Matteo Renzi, i fedelissimi galvanizzati dal ritorno allo spirito della rottamazione: E adesso prendiamoci il Pd
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"La vera accusa che mi si dovrebbe rivolgere non è di avere messo i miei al governo ma di non averli messi nel partito". Le parole di Matteo Renzi mandano su di giri i suoi. A metà mattinata arrivano alla Camera. Tutti hanno letto l'intervista mattutina, tutti sono preparatissimi. Che ne pensa di quello che ha detto il premier? "Era ora", risponde David Ermini. Qualche minuto dopo, qualche metro più in là, "Alla buon'ora", dice Michele Anzaldi in risposta allo stesso quesito. "Daje", fa eco sorridendo la romana Lorenza Bonaccorsi.
Non tutti, però, si aspettavano un'accelerazione. Non in questi tempi almeno. Quando Ernesto Carbone è invitato a parlare ai tg dell'ora di pranzo si siede in un angolo. Legge e rilegge sullo smartphone il colloquio pubblicato su La Stampa. Ha un fogliettino, prende appunti, segna cosa dire. Un meticoloso processo di preparazione inusuale per chi, come lui, è abituato all'obiettivo delle telecamere.
Ma quando parla non tradisce il minimo dubbio: "In questi anni abbiamo teso la mano a tutti. Sia alla minoranza interna che alle opposizioni. Adesso è il momento di guardare avanti, di iniziare di nuovo a marciare a ritmo veloce, perché in questi anni abbiamo acquisito credibilità. E pernso alle riforme costituzionali, come a quella sulla Pa".
Rilanciare l'azione del governo, dunque. Ma soprattutto rilanciare la costruzione di un partito che in questi mesi è stato trascurato. È su questo aspetto che batte l'accento di tutti, chi con toni più duri, chi con una sfumatura più articolata. Ma, dice uno dei fedelissimi a microfoni spenti, "abbiamo messo la testa solo sul paese, trascurando il partito. E invece ti devi occupare di tutti e due, altrimenti ti ritrovi in casa disastri come quelli di Vincenzo De Luca e di Roma". Un altro rincara la dose: "Ma ti pare che devo andare in una trasmissione televisiva e passare un'ora a contrastare quello che dice un mio collega di partito?".
Nella truppa renziana in Transatlantico non è chiaro quali passi occorra fare, ma è lampante che qualcosa vada fatto. "Non serve un lavoro anche sul partito - va giù dura la Bonaccorsi - serve un lavoro soprattutto sul partito. È fondamentale, ed è importantissimo metterci la testa, ragionare su quale forma di corpo intermedio vogliamo costruire. Questo, devo ammettere, non l'abbiamo mai fatto, ma è il momento di iniziare". Michele Anzaldi auspica che il ritorno al "Renzi 1" sia reale, "quel Renzi che è venuto da 0 ed è arrivato dove è arrivato". A cominciare proprio dal partito, "dove ora c'è il deserto, bisogna iniziare a occuparci di quello". Ernesto Magorno, segretario regionale della Calabria, rincara la dose: "Serve una riforma profonda di tutti i partiti, ad iniziare dal Pd. E questo chi più di Renzi è in grado di farlo? Anzi, dico di più: oltre a lui non c'è nulla, né per il partito né per il paese".
Una prima direttrice individuata è quella di lavorare sui territori. "Bisogna tornare alla radicalità delle origini - dice Alessia Morani - E iniziare a lavorare seriamente sui territori". La vicenda capitolina, così come lo scollamento dal partito di molte realtà locali preoccupano. "Per questo bisogna tornare a lavorare in quel senso - spiega Ermini - perché quando non si governa è tutto più facile, ma ora che abbiamo delle responsabilità dobbiamo evitare di rimanere impantanati".
L'unica volta in cui viene premuto il pedale del freno è quando si parla di superamento delle primarie. Lì c'è una sorta di delega in bianco al premier. I suoi sono molto più prudenti. Carbone non ci trova "nulla di nuovo rispetto a quello che ha sempre detto, rispetto a cercare nuove regole che funzionino meglio". La Bonaccorsi prova a cercare di dettagliare: "Facciamo le primarie per tutto, ma ci sono dei livelli discutibili. Le primarie per i segretari regionali, per esempio, hanno senso solo se poi sono candidati alla presidenza". Dettagli. Sui quali si ragionerà. Probabilmente, se il "Renzi 1" è davvero tornato in pista, se ne inizierà a parlare già a partire dai prossimi giorni.
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