mercoledì 17 giugno 2015

Ai dirigenti del PD e ai grillini chiediamo di andarsene dalla politica vogherese. Lasciate spazio ad altri perché se Barbieri venisse condannato si potrebbe andare di nuovo a votare.

Analisi delle elezioni vogheresi per uomini e donne semplici.



FORTAPASC

Cosa fanno negli altri paesi europei quando si perdono le elezioni?

Alle elezioni comunali di Voghera del 2010 si presentò agli elettori una lista civica. Non aveva niente a che fare con Grillo. La lista per decisione unanime di tutti i candidati portava il nome di Rubiconto Sindaco. Nella lista vennero inseriti cinque grillini i quali s'impegnarono a trasformare la lista civica, dopo le elezioni, in una associazione che doveva battersi solo per una Voghera migliore. La lista non doveva rappresentare un trampolino di lancio per entrare in politica ma doveva occuparsi di problematiche legate al territorio vogherese.
Le elezioni andarono benissimo. Tutti ricordano che i titoli della "Provincia Pavese" erano quasi esclusivamente dedicati alla grande vittoria di questa lista civica. Furono eletti due consiglieri ma avanzarono più di 150 voti (se non ricordo male) di elettori che avevano votato solo il cognome Rubiconto ma non il simbolo. Probabilmente non volevano neanche avere il dubbio di votare un grillino. Solo trenta di quei voti sarebbero bastati per far entrare in Consiglio Comunale tre consiglieri. Nel 2010 la lista Rubiconto fu l'unica vera novità della politica vogherese. 
Ma i grillini avevano altri progetti. Volevano usare la lista per lanciarsi nelle poltrone del parlamento o della regione Lombardia. E allora decisero che il cognome Rubiconto non doveva più essere messo sul simbolo presentato alle elezioni.
Contemporaneamente alcune forze politiche e sindacali si mossero per eliminare l'unico che avrebbe potuto far vedere loro i sorci verdi. Rubiconto fu attaccato da più soggetti non sul terreno della politica ma sul terreno professionale. Queste forze politiche e sindacali utilizzarono dipendenti pubblici infedeli per mettere in atto azioni di diffamazione e di annientamento del loro più pericoloso avversario politico. 
E non lo fecero solo le forze di maggioranza ma anche quelle di opposizione nella speranza che alle successive elezioni non vi fosse un pretendente alla carica di sindaco di Voghera.
Calcoli cinici di chi non conosce il candore e la bellezza della politica con la P maiuscola.
E gli elettori vogheresi alle ultime elezioni comunali hanno espresso un giudizio secco sulle opposizioni. 
Hanno chiaramente scritto nelle urne: "Andatevene a casa". Lo hanno detto al PD ed alla sua intera classe dirigente e lo hanno detto ai grillini che con la capoccia di Grillo nel simbolo di lista hanno ottenuto molto di meno di quello che aveva preso una lista civica a nome Rubiconto cinque anni prima. 
E allora cosa farebbero i politici capaci di ottenere un risultato tanto scadente in qualsiasi paese europeo. Un solo atto. Rassegnerebbero le loro dimissioni. Lo hanno fatto correttamente i due segretari del PD veneziano. Noi aspettiamo che lo facciano i dirigenti del PD vogherese e i grillini che pur non definendosi un partito lo sono più degli altri.
Noi aspettiamo un cenno, una dichiarazione, un passo indietro di tutti questi politicanti battuti solennemente.
Così fanno i politici all'estero e volte anche in Italia. Tranne che a Voghera.

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