Anticorruzione, la Camera approva il ddl con 280 sì. Renzi: "Questo Paese lo cambiamo"
Via libera finale dopo l'accordo dentro alla maggioranza. Torna il reato di falso in bilancio. Orlando: "Italia più forte". Grasso: "Felice, è arrivato Godot"
ROMA - Tra gli applausi dei deputati Pd, la Camera ha approvato il disegno di legge anticorruzione con 280 sì, 53 no e 11 astenuti. Il ddl, approvato in via definitiva e senza modifiche rispetto al testo del Senato, diventa così legge. Hanno votato a favore oltre ai democratici anche Sel, Scelta Civica, Per l'Italia, Area Popolare e gli ex 5 stelle di Alternativa Libera. Hanno votato contro Forza Italia e M5S. La Lega si è astenuta.
Esulta il premier Matteo Renzi su Twitter:
"Una legge timida e senza coraggio" è il parere con cui invece i Cinque Stelle hanno motivato il loro no. Mentre il ministro Andrea Orlando ha twittato:
Soddisfatto anche il presidente del Senato Pietro Grasso:
Compiaciuta anche la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi:
Il ddl non ha convinto del tutto l'associazione Antimafia Libera che ha parlato di legge incompleta: "Una riforma che non poteva più attendere ma da completare: più nettezza per rescindere i legami tra mafia, corruzione e politica".
In mattinata l'aula di Montecitorio ha dato il via libera all'articolo 10 relativo al falso in bilancio. In base al testo approvato, conforme a quello licenziato dal Senato, se i fatti sono di lieve entità la pena va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni. La lieve entità viene valutata dal giudice, in base alla natura e alle dimensioni della società e alle modalità o gli effetti della condotta dolosa.
La stessa pena ridotta, (da 6 mesi a 3 anni) si applica nel caso in cui il falso in bilancio riguardi le società che non possono fallire (quelle che non superano i limiti indicati dal secondo comma dell'articolo 1 della legge fallimentare). In questo caso, il reato è perseguibile a querela di parte (della società, dei soci, dei creditori o degli altri destinatari della comunicazione sociale) e non d'ufficio. Introducendo nel codice civile un nuovo articolo 2621-ter, la norma del ddl anticorruzione prevede, poi, una ipotesi di non punibilità per particolare tenuità del falso in bilancio. Toccherà il giudice a valutare l'entità dell'eventuale danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori.
LEGGI Il disegno di legge: cosa cambia
Nel pomeriggio, l'aula di Montecitorio ha approvato anche i primi tre articoli del ddl. Con il via libera all'articolo 1 - 291 i sì, 31 i voti contrari e 67 gli astenuti, tra cui i grillini - vengono aumentate le pene per chi commette reato contro la pubblica amministrazione. Il secondo articolo incassa il via libera con 303 voti favorevoli e 35 contrari: le nuove norme modificano l'articolo 165 del codice penale in materia di sospensione condizionale della pena. L'articolo 3 - 348 i voti a favore, 59 i contrari - amplia l'ambito di applicazione del reato di concussione.
Le parole del premier. Il disegno di legge anticorruzione determinerà "la sostanziale cancellazione della prescrizione, con questa norma non saranno possibili né la prescrizione né forme di patteggiamento". Così Matteo Renzi, in Veneto per le elezioni regionali del 31 maggio, aggiungendo: "Non voglio dire che noi siamo onesti e loro ladri ma noi i ladri li mandiamo a casa".
Il presidente dell'Anticorruzione. Poco prima, era stato il presidente dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone, a dire in un forum all'Ansa: "Serve una riforma complessiva della prescrizione e occorre una norma ad hoc per i reati di corruzione. I termini attuali sono inadeguati. La scelta è politica ma tornare a un regime vicino a quello precedente la ex Cirielli, sui 15-17 anni, credo sia congruo: oltre avrebbe poco senso. Dopo 18 anni punire un soggetto che ha commesso un reato tanto tempo prima non ha più senso".
"Credo - ha proseguito Cantone - che il ddl anticorruzione, che mi auguro sia approvato entro questa settimana, sia quanto di meglio possibile. Nessuna norma ha effetto salvifico e non credo nemmeno che le critiche della magistratura siano critiche distruttive: ci sono cose che possono essere migliorate".
