Invia per email
Stampa
Raffaella Paita, 40 anni, renziana, assessore regionale alle infrastrutture, vince le primarie del centrosinistra in Liguria per la successione a Claudio Burlando nelle prossime elezioni regionali, ma nel partito la spaccatura è totale ed è caos. Il suo avversario, Sergio Cofferati ha infatti annunciato di "non riconoscere " i risultati e ha paventato "l'interesse della Procura" dopo gli esposti che verranno presentati per un presunto "inquinamento" del voto dopo numerosi fatti registrati oggi.
La Paita ha vinto  affermandosi su tre province - La Spezia, Imperia e Savona - e batte con circa 4300 suffragi di scarto Sergio Cofferati che resiste su Genova e Tigullio.Il risultato complessivo delle Primarie vede Sergio Cofferati fermarsi a 24.827 voti rispetto ai 28.916 della Paita, che ha stravinto nelle tre province liguri. Il terzo candidato, Massimiliano Tovo del Centro democratico si è fermato a 687 voti.

"Ho vinto in 3 Province su 4 con uno scarto enorme, adesso lavorerò per l'unità del Pd e per affrontare al meglio la sfida delle regionali, saranno anni rock". Così Raffaella Paita commenta la vittoria alle primarie del centrosinistra in Liguria per la scelta del candidato alla presidenza della Regione.

Cofferati respinge il risultato.
 Il suo avversario ha dichiarato di "non riconoscere" il risultato delle Primarie  "aspetto il pronunciamento della Commissione di garanzia su tutti gli elementi di irregolarità che sono stati segnalati. So anche che sono stati valutati, da parte di altri e non da me, eventuali esposti alla Procura della Repubblica: sono materie sensibili, dal voto di scambio all'uso di strumenti lesivi della privacy. Io non sono a conoscenza degli elementi specifici".
 Cofferati, che ha ringraziato tutti coloro che lo hanno votato, ha poi aggiunto che "c'è stato un livello alto e importante di partecipazione da parte dei cittadini liguri e - ha sottolineato - non solo. Quando le persone vanno a votare è sempre un elemento positivo. Ma - ha proseguito - devo dire con tutta franchezza che non considero per nulla concluse queste primarie" perchè "non riconosco il risultato: ci sono moltissime segnalazioni di irregolarità di varia natura. Per questo chiedo che la Commissione di garanzia esamini tutte le segnalazioni che le sono arrivate e che riguardano sia la partecipazione di elementi di centrodestra sia il voto da parte di intere comunità straniere. Quando la Commissione di garanzia avrà completato la verifica dei risultati e si sarà pronunciata sulle indicazioni di irregolarità, allora avremo un quadro ultimativo che comenterò in maniera definitiva. Ora non sono affatto definitivi. Aggiungo che, nelle indicazioni fornite, compaiono addirittura alcune ipotesi di un possibile intervento della Procura della Repubblica. Vedremo quali saranno i tempi di accertamento e solo alla fine avrete il mio parere ultimativo.
Credo che sia giusto fare così nel pieno rispetto delle persone. Penso - ha proseguito Cofferati - che un partito debba avere come obiettivo non solo un progetto ma anche la buona politica e quanto accaduto oggi non è riconducibile alla mia idea di buona politica. E' molto importante il giudizio sulle modalità con cui questa partecipazione si è manifestata. Ne riparleremo - ha concluso - quando la Commissione di garanzia avrà fatto suo lavoro".



Paita: ci vuole compattezza, si facciano controlli.
 Raffaella Paita, arrivando nella sede del Pd genovese ha ringraziato tutti gli elettori e i volontari dell'organizzazione. In merito alle accuse di Cofferati sulle irregolarità, ha risposto che è corretto effettiare tutti i controlli, ma che di fronte a quattromila voti di distacco non ci sarebbero spazi per una revisione del risultato. Si è invece rivolta a Cofferati chiedendo il suo appoggio e ribadendo la necessità di una "compattezza" di tutto il partito.


I risultati.
 Lo scarto con cui Paita si è imposta su Cofferati è di 4300 voti. A parte Genova e provincia, "la vittoria è schiacciante in tutta la regione. Genova rimane la roccaforte un pò meno rock", ha detto Simone Regazzoni, portavoce di Paita. Regazzoni ha ribadito "l'impegno a lavorare tutti insieme", sottolineando anche che "la grande affluenza alle urne ha dato ragione a chi in questi mesi ha sostenuto strenuamente la necessità che il Pd restasse aperto al proprio popolo".
A La Spezia  Raffaella Paita ha avuto 9713 voti contro i 4612 di Cofferati e gli 88 di Tovo. Paita prevale anche in provincia di Imperia con 3156 voti, Sergio Cofferati è stato votato da 2260 persone e Massimiliano Tovo da 4. Anche nel savonese Paita prevale con 7583 voti , rispetto ai 3519 di Cofferati e i 91 di Tovo. Particolari i risultati di Pietra Ligure (con 800 voti di differenza) e di Albenga (con 1200 suffragi in più per la Paita)
  Diversamente da quanto si teneva, c'è stata una fortissima affluenza in tutti e 300 i seggi allestiti in Liguria, con un ttale di circa 55 mila votanti.

