Pil. Nel testo si parla di una percentuale che può arrivare fino allo 0,1 ma qualcuno pensa che non si andrà oltre lo 0,002. In questo caso si tratterebbe di una somma irrisoria e non «gravemente onerosa» come si era stabilito inizialmente. In realtà la Commissione — al termine di negoziati andati avanti per tutta la settimana e tuttora in corso — ritiene più efficace limitare al massimo le possibilità di chiamarsi fuori. Per questo si è deciso di accogliere soltanto le «giustificazioni» davvero fondate e comunque legate a impedimenti reali (ad esempio la necessità di tempo per costruire un campo di accoglienza). In ogni caso l’opzione non potrà mai valere più di un anno.
Per quanto concerne , infine, il tratato di Dublino sembra non ci sarà una revisione completa, ma la bozza già prevede emendamenti a quel trattato rivelatosi nel corso della crisi inffiface.

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