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BOLOGNA - La Cassazione ha annullato la sentenza di condanna di secondo grado per falso ideologico nei confronti di Vasco Errani, e ha disposto di rinviare gli atti alla Corte d'appello di Bologna, dove il caso sarà ridiscusso da nuovi giudici. In sostanza, l'ex governatore dell'Emilia-Romagna si è visto annullare la condanna (in primo grado era stato assolto), ma il processo si dovrà rifare. E la nuova Corte d'appello dovrà attenersi alle indicazioni contenute nelle motivazioni della Cassazione.

"Ristabilità la verità". "La Cassazione ha annullato la sentenza di condanna. Oggi è un bel giorno per me. Si è ristabilita la verità che aveva pronunciato il giudizio di primo grado e si ricomincia da lì con serenità e fiducia. Ringrazio le tante persone che in questi mesi mi sono state vicine confermandomi la loro stima - scrive Vasco Errani su Facebook -. E’ stato un anno difficilissimo, molto doloroso prima di tutto sul piano umano ed ho pagato un prezzo altissimo, ma non ho sassolini nelle scarpe da togliermi e non ho rimpianti. Sono orgoglioso per come ho servito negli anni la cosa pubblica e la Regione Emilia-Romagna e lo sono ancora di più per avere, nel momento più difficile della mia vita politica, messo il rispetto e l’onore delle istituzioni avanti ad ogni altra ragione. Per me questo è un valore irrinunciabile che si deve ai cittadini e che non può mai venire meno".

"Sono soddisfatto. Ho sempre sostenuto che questa vicenda non meritava un giudizio. L'assoluzione in primo grado poteva essere ribaltata solamente con delle motivazioni incoerenti e illogiche, come in effetti è stato. Lo dissi fin da subito, dopo la sentenza di appello, quando ancora non conoscevo le motivazioni". È il commento del difensore di Vasco Errani, Alessandro Gamberini.

In mattinata il pg della Cassazione, Aurelio Galasso aveva chiesto l'assoluzione dell'ex presidente della Regione. Secondo il pg, quel verdetto "faceva una lettura politica degli atti e poggia su argomenti del tutto fallaci". Da assolvere anche i dirigenti regionali Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti, condannati ad un anno e due mesi per favoreggiamento. Dopo la condanna Errani si dimise.

Dopo tanta attesa, oggi era il giorno della verità per Errani. A un anno da quella condanna in secondo grado, che lasciò vuoto lo
 scranno più alto di Viale Aldo Moro per via delle sue dimissioni, la Cassazione era infatti chiamata a decidere sulla condanna. Più volte il politico romagnolo ha fatto intendere che l'eventuale proseguimento della sua carriera politica - nonostante le "sirene" provenienti da Roma dopo le sue dimissioni, che lo volevano nella squadra di Renzi - sarebbe avvenuto soltanto dopo questo ultimo esito della sua trafila giudiziaria.