Greta e Vanessa, Gentiloni in aula: "Sul riscatto notizie infondate". La Lega: "Chi si mette nei guai si arrangi da sé"
Il ministro degli Esteri riferisce alla Camera: "Un grande Paese si impegna a salvare la vita dei propri cittadini". Il presidente del Veneto Zaia: "Confisca a vita alle ragazze". Tosi: "Blocco dei beni per evitare il pagamento dei riscatti"
ROMA - "Un grande Paese si impegna per liberare i propri cittadini sequestrati. Sul riscatto illazioni prive di fondamento". Ha esordito così il ministro Paolo Gentiloni in aula alla Camera nella sua informativa sulla liberazione di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti trattenute in ostaggio in Siria dal 31 luglio scorso.
Dopo i ringraziamenti dovuti a chi ha lavorato per il successo dell'operazione - i servizi e l'unità di crisi della Farnesina e tutte le autorità "che con un gioco di squadra hanno portato ad un risultato importantissimo" - Gentiloni ha riepilogato brevemente le tappe del sequestro e della successiva liberazione. Poi è tornato sul tema del presunto pagamento di riscatto: "Ho letto ricostruzioni, a proposito del riscatto, prive di reale fondamento e veicolate da gruppi terroristici. Siamo contrari a ogni tipo di riscatto".
"L'Italia in tema di rapimenti - ha continuato - si attiene a comportamenti condivisi a livello internazionale, sulla linea dei governi precedenti. Per noi la priorità è sempre la tutela della vita e integrità fisica dei nostri connazionali. Considero inaccettabile che qualcuno abbia detto che Vanessa e Greta se la siano cercata. L'Italia ha bisogno di questi cooperanti e di questi volontari".
In tema di lotta terrorismo, ha aggiunto il responsabile della Farnesina, il nostro Paese "è in prima fila e su questo tema non accetta lezioni da nessuno". E ha concluso con "un pensiero speciale alle famiglie di Paolo Dall'Oglio e di Giovanni Lo Porto sequestrati rispettivamente in Siria e in Pakistan il 29 luglio 2013 e il 19 gennaio 2012". Si tratta, ha detto il ministro degli Esteri, "ancora di due vicende che hanno bisogno dell'Italia, due vicende alle quali stiamo lavorando con il massimo impegno e con discrezione giorno per giorno".
Le accuse di Lega e M5s. Ma le polemiche non si placano. A lanciare le accuse più pesanti è la Lega. "In Italia si introduca una norma per cui chi si mette nei guai, si arrangi a tirarsi fuori", ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, a Rete Veneta. E ha concluso: "Quindi nei confronti di queste ragazze si faccia una confisca a vita fino a che si raccoglieranno 12 milioni di euro, sempre se è vero che è stata pagata questa cifra".
Allo stesso modo la pensa anche il suo compagno di partito Flavio Tosi: "In Italia esiste una legge in base alla quale quando una persona viene sequestrata, scatta immediatamente il blocco dei beni suoi e della famiglia per impedire il pagamento del riscatto. Perchè - si è chiesto il sindaco di Verona - lo Stato non la applica anche verso i sequestri all'estero".
Più prudente, invece, la posizione del leghista Giacomo Stucchi, deputato e presidente del Copasir, secondo "12 milioni per un riscatto è una cifra inverosimile":
Le altre forze politiche, da Forza Italia ai centristi, richiedono a gran voce più controllo sulle Ong e di evitare trasferte non adeguatamente organizzate nelle zone a rischio.
In aula, poi, dopo l'informativa di Gentiloni, i deputati del Carroccio hanno rincarato la dose: "Noi ci aspettavamo cinque paroline che lei non ha detto: 'non abbiamo pagato alcun riscatto'. Lei non lo ha detto. Ed è drammatica questa questione - ha accusato Gianluca Pini, che poi ha minacciato: "Se non ci chiarisce la questione, noi andremo in Procura a depositare un esposto e chiedere chi ha pagato e chi ha dato l'autorizzazione".
Allo stesso modo anche il M5s si è espresso a Montecitorio per bocca di Maria Edera Spadoni: "Sono sconvolta dalla inutilità della presenza del ministro Gentiloni in aula. La domanda è: avete pagato o no? E lei non ci ha dato nessuna informazione al riguardo, il che è sconvolgente".
