Salvini choc: "I campi rom? Vanno rasi al suolo". Boldrini: "Inquietante"
Matteo Salvini (Foto Infophoto)
Articolo pubblicato il: 08/04/2015
"Un preavviso di sfratto di sei mesi, poi raderei al suolo i campi Rom". Matteo Salvini, intervenendo a 'Mattino 5' spiega cosa farebbe al posto di Alfano e Renzi. In quei sei mesi "i rom, come tutti gli altri cittadini, si organizzano: comprano o affittano casa", dice ancora il segretario della Lega.
Scoppia la polemica - Per i rom va "superata la dimensione del campo" ma il "verbo radere" utilizzato dal segretario della Lega "lo trovo inquietante", dice presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenuta alla presentezione del primo rapporto nazionale sulla condizione di rom e sinti in Italia presentato oggi a Roma dall'Associazione 21 luglio , in occasione della Giornata internazionale dei rom e dei sinti. "Ritengo che i campi -spiega- non debbano essere mantenuti, ma se non ci sono i campi ci devono essere soluzioni abitative alternative. Quindi siamo d'accordo sul fatto che non ci debbano essere i campi, ma non perché questo significa annientare chi vi abita, ma questo deve significare far seguire una politica abitativa che sia come per tutti gli altri, né più né meno, con pari opportunità".
Non tarda la replica del segretario della Lega: "Inquietante è che la Boldrini faccia la presidente della Camera", dice Savini "stupito dallo stupore dei giornali per quanto ho detto questa mattina. È' una cosa - aggiunge - che dico da tempo". I campi rom "andrebbero rasi al suolo, svuotati, liberati, garantendo a tutti diritti e doveri. Può inquietare la signora Boldrini - rincara la dose Salvini- ma sono sicuro che raccolga il consenso del 95% della gente di buon senso compresi i rom per bene che pagano le tasse". Ma la Cei bolla come insensata e ignorante la frase del leader del Carroccio: Salvin i, sostenendo che raderebbe al suolo i campi Rom con le ruspe si è reso protagonista di una battuta "da ignorante, di enorme insensatezza", dice Monsignor Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Cei .
"Nella Giornata Internazionale dei Rom - afferma all'Adnkronos il sacerdote tra i massimi artefici dell’impegno della Chiesa in favore dei diritti di emigranti e rifugiati - il pensiero dovrebbe andare ai 170 mila, di cui 40 mila ancora nei campi, che vivono nel nostro Paese ma che non sono ancora riconosciuti come minoranza". L'attenzione dovrebbe essere rivolta a "superare i campi rom, non certo radendoli al suolo, ma con un percorso di integrazione e di accompagnamento per chi ancora ci vive". Ecco perché le parole di Salvini, per mons. Perego sono indice di "ignoranza. Salvini - dice il presule - ha detto una cosa insensata. La politica deve essere costruzione non demolizione". Frasi di questa fatta, aggiunge Perego, "denotano una non conoscenza della situazione. La Lega continua ad affrontare temi tanto urgenti e importanti affidandosi alla demagogia".
Intanto non manca chi, fra i rom, ritiene i campi profughi dei lager, come è il caso del docente rom italiano Alexian Santino Spinelli. E chi pensa, come l'operatore sociale rom Emil Costache, che i campi non dovevano mai essere costruiti.
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