"Abbiamo assoluta necessità - ha poi aggiunto - di fare promozione della cultura della legalità nel Paese: è un presupposto fondamentale. Bisogna far capire ai ragazzi che la corruzione non è un danno solo per le imprese ma per il loro futuro. Per troppo tempo è stato sottovalutato il cancro della corruzione. Non è vero che giovani sono disinteressati a questo tema, vanno solo motivati".
La discussione sul ddl era stata sospesa ieri sera: uno stop per consentire alle commissioni parlamentari di audire il ministero dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sulla recente sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni. Le votazioni sugli emendamenti - oltre cento - sono riprese stamani. Ieri, però, all'inizio del dibattito, il ministro della giustizia, Andrea Orlando, aveva chiesto che questi fossero ritirati perché l'orientamento della maggioranza e del governo è di approvare il testo così come uscito dal Senato, in modo che diventi legge a breve. Il voto finale è previsto per domani, venerdì 22 aprile (se non già stasera), dieci giorni prima delle elezioni regionali.
L'accordo di maggioranza. Un ddl che è già stato definito "blindato" ma che contempla una revisione al ribasso dei termini di prescrizione. L'intesa di maggioranza garantisce infatti il via libera definitivo al documento entro domani. Tuttavia, mette sotto osservazione il testo sulla prescrizione, ora in commissione Giustizia al Senato. Un tavolo tecnico si occuperà di una revisione dei meccanismi, per evitare l'effetto sommatoria tra quanto dispone il ddl corruzione e quanto prevede il ddl prescrizione. Il Pd ha incassato così il varo sicuro del disegno di legge che inasprisce le sanzioni sulla corruzione e reintroduce il falso in bilancio. Ma Area popolare (Ncd-Udc) ha portato a casa l'ammorbidimento della prescrizione. Gli alfaniani dunque a Montecitorio non faranno muro.
BLOG Milella: prescrizione sporca
L'accordo ruota attorno a un cardine: agire sull'articolo 161 del codice penale anziché sul 157. Tradotto: agire sui termini di interruzione e sospensione della prescrizione che via via si determinano nel corso di un procedimento, e non sul termine base su cui si calcola il tempo in cui un reato si prescrive. Per la corruzione, il termine base conteggiato a partire dalla pena massima è già aumentato per effetto del ddl anticorruzione che ha inasprito le pene. Il ddl prescrizione, ora oggetto di revisione, prevede però, per la corruzione, un ulteriore aumento della prescrizione pari alla metà della pena massima. Quota che non è piaciuta ad Ap, decisa a farla cadere. Il punto è per quale via e in che misura si debba allungare la prescrizione. E' questa misura che il tavolo tecnico dovrà stabilire.
Esulta il premier Matteo Renzi su Twitter:
"Una legge timida e senza coraggio" è il parere con cui invece i Cinque Stelle hanno motivato il loro no. Mentre il ministro Andrea Orlando ha twittato:
Soddisfatto anche il presidente del Senato Pietro Grasso:
Compiaciuta anche la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi:
Il ddl non ha convinto del tutto l'associazione Antimafia Libera che ha parlato di legge incompleta: "Una riforma che non poteva più attendere ma da completare: più nettezza per rescindere i legami tra mafia, corruzione e politica".
In mattinata l'aula di Montecitorio ha dato il via libera all'articolo 10 relativo al falso in bilancio. In base al testo approvato, conforme a quello licenziato dal Senato, se i fatti sono di lieve entità la pena va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni. La lieve entità viene valutata dal giudice, in base alla natura e alle dimensioni della società e alle modalità o gli effetti della condotta dolosa.
La stessa pena ridotta, (da 6 mesi a 3 anni) si applica nel caso in cui il falso in bilancio riguardi le società che non possono fallire (quelle che non superano i limiti indicati dal secondo comma dell'articolo 1 della legge fallimentare). In questo caso, il reato è perseguibile a querela di parte (della società, dei soci, dei creditori o degli altri destinatari della comunicazione sociale) e non d'ufficio. Introducendo nel codice civile un nuovo articolo 2621-ter, la norma del ddl anticorruzione prevede, poi, una ipotesi di non punibilità per particolare tenuità del falso in bilancio. Toccherà il giudice a valutare l'entità dell'eventuale danno cagionato alla società, ai soci o ai creditori.