Greta e Vanessa sentite in Procura. Intorno a mezzogiorno è cominciata l'audizione delle due ragazze nella caserma del Ros dei carabinieri a Roma. L'atto istruttorio è condotto dagli inquirenti della Procura della Capitale. Secondo quanto si è appreso l'attività dei pubblici ministeri Sergio Colaiocco e Francesco Scavo potrebbe protrarsi sino alle prime ore del pomeriggio. I verbali delle audizioni dovrebbero essere secretati. Gli accertamenti dei militari dell'arma sono seguiti dal comandante Massimo Macilenti.
Dopo i ringraziamenti dovuti a chi ha lavorato per il successo dell'operazione - i servizi e l'unità di crisi della Farnesina e tutte le autorità "che con un gioco di squadra hanno portato ad un risultato importantissimo" - Gentiloni ha riepilogato brevemente le tappe del sequestro e della successiva liberazione. Poi è tornato sul tema del presunto pagamento di riscatto: "Ho letto ricostruzioni, a proposito del riscatto, prive di reale fondamento e veicolate da gruppi terroristici. Siamo contrari a ogni tipo di riscatto".
Vanessa e Greta, Gentiloni: "Su riscatto solo illazioni"
"L'Italia in tema di rapimenti - ha continuato - si attiene a comportamenti condivisi a livello internazionale, sulla linea dei governi precedenti. Per noi la priorità è sempre la tutela della vita e integrità fisica dei nostri connazionali. Considero inaccettabile che qualcuno abbia detto che Vanessa e Greta se la siano cercata. L'Italia ha bisogno di questi cooperanti e di questi volontari".
In tema di lotta terrorismo, ha aggiunto il responsabile della Farnesina, il nostro Paese "è in prima fila e su questo tema non accetta lezioni da nessuno". E ha concluso con "un pensiero speciale alle famiglie di Paolo Dall'Oglio e di Giovanni Lo Porto sequestrati rispettivamente in Siria e in Pakistan il 29 luglio 2013 e il 19 gennaio 2012". Si tratta, ha detto il ministro degli Esteri, "ancora di due vicende che hanno bisogno dell'Italia, due vicende alle quali stiamo lavorando con il massimo impegno e con discrezione giorno per giorno".
Le accuse di Lega e M5s. Ma le polemiche non si placano. A lanciare le accuse più pesanti è la Lega. "In Italia si introduca una norma per cui chi si mette nei guai, si arrangi a tirarsi fuori", ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, a Rete Veneta. E ha concluso: "Quindi nei confronti di queste ragazze si faccia una confisca a vita fino a che si raccoglieranno 12 milioni di euro, sempre se è vero che è stata pagata questa cifra".
Allo stesso modo la pensa anche il suo compagno di partito Flavio Tosi: "In Italia esiste una legge in base alla quale quando una persona viene sequestrata, scatta immediatamente il blocco dei beni suoi e della famiglia per impedire il pagamento del riscatto. Perchè - si è chiesto il sindaco di Verona - lo Stato non la applica anche verso i sequestri all'estero".
Più prudente, invece, la posizione del leghista Giacomo Stucchi, deputato e presidente del Copasir, secondo "12 milioni per un riscatto è una cifra inverosimile":
Stucchi (Copasir): "Dodici milioni di riscatto è inverosimile"
Le altre forze politiche, da Forza Italia ai centristi, richiedono a gran voce più controllo sulle Ong e di evitare trasferte non adeguatamente organizzate nelle zone a rischio.
In aula, poi, dopo l'informativa di Gentiloni, i deputati del Carroccio hanno rincarato la dose: "Noi ci aspettavamo cinque paroline che lei non ha detto: 'non abbiamo pagato alcun riscatto'. Lei non lo ha detto. Ed è drammatica questa questione - ha accusato Gianluca Pini, che poi ha minacciato: "Se non ci chiarisce la questione, noi andremo in Procura a depositare un esposto e chiedere chi ha pagato e chi ha dato l'autorizzazione".
Allo stesso modo anche il M5s si è espresso a Montecitorio per bocca di Maria Edera Spadoni: "Sono sconvolta dalla inutilità della presenza del ministro Gentiloni in aula. La domanda è: avete pagato o no? E lei non ci ha dato nessuna informazione al riguardo, il che è sconvolgente".
Greta e Vanessa sentite in Procura. Intorno a mezzogiorno è cominciata l'audizione delle due ragazze nella caserma del Ros dei carabinieri a Roma. L'atto istruttorio è condotto dagli inquirenti della Procura della Capitale. Secondo quanto si è appreso l'attività dei pubblici ministeri Sergio Colaiocco e Francesco Scavo potrebbe protrarsi sino alle prime ore del pomeriggio. I verbali delle audizioni dovrebbero essere secretati. Gli accertamenti dei militari dell'arma sono seguiti dal comandante Massimo Macilenti.
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