giovedì 21 maggio 2015

Dopo venti anni di governo Lega Nord e Berlusconi senza alcuna legge oggi finalmente ne abbiamo una. E i sindacati non sono contenti. Per loro erano meglio Bossi Salvini e Berlusconi

Il Ddl anticorruzione è legge. Ritorna il delitto di falso in bilancio

21/05/2015 - di 

La Camera da' il via libera definitivo alla legge. Previsto un aumento delle pene per i reati di mafia e per la corruzione. Renzi: «chi ruba dovrà restituire interamente il maltolto»


Il disegno di legge sull’anticorruzione è una legge dello Stato. Il provvedimento è stato approvato definitivamente dalla Camera con 280 voti a favore, 53 contrari e 11 astenuti. Hanno votato si PdSelScelta Civica, Area Popolare e gli ex grillini di Alternativa Libera mentre Forza Italia e Movimento 5 stelle hanno optato per il no. La Lega si è astenuta. Entusiasta il ministro della Giustizia, Andrea Orlando: «È una legge importantissima per il paese, una legge che dà strumenti più forti per contrastare la corruzione e le mafie».
Il Ddl anticorruzione è legge. Ritorna il delitto di falso in bilancio
ANSA/GIORGIO ONORATI

ANTICORRUZIONE, COME AUMENTANO LE PENE -

Il provvedimento porta con sé alcune importanti novità. Aumentano le pene detentive per i principali reati contro la Pubblica Amministrazione ma sono previsti anche sconti di pena per pentiti e collaboratori. La corruzione propria condotta da pubblici ufficiali viene punita con una pena da sei a 10 anni di reclusione. Se la corruzione è per induzione, la pena va da sei anni a 10 anni e sei mesi. La corruzione in atti giudiziari costa da 6 a 12 anni. I corrotti vengono allontanati dai contratti della Pubblica Amministrazione per 5 anni e il patteggiamento sarà condizionato alla restituzione del prezzo o del profitto del reato. Vengono inasprite le pene per coloro che si macchiano di associazione di stampo mafioso, da 10 a 15 anni contro il passato che prevedeva una pena compresa tra 7 e 12 anni. Pene più severe anche per i boss alla guida del sodalizio mafioso. Si va da 12 a 18 anni contro il passato che prevedeva una pesa compresa tra 9 e 14 anni. Se l’associazione è armata la pena della reclusione è aggravata: si va da 12 a 20 anni. Per i “boss” la pena va dai 15 ai 26 anni. Il Presidente dell’Autorità Anticorruzione dovrà essere informato dal Pubblico ministero che procede per corruzione, concussione ma anche turbata libertà dell’asta pubblica e traffico di influenze.

ANTICORRUZIONE, TORNA IL FALSO IN BILANCIO -

L’articolo 2621 del codice civile viene riformato con il ritorno del delitto del falso in bilancio: gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori, i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, previste dalla legge, consapevolmente espongono fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale la stessa appartiene, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore, sono puniti con la pena della reclusione da uno a cinque anni. La medesima pena si applica se le falsità o le omissioni riguardano beni posseduti o amministrati dalla società per conto di terzi.

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COME CAMBIA L’ARTICOLO 2622 DEL CODICE CIVILE -

L’articolo 2622 del codice civile che riguarda le società quotate in Borsa è riformato:
gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori di società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o di altro Paese dell’Unione europea, i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico consapevolmente espongono fatti materiali non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione e’ imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società o del gruppo al quale la stessa appartiene, in modo concreta-mente idoneo ad indurre altri in errore, sono puniti con la pena della reclusione da tre a otto anni.
Alle società indicate nel comma precedente sono equiparate:
1) le società emittenti strumenti finanziari per i quali è stata presentata una richiesta di ammissione alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o di altro Paese dell’Unione europea
2) le società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un sistema multilaterale di negoziazione italiano
3) le società che controllano società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o di altro Paese dell’Unione europea
4) le società che fanno appello al pubblico risparmio o che comunque lo gestiscono. Le disposizioni di cui ai commi precedenti si applicano anche se le falsità o le omissioni riguardano beni posseduti o amministrati dalla societa’ per conto di terzi.
Il testo prevede multe più salate per le società quotate: va da 400 a 600 quote.Per le non quotate la multa e’ minimo di 200 e massimo di 400 quote azionarie. La sanzione va da 100 a 200 quote anche per le società non quotate in caso di lieve entità del fatto.
IL MINISTRO ORLANDO: «RAGGIUNTO L’OBIETTIVO»
Il ministro della giustizia Andrea Orlando plaude all’approvazione del ddl anticorruzione: «Sono stati sconfitti quanti scommettevano che non sarebbe stato raggiunto l’obiettivo. Corrotti e corruttori tradiscono il Paese. La nuova legge anti-corruzione da oggi rende più forte l’Italia. Il Governo mantiene gli impegni. Abbiamo smentito tutti quelli che scommettevano sul fatto che questi obiettivi erano annunciati ma non sarebbero mai stati raggiunti. Una legge importantissima per il Paese che dà strumenti più forti per contrastare la corruzione e le mafie. Il falso in bilancio torna ad essere reato, punito con sanzioni severe e ci sono anche altri strumenti per smantellare i fenomeni corruttivi. In Italia avevamo una buona struttura per la prevenzione che ci è stata consegnata dalla legge Severino ma con alcuni limiti che quella legge aveva invece sul fronte della repressione penale».

RENZI: «CHI RUBA DEVE RESTITUIRE IL MALTOLTO»

Gioisce anche Matteo Renzi che su Facebook celebra il successo dell’esecutivo con l’approvazione del Ddl anticorruzione: «Anticorruzione e falso in bilancio sono legge. Quasi nessuno ci credeva. Noi sì. Questo paese lo cambiamo, costi quel che costi. #lavoltabuona. Da oggi non solo pene più severe per i reati di corruzione, concussione e peculato, come da anni il Paese chiedeva, ma soprattutto chi ruba dovrà restituire interamente il maltolto. Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto. Finalmente il falso in bilancio torna a essere un reato penalmente perseguibile, come in ogni Paese che si rispetti. E noi per questo Paese vogliamo avere davvero rispetto, per questo ci siamo impegnati per far si’ che i furbetti non l’abbiano più vinta, perché quel tempo è finito».

LA SODDISFAZIONE DI RAFFAELE CANTONE -

Celebra l’approvazione del Ddl anticorruzione anche Raffaele Cantone su Tw

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