Terroristi alla frontiera. Due jihadisti belgi fermati al confine con l’Italia. Erano in fuga dopo il blitz in Belgio
Tutta Europa è in allerta terrorismo. Anche l’Italia non può assolutamente dormire sonni tranquilli. E sì, perché due sospetti terroristi legati alla cellula jihadista belga di Verviers sono stati arrestati in Francia al valico di frontiera del Frejus. Tutto questo mentre si apprestavano a entrare in Italia. I due erano fuggiti dal Belgio dopo il blitz delle forze di sicurezza a Verviers. In Francia, invece, il principale complice di Amedy Coulibaly, quello che gli ha fornito “il più rilevante supporto logistico” e in particolare l’auto su cui viaggiava prima della sparatoria a Montrouge, è stato arrestato a Parigi nell’ambito di una maxi operazione della polizia transalpina. In tutto, dopo l’operazione in Belgio, due perquisizioni e circa 12 fermi sono stati compiuti dalle forze dell’ordine nella banlieue di Parigi in relazione agli attentati terroristici della settimana scorsa.
Sempre alle porte di Parigi, a Colombes, un uomo armato è entrato in un ufficio postale ed ha preso degli ostaggi. In seguito si è arreso e sembra che il caso non sarebbe apparentemente legato a terrorismo. Oltre 200 agenti della polizia tedesca hanno effettuato un raid contro sospette cellule islamiste a Berlino, arrestando due persone. Fra loro il presunto leader di un gruppo che stava pianificando un attentato in Siria. Si tratta di un 41enne di origine turche, sospettato di guidare “una cellula di jiahdisti formata da turchi e russi dalla Cecenia e da Daghestan”, ha riferito la polizia aggiungendo “che non c’è alcun indizio che il gruppo stesse preparando una attacco in Germania”.
Sempre alle porte di Parigi, a Colombes, un uomo armato è entrato in un ufficio postale ed ha preso degli ostaggi. In seguito si è arreso e sembra che il caso non sarebbe apparentemente legato a terrorismo. Oltre 200 agenti della polizia tedesca hanno effettuato un raid contro sospette cellule islamiste a Berlino, arrestando due persone. Fra loro il presunto leader di un gruppo che stava pianificando un attentato in Siria. Si tratta di un 41enne di origine turche, sospettato di guidare “una cellula di jiahdisti formata da turchi e russi dalla Cecenia e da Daghestan”, ha riferito la polizia aggiungendo “che non c’è alcun indizio che il gruppo stesse preparando una attacco in Germania”.
IN BELGIO
Anche in Belgio rimane alta l’allerta anti-terrorismo all’indomani dall’operazione di polizia a Verviers, città al confine con la Germania, nella quale due giorni fa sono stati uccisi due sospetti jihadisti. I due, probabilmente di origine cecena, erano appena rientrati dalla Siria e si apprestavano a compiere attacchi contro la polizia belga. Un terzo sospettato è stato arrestato dopo essere rimasto ferito nel corso del raid. Durante l’operazione anti terrorismo, la procura ha arrestato 15 persone: 13 in Belgio e due in Francia. Dopo l’operazione, il procuratore Eric Van Der Sypt ha riferito che l’allerta è stata innalzata a livello tre, il secondo più alto. Secondo il sito online di informazione La derniere heure, il gruppo di estremisti voleva rapire e decapitare una personalità, probabilmente una personalità di spicco o un alto funzionario di polizia. Il loro obiettivo, azzarda il giornale in base alle sue fonti, era il nuovo edificio della polizia federale a Bruxelles. Intanto anche il premier francese, Manuel Valls, ha segnalato che “la minaccia” di altri attentati terroristici in Francia “non è mai stata così forte ed è ben lontana dall’essere finita. Lo Stato islamico potrebbe effettuati attentati in Europa”. Valls, inoltre, ha precisato che non c’è alcun “legame diretto” tra la strage di Parigi del 7 gennaio scorso e gli attentati sventati in Belgio. Comunque sia, l’allarme terrorismo è al centro dell’agenda dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, che ne discuteranno lunedì prossimo a Bruxelles nella loro consueta riunione mensile: prevenzione contro i cosiddetti “foreign fighters”, contrasto alla radicalizzazione dell’opinione pubblica, le crisi regionali che “alimentano questo fenomeno” come in particolare Siria, Iraq, Libia, Yemen e i territori nei quali opera Boko Haram in Africa Occidentale. Il tema sarà approfondito il 9 febbraio, prima del summit Ue del 12.
Anche in Belgio rimane alta l’allerta anti-terrorismo all’indomani dall’operazione di polizia a Verviers, città al confine con la Germania, nella quale due giorni fa sono stati uccisi due sospetti jihadisti. I due, probabilmente di origine cecena, erano appena rientrati dalla Siria e si apprestavano a compiere attacchi contro la polizia belga. Un terzo sospettato è stato arrestato dopo essere rimasto ferito nel corso del raid. Durante l’operazione anti terrorismo, la procura ha arrestato 15 persone: 13 in Belgio e due in Francia. Dopo l’operazione, il procuratore Eric Van Der Sypt ha riferito che l’allerta è stata innalzata a livello tre, il secondo più alto. Secondo il sito online di informazione La derniere heure, il gruppo di estremisti voleva rapire e decapitare una personalità, probabilmente una personalità di spicco o un alto funzionario di polizia. Il loro obiettivo, azzarda il giornale in base alle sue fonti, era il nuovo edificio della polizia federale a Bruxelles. Intanto anche il premier francese, Manuel Valls, ha segnalato che “la minaccia” di altri attentati terroristici in Francia “non è mai stata così forte ed è ben lontana dall’essere finita. Lo Stato islamico potrebbe effettuati attentati in Europa”. Valls, inoltre, ha precisato che non c’è alcun “legame diretto” tra la strage di Parigi del 7 gennaio scorso e gli attentati sventati in Belgio. Comunque sia, l’allarme terrorismo è al centro dell’agenda dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, che ne discuteranno lunedì prossimo a Bruxelles nella loro consueta riunione mensile: prevenzione contro i cosiddetti “foreign fighters”, contrasto alla radicalizzazione dell’opinione pubblica, le crisi regionali che “alimentano questo fenomeno” come in particolare Siria, Iraq, Libia, Yemen e i territori nei quali opera Boko Haram in Africa Occidentale. Il tema sarà approfondito il 9 febbraio, prima del summit Ue del 12.
ALTA TENSIONE
Ma anche fuori dall’Europa la tensione è alle stelle: un fotografo pachistano è infatti rimasto ferito in modo grave durante scontri a Karachi fra manifestanti che protestavano per la pubblicazione da parte di Charlie Hebdo di vignette satiriche su Maometto.
Ma anche fuori dall’Europa la tensione è alle stelle: un fotografo pachistano è infatti rimasto ferito in modo grave durante scontri a Karachi fra manifestanti che protestavano per la pubblicazione da parte di Charlie Hebdo di vignette satiriche su Maometto.
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