mercoledì 9 settembre 2015

L'atteggiamento della Danimarca mi sorprende molto considerato l'atteggiamento avuto nei confronti dei nazisti. La resistenza danese è stata un esempio per tutti gli altri paesi. Questo a dimostrazione che la civiltà non è mai acquisita da un popolo per sempre.

Crisi rifugiati, Juncker all'Europarlamento: "È l'ora dell'umanità. Stati membri redistribuiscano 160mila profughi"

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JUNCKER

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"La nostra Ue non versa in buone condizioni, manca l'Unione in questa Ue, e manca l'Europa. Vogliamo cambiare le cose e farlo con uno sforzo congiunto [...]. Questo non è il tempo del business as usual, è l'ora dell'umanità". Così il presidente della Commissione Jean Claude Juncker parlando all'Europarlamento nel suo discorso sullo stato dell'Unione. "Sino a quando ci sarà la guerra, nessun muro, nessuna barriera fermerà questa massa di rifugiati. Bisogna evitare la demagogia. Mettiamoci noi nei loro panni: quanto pagheremmo per rifarci una vita?".
Juncker ha chiesto agli Stati membri di adottare al più presto un meccanismo di quote obbligatorie per il ricollocamento di 160mila profughi da Italia, Grecia e Ungheria. "Faccio appello agli Stati membri affinché accolgano le proposte della Commissione per la ripartizione di questi 160.000 rifugiati durante il consiglio Ue Affari interni" del 14 settembre. "Spero che questa volta tutti facciano la propria parte e che non ci siano solo parole e retorica - ha aggiunto - abbiamo bisogno di fatti". Il sistema di quote - ha avvertito - deve essere permanente e obbligatorio.
"Dobbiamo accettare le persone in fuga dall'Isis su territorio europeo", ha affermato Juncker "È arrivato il momento di passare all'azione per gestire la crisi dei rifugiati e non c'è soluzione alternativa". Il presidente della Commissione ha poi rivendicato di essere "alla guida di un organismo politico". "Sono un politico, non un politicante", ha sottolineato. "È finito il tempo del 'business as usual'. Non è il momento dei discorsi ma della sincerità". 
Poi Juncker ha snocciolato le cifre dell'eccezionale pressione immigratoria: nell'ultimo anno sono arrivati nella Ue mezzo milione di persone in massima parte provenienti dalla Siria, dalla dittatura eritrea e fuggiti dal terrore dello Stato islamico. Duecentomila rifugiati si sono diretti in Grecia e presto diventeranno 250 mila, 150 mila in Italia. "Non è il momento di lasciarsi spaventare, bensì è il momento di un'azione audace e concertata, è il tempo dell'umanità e della dignità umana". 
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Il tributo dei vignettisti al piccolo Aylan
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A causa dell'afflusso di "centinaia di migranti, le Ferrovie danesi hanno sospeso a tempo indeterminato il traffico ferroviario tra Germania e Danimarca": lo ha dichiarato un portavoce della società ferroviaria Dsb all'agenzia Dpa. Lo riferisce il sito della Frankfurter Allgemeine Zeitung.
"Sono assolutamente convinto che troveremo un accordo giusto con il Regno Unito. Cercherò di arrivarci, perché credo che possiamo ottenere di più agendo insieme". Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nel suo discorso sullo stato dell'Unione al Parlamento europeo a Strasburgo, sul dialogo in corso con il governo britannico per un nuovo accordo Gran Bretagna-Ue in vista del referendum del Regno Unito sulla permanenza nell'Unione europea. "Il Regno Unito ha sicuramente ragione quando critica la Ue perché è troppo burocratica e perché legifera troppo. Ma stiamo cercando di cambiare tutto questo", ha detto.
"Dobbiamo permettere ai richiedenti asilo di lavorare" mentre le loro domande vengono trattate. Così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker nel discorso sullo Stato dell'Unione all'Europarlamento.
"Dopo la proposta di maggio per la ridistribuzione di 40.000 rifugiati" arrivati in Italia e Grecia, "ora proponiamo una seconda 'relocation' per 120.000 da Italia, Grecia e Ungheria. Questo dovrà essere fatto in modo obbligatorio. Faccio appello agli stati membri affinché accolgano le proposte della Commissione per la ripartizione di questi 160.000 rifugiati durante il consiglio Ue affari interni" del 14 settembre. "Spero che questa volta tutti facciano la propria parte, e che non ci sian solo parole e retorica, abbiamo bisogno di fatti". Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, durante il suo discorso "sullo stato dell'Unione" davanti alla plenaria del Parlamento europeo.
La cancelliera tedesca Angela Merkel chiede che le "quote" di profughi da ricollocare tra i vari paesi dell'Ue siano "obbligatorie".
"Abbiamo bisogno in Europa di un accordo vincolante per una ripartizione obbligatoria" e durevole dei profughi, ha detto la cancelliera davanti al Bundestag, la Camera bassa del Parlamento tedesco. Merkel ha parlato oggi mentre a Strasburgo il presidente della Commissione Ue esponeva all'Europarlamento il piano per la gestione dell'emergenza migranti. Juncker ha chiesto agli stati membri un accordo sulla ripartizione già la settimana prossima, in modo da ricollocare 160mila rifugiati arrivati in Grecia, Italia e Ungheria.
"Non si può chiudere gli occhi davanti alle persone bisognose di aiuto... L'Europa è il panettiere di Kos che regala panini ai rifugiati che arrivano, sono gli studenti che offrono aiuto ai rifugiati che arrivano nelle stazioni tedesche, e le persone che alla stazione di Monaco hanno accolto con applausi i rifugiati. L'Europa in cui voglio vivere è quella incarnata da queste persone; l'Europa in cui non vorrei mai vivere è quella delle persone che rifiutano di aiutare i rifugiati". Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, durante il suo discorso "sullo stato dell'Unione" davanti alla plenaria del Parlamento europeo, stamattina a Strasburgo, affrontando il tema della crisi dei rifugiati.


I profughi arrivano in Austria e Germania
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Ap, Reuters
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