Roberto Maroni, consulenze per le amiche
Non solo la Regione, le due donne al centro dell'inchiesta sulle pressioni di Maroni ebbero molti contratti anche dal Viminale. E il prefetto Caruso ricorda: «Segnalazioni pure per gli incarichi dell'emergenza immigrati»
C'è Mariagrazia Paturzo, la giovane con cui Bobo avrebbe scambiato messaggini “a tutte le ore”, che nel 2010 viene assunta dall'Agenzia per i beni confiscati alla mafia, alla cui guida Maroni aveva appena nominato l'attuale capo dell'Immigrazione Mario Morcone.
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Ma soprattutto c'è Mara Carluccio, salita nelle stanze del potere quando era ministro del Lavoro e che durante il suo mandato agli Interni, fra il 2008 e il 2011, colleziona ben dieci incarichi e poltrone, consulenze da 30mila euro l'anno e ruoli di prestigio, senza – stando al suo curriculum depositato agli atti – essere neppure laureata.
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Non solo il Pirellone: anche contratti agli Interni per le due protette del governatore. E il prefetto Caruso: segnalazioni pure per l’emergenza immigrati
In quel periodo il ministro è ospite frequente a casa sua e del marito, Gioacchino Gabbuti, ex amministratore Atac che secondo la Procura di Roma proprio in quegli anni sottraeva fondi alla società capitolina per consulenze fittizie a San Marino.
Che Maroni a volte suggerisse segnalazioni preferenziali lo ricorda poi a “l'Espresso” il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, nel 2011 commissario straordinario per l'emergenza migranti: «Mi venne chiesto di arruolare due signore indicate dal ministro Maroni. Non ricordo come si chiamassero, ma quell’episodio mi diede un po’ fastidio: in quei giorni avevo un’emergenza da affrontare…»
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