Pensioni, l'Italia spende 4 volte di più che per la scuola
Siamo al penultimo posto in Europa per investimenti nell'istruzione
Roma, 23 mag. (askanews) - L'Italia ha la spesa pensionistica più elevata d'Europa (il 16,8% del Pil pari a poco meno di 270 miliardi di euro all'anno), mentre è al penultimo posto negli investimenti per l'istruzione (il 4,1% del Pil, che equivale a 65,5 miliardi di euro all'anno). In questo settore solo la Spagna presenta uno score peggiore dell'Italia (4% del Pil). E' quanto rileva uno studio della Cgia di Mestre. La spesa pensionistica italiana è dunque 4 volte superiore a quella scolastica. Nessun altro Paese dell'area dell'euro presenta uno squilibrio così evidente. Nell'area Ue, le pensioni costano mediamente solo 2,6 volte l'istruzione, in Francia 2,7 volte, mentre in Germania 2,5. In Italia tra il 2003 e il 2013 la spesa pensionistica sul Pil è aumentata di 2,6 punti percentuali, attestandosi a quota 16,8 per cento: è il record europeo, con oltre 4 punti percentuali in più della media registrata nell'area dell'euro. In termini assoluti il costo per le nostre casse pubbliche nel 2013 è stato di 269,89 miliardi di euro. In Italia ci sono circa 16 milioni e mezzo di pensionati, contro i 18,4 milioni presenti in Francia e i 23,5 residenti in Germania. Tuttavia, se rapportiamo il numero di pensionati al numero di occupati, il nostro Paese presenta l'incidenza più elevata di tutta l'Europa: 74,3 per cento. A fronte di una media continentale del 63,8 per cento, in Francia il dato si attesta al 72,4 per cento e in Germania al 61,6 per cento. Sempre tra il 2003 e il 2013, la spesa per la scuola è scesa dello 0,5 per cento. Solo l'Estonia ha tagliato più di noi (0,6 per cento del Pil). In valore assoluto investiamo 65,5 miliardi di euro all'anno che corrispondono al 4,1 per cento del Pil. Come dicevamo più sopra, solo la Spagna presenta un risultato peggiore del nostro (4 per cento), mentre la media dell'area dell'euro si attesta al 4,8 per cento. Il Paese che spende di più è il Portogallo (6,8 per cento del Pil), mentre la Francia investe il 5,5 per cento e la Germania il 4,3 per cento del Pil. Int
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