Copenaghen sospende il traffico ferroviario con la Germania e chiude le autostrade. Almeno 300 migranti compresi donne, bambini e anziani, si sono messi in marcia nell'intento di arrivare fino in Svezia dove le leggi sull'asilo sono più permissive
La Danimarca ha sospeso il traffico ferroviario con la Germania, mentre la polizia ha chiuso parzialmente un’autostrada che collega Copenaghen con la cittadina danese di Padborg, sul confine con la Germania, dove almeno 300 migranti compresi donne, bambini e anziani, si sono messi in marcia nell’intento di arrivare fino in Svezia dove le leggi sull’asilo sono più permissive rispetto a quelle vigenti in Danimarca, che ha leggi sui rifugiati più permissive. Si tratta di un percorso di 300 chilometri lungo la penisola dello Jutland fino alla capitale, dalla quale poi è teoricamente possibile raggiungere in treno il porto svedese di Malmoe.
LA DANIMARCA GIOCA CON IL FUOCO DEI MIGRANTI
Un portavoce della società che gestisce le ferrovie danesi (DSB) ha spiegato che è stata la polizia a chiedere l’interruzione del traffico ferroviario con la Germania. Almeno due treni con a bordo circa 200 rifugiati restano bloccati Rodby, la principale stazione di collegamento tra Danimarca e Germania, perché molti si sono rifiutati di farsi registrare in Danimarca, dove la legge prevede l’obbligo della richiesta di asilo. Alcune persone hanno tentato di scappare, ma sono state arrestate e trasferite in un centro di accoglienza. Nel porto della città è stato negato l’attracco a una nave della compagnia Scandlines, proveniente dalla Germania, con a bordo 100 rifugiati. Successivamente la compagnia ha comunicato attraverso la tv pubblica DR che accetterà solo viaggiatori in macchina.
Un portavoce della società che gestisce le ferrovie danesi (DSB) ha spiegato che è stata la polizia a chiedere l’interruzione del traffico ferroviario con la Germania. Almeno due treni con a bordo circa 200 rifugiati restano bloccati Rodby, la principale stazione di collegamento tra Danimarca e Germania, perché molti si sono rifiutati di farsi registrare in Danimarca, dove la legge prevede l’obbligo della richiesta di asilo. Alcune persone hanno tentato di scappare, ma sono state arrestate e trasferite in un centro di accoglienza. Nel porto della città è stato negato l’attracco a una nave della compagnia Scandlines, proveniente dalla Germania, con a bordo 100 rifugiati. Successivamente la compagnia ha comunicato attraverso la tv pubblica DR che accetterà solo viaggiatori in macchina.
LA LETTERA APERTA AI RIFUGIATI
La Danimarca nei giorni scorsi aveva mandato ai profughi un messaggio tramite un’inserzione mirata su alcuni quotidiani. Il governo danese ha fatto pubblicare sui giornali libanesi in arabo e in inglese un annuncio, a firma del ministero dell’immigrazione, in cui si precisa che il nuovo governo di Copenaghen ha introdotto delle norme che riducono fino al 50% i sussidi ai profughi appena giunti nel Paese e che limitano le possibilità di ottenere il permesso di soggiorno. Il ricongiungimento familiare, si legge ancora, non è consentito durante il primo anno per i titolari di un permesso di soggiorno temporaneo. La notizia è subito rimbalzata sui social provocando indignazione e critiche verso la Danimarca. Da parte sua, il ministro per l’Immigrazione e l’Integrazione danese, Inger Stojberg, ha spiegato che l’avviso è volto ad «informare oggettivamente e con sobrietà» sulle regole del Paese. «Considerando l’ondata di arrivi in Europa in questi giorni – ha scritto Stojberg su Facebook – ci sono buone ragioni per rafforzare le regole e farlo sapere». Nel frattempo, una portavoce del ministero ha smentito le notizie secondo cui cinque quotidiani turchi si sarebbero rifiutati di pubblicare il messaggio
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