Cinesi a La Spezia e il caso Albenga. E' stata bufera per tutta la giornata sui cosiddetti "rischi di inquinamento" da parte di elettori di centrodestra e da parte di persone , soprattutto gruppi di stranieri, in qualche caso contestati per aver fotografato il voto, come a La Spezia - dove si è registrata una massiccia presenza di cinesi - o ad Albenga, dove le contestazioni sul voto hanno riguardato nordafricani. Nella città del ponente  su circa 1500 votanti, 1300 sono stati i voti per Raffaella Paita e 200 per Sergio Cofferati. Testimoni parlano di numerosi immigrati, in particolare marocchini, che avrebbero ricevuto i due euro per votare. Il risultato di Albenga pesa molto nell'assegnazione della vittoria. "Se quanto descritto è vero, il voto di quel seggio va annullato", ha detto il segretario del Pd di Genova Alessandro Terrile.
Tutti elementi che alimentano ancora di più le durissime polemiche dei giorni scorsi e che segnalano una spaccatura nel Pd ligure con riflessi anche sulla situazione nazionale.

Giovane e donna.  Ha lanciato la sua corsa verso le primarie molti mesi fa Raffaella Paita, assessore alle infrastrutture e alla protezione civile della regione Liguria dove è approdata nel 2010. Paita ha infatti annunciato la sua decisione di 'correre' lo scorso marzo.
Nata a La Spezia il 23 novembre 1974, Paita è giornalista pubblicista, nel 2007, è stata nominata assessore nella squadra del sindaco Massimo Federici. Nel dicembre 2013 è entrata nella Direzione nazionale del Partito Democratico a seguito dell'elezione a segretario nazionale Pd di Matteo Renzi.
Ha puntato la sua campagna elettorale sul cambio generazionale e sulla sua conoscenza del territorio. Se dopo le primarie uscisse vincente alle urne diventerebbe il primo governatore donna della Liguria. Sostenuta dal presidente uscente Claudio Burlando, ha avuto l'endorsement del ministro della Difesa Roberta Pinotti, genovese.


 L'attacco di Cofferati.  Cofferati già in tarda mattinata si era espresso criticamente sul cosiddetto inquinamento delle primarie.  "è in atto un aumento positivo di partecipazione al voto delle Primarie che ha purtroppo come contraltare la crescita di segnalazioni di forti irregolarità, che riguardano in particolare una presenza assolutamente anomala ed organizzata di intere comunità straniere sia a levante sia a ponente e nelle ultime ore in alcuni seggi di Genova. A questo si aggiunge il voto diffuso di riconosciuti esponenti del centro destra ligure. Tutti questi casi - conclude - verranno segnalati in dettaglio alla Commissione di Garanzia e alla Segreteria nazionale" del Pd.

La risposta della Paita.  "La comunità marocchina nel seggio di Migliarina mi risulta, almeno da quanto si dice, che abbia votato Cofferati, e su imput della Cgil. Non se se sia vero, ma in ogni caso non ci vedo niente di male. Io sono per l'integrazione, trovo normale che anche comunità di stranieri partecipino alle nostre votazioni. Mi stupisco che un uomo che si dice di sinistra, come Cofferati, sia di parere contrario". Così Raffaella Paita, candidata alle primarie liguri del Pd, risponde alle accuse di Cofferati che denuncia un inquinamento del voto attraverso l'utilizzo di gruppi etnici organizzati.

I centristi: "sconcertante carnevalata".  "Le notizie che arrivano dai seggi delle primarie del centrosinistra in Liguria sono sconcertanti". E' quanto afferma Angelo Sanza, responsabile dell'ufficio di presidenza nazionale di Centro Democratico, che candida Massimiliano Tovo alle primarie liguri per il candidato alla presidenza della Regione Liguria.
"Tra file di cinesi e marocchini, persone che chiedono agli imbarazzati scrutatori dove possono ritirare il compenso che gli è stato promesso per il voto, noti esponenti del centrodestra ai seggi, viene da chiedersi con quale coraggio si continuino a demonizzare le preferenze visto che durante le elezioni politiche esistono controlli e garanzie che non sono nemmeno lontanamente paragonabili ai controlli fai da te delle primarie", ha sottolineato Sanza. "Ma davvero - ha concluso - dopo gli scandali che hanno riguardato tutte le regioni, vogliamo continuare ad affidare la scelta dei governatori delle regioni stesse a carnevalate come quella in corso in Liguria?".

Fotografie e documenti. A La Spezia un caso è sorto per una fotografia scattata con un cellulare nel seggio; sospese le operazioni di voto, che poi sono riprese. Fatti analoghi sono registrati ad Albenga, nell'imperiese alcuni nordafricani sprovvisti di documenti sono stati allontanato dai seggi - altri, con tutte le carte in regola, hanno potuto votare - e a Genova risultano presenze di rom dei campi nomadi della Valpolcevera nei seggi di Bolzaneto e Certosa. Una situazione su cui i vertici del Pd genovese e ligure stanno assumendo informazioni per meglio valutare eventuali interventi.
Tensione altissima anche nel giorno del voto, quindi, dopo che le ultime settimane sono trascorse in un crescendo da resa dei conti tra renziani e minoranza dem. E soprattutto ha alzato i toni dello scontro l'annuncio di Ncd di appoggiare Raffaella Paita.