Viadotto crollato, l’Anas va in tilt. Salta la prima testa, ma sulle nomine la società fa un pasticcio incredibile
di Stefano Sansonetti
Un pasticcio più unico che raro, destinato a entrare nella storia della pubblica amministrazione italiana. Per lavare l’onta di quella rampa d’accesso al viadotto siciliano clamorosamente “spaccatosi” alla vigilia di Capodanno, dopo pochi giorni dall’inaugurazione, l’Anas ne ha combinata una davvero grossa. Il presidente del consiglio, Matteo Renzi, dopo le immagini del cedimento che hanno fatto il giro di televisioni, giornali e web, aveva chiesto l’individuazione immediata dei responsabili. E così il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, è passato all’azione. Il 15 gennaio ha predisposto la rimozione di un funzionario finora responsabile dell’Area progettazione e nuove costruzioni della direzione regionale per la Sicilia e ha nominato al suo posto un altro funzionario proveniente dall’Abruzzo. A quanto pare, però, dopo sole 24 ore dalla firma del relativo ordine di servizio, la società stessa dice che il documento è da considerare “superato”. E afferma di voler puntare su nomi differenti. Ma come è possibile una cosa del genere, su una vicenda così delicata?
IL FATTO
La storia, che La Notizia è in grado di documentare, è la seguente. Con un ordine di servizio firmato da Ciucci il 15 gennaio viene di fatto trovato un responsabile (o forse un capro espiatorio) per la “dolorosa” vicenda del cedimento della rampa d’accesso al viadotto Scorciavacche, lungo la statale 121 Palermo-Agrigento. Si tratta di Claudio Bucci, fino a qui responsabile dell’Area progettazione e nuove costruzioni della direzione Anas in Sicilia. Al suo posto, scrive Ciucci nell’ordine di servizio, viene nominato Sergio Lagrotteria, finora capo della stessa Area nell’ambito del Compartimento viabilità per l’Abruzzo. Ieri la società pubblica, contattata da La Notizia, ha però fornito attraverso un’e-mail una versione differente, spiegando che l’interim dell’Area progettazione e nuove costruzioni in Sicilia è stato affidato a Salvatore Tonti, il grande capo dell’Anas nell’isola. In più la società ha precisato che in relazione ai lavori di ammodernamento del tratto Palermo-Lercara Friddi, lungo il quale c’è l’ormai famoso viadotto, a breve sarà nominato Domenico Renda, un altro funzionario dell’Anas in Sicilia. La versione, però, parrebbe cozzare con l’ordine di servizio del 15 gennaio che nomina soltanto Lagrotteria, di cui La Notizia è in possesso. Interpellata telefonicamente su quella che sembrerebbe come minimo un’anomalia, l’Anas ha fatto sapere che quell’ordine di servizio, predisposto soltanto 24 ore prima, può considerarsi “superato”. Ma come è possibile?
La storia, che La Notizia è in grado di documentare, è la seguente. Con un ordine di servizio firmato da Ciucci il 15 gennaio viene di fatto trovato un responsabile (o forse un capro espiatorio) per la “dolorosa” vicenda del cedimento della rampa d’accesso al viadotto Scorciavacche, lungo la statale 121 Palermo-Agrigento. Si tratta di Claudio Bucci, fino a qui responsabile dell’Area progettazione e nuove costruzioni della direzione Anas in Sicilia. Al suo posto, scrive Ciucci nell’ordine di servizio, viene nominato Sergio Lagrotteria, finora capo della stessa Area nell’ambito del Compartimento viabilità per l’Abruzzo. Ieri la società pubblica, contattata da La Notizia, ha però fornito attraverso un’e-mail una versione differente, spiegando che l’interim dell’Area progettazione e nuove costruzioni in Sicilia è stato affidato a Salvatore Tonti, il grande capo dell’Anas nell’isola. In più la società ha precisato che in relazione ai lavori di ammodernamento del tratto Palermo-Lercara Friddi, lungo il quale c’è l’ormai famoso viadotto, a breve sarà nominato Domenico Renda, un altro funzionario dell’Anas in Sicilia. La versione, però, parrebbe cozzare con l’ordine di servizio del 15 gennaio che nomina soltanto Lagrotteria, di cui La Notizia è in possesso. Interpellata telefonicamente su quella che sembrerebbe come minimo un’anomalia, l’Anas ha fatto sapere che quell’ordine di servizio, predisposto soltanto 24 ore prima, può considerarsi “superato”. Ma come è possibile?
