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ROA - Gli Stati Uniti sono pronti ad incrementare significativamente il numero dei rifugiati stranieri da accogliere: sì a 10mila siriani.  Intanto, in Europa la Danimarca riapre i collegamenti con l'Ungheria e l'Austria li chiude temporaneamente, perché la rete non riesce a sostenere il volume di migranti che attraversano il confine. "Troppo presto", ha spiegato un portavoce della compagnia ferroviaria, "per poter dire se i treni ricominceranno a circolare domani.
Il servizio danese era stato sospeso ieri a tempo indeterminato a causa dell'afflusso di "centinaia di migranti", come aveva annunciato un portavoce della società ferroviaria Dsb. Riapre dunque parzialmente ai profughi siriani il corridoio che li potrebbe portare in Svezia, una delle terre maggiormente ambite dall'esodo che attraversa in queste settimane l'Europa. Oggi è stata Vienna a sospendere i viaggi su linea ferroviaria a causa dell'eccessivo flusso di migranti.

Ma Copenaghen resta cauta. Non rinuncia all'obbligo di identificazione per i migranti, pena il ritorno in Germania. Il traghetto che di norma collega Redby con la cittadina tedesca di Puttgarden non potrà ospitare treni ma solo autovetture. E l'autostrada scelta ieri da circa trecento persone per una faticosa traversata a piedi rimane sotto controllo. Arrivano, intanto, altre foto che fanno discutere con un danese che sputa sui profughi.

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Intanto domani a Praga è in programma un mini vertice sulla crisi dei migranti tra i ministri degli Esteri di Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchi con i colleghi di Germania e Lussemburgo. L'incontro, hanno fatto sapere da Praga, "contribuirà a una migliore comprensione reciproca tra gli Stati membri dell'Ue alla luce di alcune visioni differenti sulla soluzione all'attuale crisi". I quattro Paesi dell'Est sono i più duri oppositori al sistema delle quote obbligatorie avanzato dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per assicurare un'equa ridistribuzione dei rifugiati tra il blocco dei 28.

E se la Merkel continua a essere ottimista e ripete "ce la faremo" in Germaniasono circa 450mila i migranti arrivati dall'inizio dell'anno, ben 37mila dei quali solo nei primi otto giorni di settembre. Lo ha comunicato il vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel in un'audizione in Parlamento. Ad agosto i rifugiati registrati nel Paese sono stati 105mila. Secondo Gabriel, a settembre la cifra di migranti in Germania potrebbe superare quota 100mila.

"Questo dimostra, francamente, che la ripartizione dei 160mila rifugiati in Europa non è che un primo passo, una goccia d'acqua nel mare", ha sottolineato Gabriel, in un riferimento alla proposta presentata ieri dalla Commissione europea per la redistribuzione dei richiedenti asilo da Ungheria, Grecia e Italia. Nei giorni scorsi, la Germania ha detto di aspettarsi che fino alla fine dell'anno saranno 800mila i rifugiati che entreranno nel Paese.

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Non cambia rotta l'Ungheria. Anzi, si prepara. Dopo aver dato il via a un servizio sostitutivo di treni austriaci sospesi verso la stazione di confine di Hegyeshalom e dopo aver registrato il record di arrivi di migranti ieri (tra i 3.321 ai cinquemila, la cifra giornaliera più alta di quest'anno) l'esercito ungherese ha cominciato già da ieri esercitazioni militari per preparare i propri effettivi a una stretta sorveglianza della frontiera meridionale con la Serbia. Ne danno notizia i media a Belgrado, citando fonti dell'esercito magiaro. Nei giorni scorsi il premier Viktor Orban ha annunciato l'invio di militari alla frontiera con la Serbia per affiancare le forze di polizia nel far fronte all'incessante flusso di migliaia di migranti e profughi in marcia lungo la 'rotta balcanica'. Nel frattempo il muro di frontiera con la Serbia potrebbe essere pronto entro i primi giorni di ottobre, ha annunciato il vice primo ministro Janos Lazar.

In Macedonia sono entrati i circa 7mila migranti e profughi che erano in attesa sotto la pioggia al confine con la Grecia. Come riferisce l'agenzia serba FoNet, i migranti sono alle prese con le difficili condizioni meteo, con pioggia battente e temperature autunnali. Il fango ostacola gli spostamenti. Sono decine di migliaia i migranti in territorio greco in attesa di passare in Macedonia e proseguire per Serbia, Ungheria e da lì verso i Paesi del nord Europa. La Macedonia, per contrastare il flusso incessante, sta esaminando la possibilità di erigere una barriera "difensiva" alla frontiera  analoga a quella innalzata dall'Ungheria al confine con la Serbia. Lo ha detto il ministro degli Esteri macedone Nikola Poposki.
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L'Ue però resta è ottimista. "Stiamo lavorando duro e siamo fiduciosi di poter arrivare ad un accordo" sulle proposte della Commissione per far fronte alla crisi dei profughi al consiglio straordinario dei ministri dell'Interno Ue di lunedì. Lo ha ribadito il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas. "Non ci siamo ancora - ha aggiunto -. Ma è chiaro che c'è un movimento e siamo incoraggiati anche dall'accoglienza avuta dal discorso del presidente Juncker".