mercoledì 17 giugno 2015

Questa è l'Italia che Salvini non conosce e non conoscerà mai.

Migranti: i palloni dei bimbi di San Lorenzo ai piccoli della stazione Tiburtina

16/06/2015 - di 

Al Nuovo Cinema Palazzo si raccolgono medicinali e cibo per i profughi di Roma. Perché «a San Lorenzo nessuno è straniero». Ecco l'Italia che Salvini non rappresenta

Migranti: i palloni dei bimbi di San Lorenzo ai piccoli della stazione Tiburtina
«La cosa più bella sono i giochi che portano i bambini». Stefano fissa i pacchi raccolti dentro il Cinema Nuovo Palazzo a San Lorenzo, Roma. Cibo, vestiti, sapone, tutto materiale raccolto per i migranti che in queste ore sono fermi nei dintorni della stazione Tiburtina. A donarli i cittadini della Capitale, che hanno messo in moto la macchina della solidarietà per i profughi fermi nel limbo Italia. Persone che hanno affrontato il viaggio in mare, vogliono attraversare la frontiera per raggiungere le loro famiglie e amici e ancora non possono. Perché Bruxelles sta discutendo una nuova riorganizzazione degli accordi di Dublino e Schengen, senza pensare a corpi e anime allo sbaraglio.
guarda il video: 
TIBURTINA CHIAMA: LA RISPOSTA DI SAN LORENZO – «La raccolta è iniziata per rispondere all’emergenza», spiega Stefano. «Il quartiere ha sempre dimostrato la sua generosità. Sta rispondendo alla grande». Ieri sono partiti 15 quintali di pacchi. Stasera, alle 20, altra merce sarà smistata nei due punti di distribuzione: Baobab e il Campo della Croce Rossa alla stazione Tiburtina. «Stanno fortunatamente continuando ad arrivare donazioni, naturalmente abbiamo un filo diretto con i centri, per capire di cosa c’è più bisogno e non creare difficoltà negli aiuti».
profughi tiburtina
(Il cartello fuori dal Cinema Nuovo Palazzo. Qui la lista aggiornata)
A TIBURTINA BIMBI IN PRIMA LINEA – Vestiario, cibo, medicine e sopratutto detergenti. Fuori dal Cinema, simbolo del riscatto di un quartiere che ha lottato per la riqualificazione della struttura (destinata a diventare l’ennesima Bingo, o simili), capeggia la lista di ciò che serve. Sia studenti che famiglie contribuiscono alla buona riuscita del progetto. Lo sguardo del ragazzo cade di nuovo su quella scatola, piena di palloni. «I bambini – spiega Stefano – stanno mostrando una grande solidarietà. Alcuni vanno direttamente al centro Baobab ad aiutare. San Lorenzo è antirazzista»
C’è una parte d’Italia che ogni pomeriggio si mobilita raccogliendo, smistando, consegnando. Quella che non gira la faccia dall’altra parte, che non segue il pensiero del leader della Lega Nord Matteo Salvini. Aiutarli a casa loro? «In questo momento sono qua», risponde Stefano. «Difficile – insomma – aiutarli nel loro paese». «Naturalmente il discorso è più ampio», spiega il giovane. «Stiamo aspettando cosa uscirà ora dal consiglio dell’Unione Europea. Aiutarli là sarebbe giusto, anche per quello che noi popolo europeo abbiamo causato loro in tutti questi anni».  Mentre le scatole si riempiono, balza agli occhi lo striscione appeso sul palco. «A San Lorenzo nessuno è straniero». Nastro sopra i pacchi e casse d’acqua sistemate all’angolo.
Mentre nei salotti tv si discute qui scattano già i “piani B”. Senza slogan, senza differenze. In silenzio. In aiuto ai migranti di via Cupa.

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