IL GIALLO
A quanto pare potrebbe aver pesato il fatto che nel passato di Lagrotteria c’è una disavventura giudiziaria. Nel 2010, per fatti risalenti a quando svolgeva un’altra attività, ossia era Magistrato per il Po, è stato condannato per tangenti dal tribunale di Padova in relazione a una serie di lavori su argini e letti dei corsi d’acqua. Poi però, come confermato dall’Anas, è stato assolto nel 2011 dalla Corte d’appello. Fino al 15 gennaio, data in cui Ciucci firma l’ordine di servizio che nomina Lagrotteria in Sicilia, evidentemente la vicenda giudiziaria non era considerata “ostativa”. Dopodiché ieri, nello stesso giorno in cui La Notizia ha chiesto all’Anas di conoscere la posizione giudiziaria di Lagrotteria, la società di Ciucci ha fatto sapere che il documento che solo 24 ore prima attivava la sua nomina può considerarsi “superato”. Non c’è che dire, proprio un esempio di funzionamento da manuale della pubblica amministrazione. Formalmente la procedura di nomina lanciata dall’Anas nell’ordine di servizio è ancora in piedi, ma è chiaro che la riposta data dalla società pubblica pare archiviare la scelta inizialmente caduta su Lagrotteria. Insomma, per trovare il responsabile evocato da Renzi, l’Anas ha combinato un enorme pasticcio. Che poi un altro ordine di servizio del 15 gennaio, sempre a firma di Ciucci, attiva un ulteriore spostamento in Sicilia: Nicola Nocera, finora responsabile dell’Area tecnica di esercizio della direzione regionale, viene sostituito con Antonio Marsella. L’Anas, che ha confermato quest’ultima operazione, ha però detto che non è da mettere in connessione con la vicenda del cedimento della rampa.
A quanto pare potrebbe aver pesato il fatto che nel passato di Lagrotteria c’è una disavventura giudiziaria. Nel 2010, per fatti risalenti a quando svolgeva un’altra attività, ossia era Magistrato per il Po, è stato condannato per tangenti dal tribunale di Padova in relazione a una serie di lavori su argini e letti dei corsi d’acqua. Poi però, come confermato dall’Anas, è stato assolto nel 2011 dalla Corte d’appello. Fino al 15 gennaio, data in cui Ciucci firma l’ordine di servizio che nomina Lagrotteria in Sicilia, evidentemente la vicenda giudiziaria non era considerata “ostativa”. Dopodiché ieri, nello stesso giorno in cui La Notizia ha chiesto all’Anas di conoscere la posizione giudiziaria di Lagrotteria, la società di Ciucci ha fatto sapere che il documento che solo 24 ore prima attivava la sua nomina può considerarsi “superato”. Non c’è che dire, proprio un esempio di funzionamento da manuale della pubblica amministrazione. Formalmente la procedura di nomina lanciata dall’Anas nell’ordine di servizio è ancora in piedi, ma è chiaro che la riposta data dalla società pubblica pare archiviare la scelta inizialmente caduta su Lagrotteria. Insomma, per trovare il responsabile evocato da Renzi, l’Anas ha combinato un enorme pasticcio. Che poi un altro ordine di servizio del 15 gennaio, sempre a firma di Ciucci, attiva un ulteriore spostamento in Sicilia: Nicola Nocera, finora responsabile dell’Area tecnica di esercizio della direzione regionale, viene sostituito con Antonio Marsella. L’Anas, che ha confermato quest’ultima operazione, ha però detto che non è da mettere in connessione con la vicenda del cedimento della rampa.
Twitter: @SSansonetti
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