LEGGI Il disegno di legge: cosa cambia
Nel pomeriggio, l'aula di Montecitorio ha approvato anche i primi tre articoli del ddl. Con il via libera all'articolo 1 - 291 i sì, 31 i voti contrari e 67 gli astenuti, tra cui i grillini - vengono aumentate le pene per chi commette reato contro la pubblica amministrazione. Il secondo articolo incassa il via libera con 303 voti favorevoli e 35 contrari: le nuove norme modificano l'articolo 165 del codice penale in materia di sospensione condizionale della pena. L'articolo 3 - 348 i voti a favore, 59 i contrari - amplia l'ambito di applicazione del reato di concussione.
Le parole del premier. Il disegno di legge anticorruzione determinerà "la sostanziale cancellazione della prescrizione, con questa norma non saranno possibili né la prescrizione né forme di patteggiamento". Così Matteo Renzi, in Veneto per le elezioni regionali del 31 maggio, aggiungendo: "Non voglio dire che noi siamo onesti e loro ladri ma noi i ladri li mandiamo a casa".
Il presidente dell'Anticorruzione. Poco prima, era stato il presidente dell'Anticorruzione, Raffaele Cantone, a dire in un forum all'Ansa: "Serve una riforma complessiva della prescrizione e occorre una norma ad hoc per i reati di corruzione. I termini attuali sono inadeguati. La scelta è politica ma tornare a un regime vicino a quello precedente la ex Cirielli, sui 15-17 anni, credo sia congruo: oltre avrebbe poco senso. Dopo 18 anni punire un soggetto che ha commesso un reato tanto tempo prima non ha più senso".
"Credo - ha proseguito Cantone - che il ddl anticorruzione, che mi auguro sia approvato entro questa settimana, sia quanto di meglio possibile. Nessuna norma ha effetto salvifico e non credo nemmeno che le critiche della magistratura siano critiche distruttive: ci sono cose che possono essere migliorate".
"Abbiamo assoluta necessità - ha poi aggiunto - di fare promozione della cultura della legalità nel Paese: è un presupposto fondamentale. Bisogna far capire ai ragazzi che la corruzione non è un danno solo per le imprese ma per il loro futuro. Per troppo tempo è stato sottovalutato il cancro della corruzione. Non è vero che giovani sono disinteressati a questo tema, vanno solo motivati".
La discussione sul ddl era stata sospesa ieri sera: uno stop per consentire alle commissioni parlamentari di audire il ministero dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sulla recente sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni. Le votazioni sugli emendamenti - oltre cento - sono riprese stamani. Ieri, però, all'inizio del dibattito, il ministro della giustizia, Andrea Orlando, aveva chiesto che questi fossero ritirati perché l'orientamento della maggioranza e del governo è di approvare il testo così come uscito dal Senato, in modo che diventi legge a breve. Il voto finale è previsto per domani, venerdì 22 aprile (se non già stasera), dieci giorni prima delle elezioni regionali.
L'accordo di maggioranza. Un ddl che è già stato definito "blindato" ma che contempla una revisione al ribasso dei termini di prescrizione. L'intesa di maggioranza garantisce infatti il via libera definitivo al documento entro domani. Tuttavia, mette sotto osservazione il testo sulla prescrizione, ora in commissione Giustizia al Senato. Un tavolo tecnico si occuperà di una revisione dei meccanismi, per evitare l'effetto sommatoria tra quanto dispone il ddl corruzione e quanto prevede il ddl prescrizione. Il Pd ha incassato così il varo sicuro del disegno di legge che inasprisce le sanzioni sulla corruzione e reintroduce il falso in bilancio. Ma Area popolare (Ncd-Udc) ha portato a casa l'ammorbidimento della prescrizione. Gli alfaniani dunque a Montecitorio non faranno muro.
BLOG Milella: prescrizione sporca
L'accordo ruota attorno a un cardine: agire sull'articolo 161 del codice penale anziché sul 157. Tradotto: agire sui termini di interruzione e sospensione della prescrizione che via via si determinano nel corso di un procedimento, e non sul termine base su cui si calcola il tempo in cui un reato si prescrive. Per la corruzione, il termine base conteggiato a partire dalla pena massima è già aumentato per effetto del ddl anticorruzione che ha inasprito le pene. Il ddl prescrizione, ora oggetto di revisione, prevede però, per la corruzione, un ulteriore aumento della prescrizione pari alla metà della pena massima. Quota che non è piaciuta ad Ap, decisa a farla cadere. Il punto è per quale via e in che misura si debba allungare la prescrizione. E' questa misura che il tavolo tecnico dovrà stabilire.
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